Come tutte le complesse opere morali, questa nota nasconde in sé tre significati: ad ognuno dei successivi si può accedere solo dopo aver attraversato e assorbito a fondo il precedente.
Il primo significato, letterale, è il racconto di una splendida giornata passata in compagnia di Daniele "Gud" Bonomo (membro di Skeleton Monster), di cui domani ricorrerà il genetliaco.
Il secondo, allegorico, è caldeggiare la candidatura di Michele Scuffiotti ad Assessore della Cultura di Grosseto, per l'entusiasmo e la competenza dimostrata nel voler vivacizzare la vita culturale della città di pianura toscana.
Il terzo, anagogico, è quello di invitarvi ad esplorare con rinnovato stupore le meraviglie d'Italia, che si celano e rivelano in ogni angolo del nostro paese.
Ormai sono passati quattro mesi.
Posso dunque narrarvi i fatti col distacco oggettivo dello storico affidabile.
Una scoperta tardiva
Michele ci accoglie come un cicerone arguto e garbato, dopo un breve e gradevole viaggio in macchina dalla Capitale, in cui con Gud abbiamo approfondito la reciproca conoscenza a colpi di battute ed aneddoti paradossali.
Ho dormito due ore, sto seguendo una dieta folle fondata sull'abolizione (temporanea) di carboidrati e zuccheri (che mi porterà in futura dote uno svenimento e la perdita di 12 Kg), il mio stato psichico è dunque degno di una descrizione scartata dalla prima versione di The Naked Lunch.
L'occasione per la gita è la lezione mattutina che Gud è stato invitato a tenere (descritta QUI) dalla Fondazione Il Sole per numerosi studenti diversamente abili.
Successivamente, torneremo in loco per la presentazione pomeridiana del volume Tutti possono fare fumetti.
Il centro strategico dei nostri spostamenti è l'edicola di Michele, a via Roma, salita di recente alla ribalta delle cronache tirreniche per la bellissima iniziativa ribattezzata #EdicolAcustica: la trasformazione di un quieto angolo di strada in un grazioso teatro all'aperto.
Da lì s'irradia il percorso di scoperta dei tesori grossetani.
Confesso d'esser stato numerose volte in precedenza nel luogo, senza averne minimamente sospettato la ricchezza storico-culturale. Nella mia mappa mentale Grosseto era una triste serie di rotonde (o rondò come ivi le appellano), di cui ricordavo solo il Lidl e un simpatico cornettaro notturno perennemente ridente sotto l' evidente effetto di sostanze di comune consumo.
In pochi minuti, mi ritrovo in un incantevole centro storico, a bocca aperta davanti al prodigio goticheggiante della Cattedrale di S.Lorenzo.
Un centro storico dal potenziale notevolissimo (per nulla sfruttato), che non ha molto da invidiare alla più celebrata Lucca in quanto a fascino ed atmosfera. Avanziamo avvolti nel tipico splendore pre-rinascimentale che trasforma qualsiasi passeggiata in una cittadina toscana in un dedalo di seduzioni improvvise, simmetrie pacificanti, simboli occulti che lampeggiano ovunque a uno sguardo risvegliato.
Un incontro toccante
Giunti alla Fondazione Il Sole, ciò che colpisce non è solo l'inusuale efficienza della struttura, soprattutto è il gusto estetico, la festosità cromatica da galleria d'arte contemporanea a farci sentire "artisticamente" a casa.
Inizia la lezione.
Credo sia appropriato tacere le mie più sincere riflessioni, per tema d'apparire facilmente retorico.
Che il pudore veli pure le mie emozioni, ma devo comunque assolvere i miei doveri di cronaca.
Daniele è davvero abile nel condurre, con semplicità e umorismo, il suo intervento, tiene l'attenzione con polso fermo ma cortese, illustra in maniera esauriente senza mai essere pedante: non si tratta solo di esperienza, ma di sensibilità.
