Proseguiamo il nostro reportage dallo stand Tunué con uno dei libri più apprezzati degli ultimi mesi.
Premiato lo scorso anno a Lucca col Gran Guinigi, candidato quest'anno al Premio Andersen della Fiera di Bologna, il volume di cui vogliamo parlare non è solo un libro per ragazzi.
Coppia nell'arte come nella vita, i francesi Mathieu Reynès e Valérie Vernay partono da spunti classici della letteratura d'avventura per rivelare l'esistenza di dolenti meccanismi interiori.
Niente a che vedere con i suggestivi e controversi
esperimenti di Matsaru Emoto.
“La memoria dell’acqua” è un libro dallo sviluppo narrativo
calibrato sapientemente: dall’iniziale intimismo, dosato fino al livello immediatamente
precedente alla stucchevolezza, fino all’esplosione furiosa di elementi
magico-soprannaturali, resa plausibile proprio dal lento crescendo della
sceneggiatura.
Tutto è sfumatura, accenno, intuizione.
Anche in questo caso tornano elementi ben conosciuti della
narrazione popolare e di genere: donne di buona volontà abbandonate da mariti
scapestrati, inconfessabili segreti di famiglia, leggende nere che gravano come
innominabili maledizioni su un villaggio, anziani e scorbutici guardiani del
faro, bambine che svelano verità sepolte animate dall’inguaribile curiosità e
dalla vivace incoscienza dell’infanzia. Tutto è pero reso con una freschezza
espositiva che rende intenso e toccante il disvelarsi dei colpi di scena, pur
quelli facilmente prevedibili.
In questo, oltre gli evidenti pregi grafici, grande impatto
narrativo ha l’uso del colore, veicolo efficace per rendere i continui cambi di
atmosfera che scandiscono la narrazione incrociata.
Siamo nel solco di una tradizione fumettistica solida come
quella francese, l’originalità non risiede nei contenuti ma nell’affascinante
gioco stilistico.
Una delle doti principali dell’opera coincide con quello che
potrebbe apparire il suo punto debole: nonostante molto sia già visto o
intuibile, la storia riesce comunque ad
emozionare.
L’ordito della trama regge la tensione protratta fin dalle
prime pagine, mutando nel fiabesco meccanismi di tensione rodati fino alla noia
nel genere horror.
Un libro degno di una lettura attenta e ponderata.
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