Vedere i ragazzi della Fondazione seguire le sue indicazioni ed esprimere la loro creatività, sarebbe un'esperienza toccante anche per il più impietoso dei misantropi.
E qui mi fermo.
Sono molto sensibile all'impegno nel volontariato (come riportato nelle mie personali esperienze QUI), dunque non posso che essere grato a;Massimiliano Frascino, Presidente della Fondazione, per la dedizione e la cura con cui segue amorevolmente questo progetto*.
Un presentatore impresentabile
A pranzo sono protagonista di una moderna, e più fantozziana, versione del supplizio di Tantalo.
Mentre Gud e Michele divorano tenerissimi hamburger di carne chianina, io mi ritrovo a trangugiare un immangiabile pappa di riso e curcuma: abituato al pepe nero sulla carbonara, ho applicato medesime dosi, con risultati tali da indurmi a preferire senza dubbio alcuno il digiuno totale.
Senza aver praticamente né dormito, né mangiato (mi rifocillerò con due mele, manco Geppetto) mi accingo dunque a presentare nel pomeriggio il libro di Daniele.
Solo la sua freschezza dialettica mi desta dal sopore psichedelico.
Dall'imponente finestra a vetri un crudele raggio di sole pomeridiano mi centra in pieno viso per tutto il tempo della presentazione, per cui, tra sonno fame e tortura oculare, sono ormai preda di visioni degne di Simon del Deserto.
L'omaggio al maestro
Dopo aver affrontato il libro oggetto della presentazione (che consigliamo davvero a chiunque volesse approcciarsi all'arte fumettistica, ne abbiamo parlato QUI), approfondiamo il discorso su quello che è uno dei grandi maestri della storia del fumetto: Will Eisner.
Forse non tutti sanno che Gud ha dedicato al genio di Brooklyn un prezioso saggio breve, nella collana Le virgole per i tipi di Tunué, Will Eisner, Il fumetto come arte sequenziale.
Una delle doti che vanno riconosciute a Daniele è l'abilità, squisitamente didattica, di saper sintetizzare in maniera diretta concetti complessi, senza smarrirne la ricchezza delle differenti sfaccettature.
Nella fattispecie, è arduo cimento raccontare in 81 paginette la carriera di uno degli autori più influenti del '900. Nella presentazione, ormai addestrato da anni di lezioni alla Scuola Internazionale di Comics, Gud snocciola con disinvoltura nozioni fondamentali, riuscendo a portare a un livello comprensibile a tutti lo spessore della ricerca di Eisner. Dalla vulcanica produzione d'intrattenimento (l'immortale classico The Spirit) alla realizzazione di libri didattici (persino di libretti d'istruzione), dalla creazione del concetto e del termine graphic novel (Contratto con Dio, New York, solo per citare due titoli celebri) alla riflessione teorica in Fumetto & Arte Sequenziale, Gud rende giustizia ad Eisner come autore universale, capace di esplorare e mostrare l'enorme potenziale espressivo del medium fumetto. E di mettersi in discussione fino agli ultimi giorni della sua ottuagenaria esistenza, progettando nuovi progetti, cercando incessantemente nuove forme e nuovi stimoli.
Ma, lo so, queste sono solo stanche formule che non possono essere sufficienti a riconsegnare l'importanza di una tale sovranità fumettistica.
Noi vi rimandiamo al libretto, divulgativo ma anche delucidatore, di Daniele.
E vi consigliamo di non perdervi i suoi interventi pubblici, piccoli exempla di fine didattica.
P.S.
Sono io che ringrazio lui per la splendida giornata!
*Vorrei estendere il ringraziamento individualmente a tutti i presenti:
gli utenti Calogero Zagarrio, Patrizia Culotta, Odessa Moscardini, Vincenzo Bui, Sergio La Crua, Eleonora Ingrosso, Alessandro Cinelli, Massimo Carrari, Cambellotti Francois; gli operatori Stefano Lelli, Rachele Blijenberg e Letizia Vignoli; i tirocinanti Teresa Scherma e Angela Pino.
Il primo significato, letterale, è il racconto di una splendida giornata passata in compagnia di Daniele "Gud" Bonomo (membro di Skeleton Monster), di cui domani ricorrerà il genetliaco.
Il secondo, allegorico, è caldeggiare la candidatura di Michele Scuffiotti ad Assessore della Cultura di Grosseto, per l'entusiasmo e la competenza dimostrata nel voler vivacizzare la vita culturale della città di pianura toscana.
Il terzo, anagogico, è quello di invitarvi ad esplorare con rinnovato stupore le meraviglie d'Italia, che si celano e rivelano in ogni angolo del nostro paese.
Ormai sono passati quattro mesi.
Posso dunque narrarvi i fatti col distacco oggettivo dello storico affidabile.
Una scoperta tardiva
Michele ci accoglie come un cicerone arguto e garbato, dopo un breve e gradevole viaggio in macchina dalla Capitale, in cui con Gud abbiamo approfondito la reciproca conoscenza a colpi di battute ed aneddoti paradossali.
Ho dormito due ore, sto seguendo una dieta folle fondata sull'abolizione (temporanea) di carboidrati e zuccheri (che mi porterà in futura dote uno svenimento e la perdita di 12 Kg), il mio stato psichico è dunque degno di una descrizione scartata dalla prima versione di The Naked Lunch.
L'occasione per la gita è la lezione mattutina che Gud è stato invitato a tenere (descritta QUI) dalla Fondazione Il Sole per numerosi studenti diversamente abili.
Successivamente, torneremo in loco per la presentazione pomeridiana del volume Tutti possono fare fumetti.
Il centro strategico dei nostri spostamenti è l'edicola di Michele, a via Roma, salita di recente alla ribalta delle cronache tirreniche per la bellissima iniziativa ribattezzata #EdicolAcustica: la trasformazione di un quieto angolo di strada in un grazioso teatro all'aperto.
Da lì s'irradia il percorso di scoperta dei tesori grossetani.
Confesso d'esser stato numerose volte in precedenza nel luogo, senza averne minimamente sospettato la ricchezza storico-culturale. Nella mia mappa mentale Grosseto era una triste serie di rotonde (o rondò come ivi le appellano), di cui ricordavo solo il Lidl e un simpatico cornettaro notturno perennemente ridente sotto l' evidente effetto di sostanze di comune consumo.
In pochi minuti, mi ritrovo in un incantevole centro storico, a bocca aperta davanti al prodigio goticheggiante della Cattedrale di S.Lorenzo.
Un centro storico dal potenziale notevolissimo (per nulla sfruttato), che non ha molto da invidiare alla più celebrata Lucca in quanto a fascino ed atmosfera. Avanziamo avvolti nel tipico splendore pre-rinascimentale che trasforma qualsiasi passeggiata in una cittadina toscana in un dedalo di seduzioni improvvise, simmetrie pacificanti, simboli occulti che lampeggiano ovunque a uno sguardo risvegliato.
Un incontro toccante
Giunti alla Fondazione Il Sole, ciò che colpisce non è solo l'inusuale efficienza della struttura, soprattutto è il gusto estetico, la festosità cromatica da galleria d'arte contemporanea a farci sentire "artisticamente" a casa.
Uno degli ingressi della sede |
Credo sia appropriato tacere le mie più sincere riflessioni, per tema d'apparire facilmente retorico.
Che il pudore veli pure le mie emozioni, ma devo comunque assolvere i miei doveri di cronaca.
Daniele è davvero abile nel condurre, con semplicità e umorismo, il suo intervento, tiene l'attenzione con polso fermo ma cortese, illustra in maniera esauriente senza mai essere pedante: non si tratta solo di esperienza, ma di sensibilità.
Vedere i ragazzi della Fondazione seguire le sue indicazioni ed esprimere la loro creatività, sarebbe un'esperienza toccante anche per il più impietoso dei misantropi.
E qui mi fermo.
Sono molto sensibile all'impegno nel volontariato (come riportato nelle mie personali esperienze QUI), dunque non posso che essere grato a;Massimiliano Frascino, Presidente della Fondazione, per la dedizione e la cura con cui segue amorevolmente questo progetto*.
La sala riunioni della sede |
Un presentatore impresentabile
A pranzo sono protagonista di una moderna, e più fantozziana, versione del supplizio di Tantalo.
Mentre Gud e Michele divorano tenerissimi hamburger di carne chianina, io mi ritrovo a trangugiare un immangiabile pappa di riso e curcuma: abituato al pepe nero sulla carbonara, ho applicato medesime dosi, con risultati tali da indurmi a preferire senza dubbio alcuno il digiuno totale.
Senza aver praticamente né dormito, né mangiato (mi rifocillerò con due mele, manco Geppetto) mi accingo dunque a presentare nel pomeriggio il libro di Daniele.
Solo la sua freschezza dialettica mi desta dal sopore psichedelico.
Dall'imponente finestra a vetri un crudele raggio di sole pomeridiano mi centra in pieno viso per tutto il tempo della presentazione, per cui, tra sonno fame e tortura oculare, sono ormai preda di visioni degne di Simon del Deserto.
L'omaggio al maestro
Dopo aver affrontato il libro oggetto della presentazione (che consigliamo davvero a chiunque volesse approcciarsi all'arte fumettistica, ne abbiamo parlato QUI), approfondiamo il discorso su quello che è uno dei grandi maestri della storia del fumetto: Will Eisner.
Forse non tutti sanno che Gud ha dedicato al genio di Brooklyn un prezioso saggio breve, nella collana Le virgole per i tipi di Tunué, Will Eisner, Il fumetto come arte sequenziale.
Una delle doti che vanno riconosciute a Daniele è l'abilità, squisitamente didattica, di saper sintetizzare in maniera diretta concetti complessi, senza smarrirne la ricchezza delle differenti sfaccettature.
Nella fattispecie, è arduo cimento raccontare in 81 paginette la carriera di uno degli autori più influenti del '900. Nella presentazione, ormai addestrato da anni di lezioni alla Scuola Internazionale di Comics, Gud snocciola con disinvoltura nozioni fondamentali, riuscendo a portare a un livello comprensibile a tutti lo spessore della ricerca di Eisner. Dalla vulcanica produzione d'intrattenimento (l'immortale classico The Spirit) alla realizzazione di libri didattici (persino di libretti d'istruzione), dalla creazione del concetto e del termine graphic novel (Contratto con Dio, New York, solo per citare due titoli celebri) alla riflessione teorica in Fumetto & Arte Sequenziale, Gud rende giustizia ad Eisner come autore universale, capace di esplorare e mostrare l'enorme potenziale espressivo del medium fumetto. E di mettersi in discussione fino agli ultimi giorni della sua ottuagenaria esistenza, progettando nuovi progetti, cercando incessantemente nuove forme e nuovi stimoli.
Ma, lo so, queste sono solo stanche formule che non possono essere sufficienti a riconsegnare l'importanza di una tale sovranità fumettistica.
Noi vi rimandiamo al libretto, divulgativo ma anche delucidatore, di Daniele.
E vi consigliamo di non perdervi i suoi interventi pubblici, piccoli exempla di fine didattica.
P.S.
Sono io che ringrazio lui per la splendida giornata!
*Vorrei estendere il ringraziamento individualmente a tutti i presenti:
gli utenti Calogero Zagarrio, Patrizia Culotta, Odessa Moscardini, Vincenzo Bui, Sergio La Crua, Eleonora Ingrosso, Alessandro Cinelli, Massimo Carrari, Cambellotti Francois; gli operatori Stefano Lelli, Rachele Blijenberg e Letizia Vignoli; i tirocinanti Teresa Scherma e Angela Pino.