giovedì 28 agosto 2014

GUD, Will Eisner e la bellezza nascosta di Grosseto

Come tutte le complesse opere morali, questa nota nasconde in sé tre significati: ad ognuno dei successivi si può accedere solo dopo aver attraversato e assorbito a fondo il precedente.
Il primo significato, letterale, è il racconto di una splendida giornata passata in compagnia di Daniele "Gud" Bonomo (membro di Skeleton Monster), di cui domani ricorrerà il genetliaco.
Il secondo, allegorico, è caldeggiare la candidatura di Michele Scuffiotti ad Assessore della Cultura di Grosseto, per l'entusiasmo e la competenza dimostrata nel voler vivacizzare la vita culturale della città di pianura toscana.
Il terzo, anagogico, è quello di invitarvi ad esplorare con rinnovato stupore le meraviglie d'Italia, che si celano e rivelano in ogni angolo del nostro paese.

Ormai sono passati quattro mesi.
Posso dunque narrarvi i fatti col distacco oggettivo dello storico affidabile.

Una scoperta tardiva
Michele ci accoglie come un cicerone arguto e garbato, dopo un breve e gradevole viaggio in macchina dalla Capitale, in cui con Gud abbiamo approfondito la reciproca conoscenza a colpi di battute ed aneddoti paradossali.
Ho dormito due ore, sto seguendo una dieta folle fondata sull'abolizione (temporanea) di carboidrati e zuccheri (che mi porterà in futura dote uno svenimento e la perdita di 12 Kg), il mio stato psichico è dunque degno di una descrizione scartata dalla prima versione di The Naked Lunch.
L'occasione per la gita è la lezione mattutina che Gud è stato invitato a tenere (descritta QUI) dalla Fondazione Il Sole per numerosi studenti diversamente abili.
 Successivamente, torneremo in loco per la presentazione pomeridiana del volume Tutti possono fare fumetti. 
Il centro strategico dei nostri spostamenti è l'edicola di Michele, a via Roma, salita di recente alla ribalta delle cronache tirreniche per la bellissima iniziativa ribattezzata #EdicolAcustica: la trasformazione di un quieto angolo di strada in un grazioso teatro all'aperto.
Da lì s'irradia il percorso di scoperta dei tesori grossetani.
Confesso d'esser stato numerose volte in precedenza nel luogo, senza averne minimamente sospettato la ricchezza storico-culturale. Nella mia mappa mentale Grosseto era una triste serie di rotonde (o rondò come ivi le appellano), di cui ricordavo solo il Lidl e un simpatico cornettaro notturno perennemente ridente sotto l' evidente effetto di sostanze di comune consumo.



In pochi minuti, mi ritrovo in un incantevole centro storico, a bocca aperta davanti al prodigio goticheggiante della Cattedrale di S.Lorenzo.
Un centro storico dal potenziale notevolissimo (per nulla sfruttato), che non ha molto da invidiare alla più celebrata Lucca in quanto a fascino ed atmosfera. Avanziamo avvolti nel tipico splendore pre-rinascimentale che trasforma qualsiasi passeggiata in una cittadina toscana in un dedalo di seduzioni improvvise, simmetrie pacificanti, simboli occulti che lampeggiano ovunque a uno sguardo risvegliato.



Un incontro toccante
Giunti alla Fondazione Il Sole, ciò che colpisce non è solo l'inusuale efficienza della struttura, soprattutto è il gusto estetico, la festosità cromatica da galleria d'arte contemporanea a farci sentire "artisticamente" a casa.

Uno degli ingressi della sede

Inizia la lezione.
Credo sia appropriato tacere le mie più sincere riflessioni, per tema d'apparire facilmente retorico.
Che il pudore veli pure le mie emozioni, ma devo comunque assolvere i miei doveri di cronaca.
Daniele è davvero abile nel condurre, con semplicità e umorismo, il suo intervento, tiene l'attenzione con polso fermo ma cortese, illustra in maniera esauriente senza mai essere pedante: non si tratta solo di esperienza, ma di sensibilità.
Vedere i ragazzi della Fondazione seguire le sue indicazioni ed esprimere la loro creatività, sarebbe un'esperienza toccante anche per il più impietoso dei misantropi.
E qui mi fermo.
Sono molto sensibile all'impegno nel volontariato (come riportato nelle mie personali esperienze QUI), dunque non posso che essere grato a;Massimiliano Frascino, Presidente della Fondazione, per la dedizione e la cura con cui segue amorevolmente questo progetto*.

La sala riunioni della sede

Un presentatore impresentabile
A pranzo sono protagonista di una moderna, e più fantozziana, versione del supplizio di Tantalo.


Mentre Gud  e Michele divorano tenerissimi hamburger di carne chianina, io mi ritrovo a trangugiare un immangiabile pappa di riso e curcuma: abituato al pepe nero sulla carbonara, ho applicato medesime dosi, con risultati tali da indurmi a preferire senza dubbio alcuno il digiuno totale.



Senza aver praticamente né dormito, né mangiato (mi rifocillerò con due mele, manco Geppetto) mi accingo dunque a presentare nel pomeriggio il libro di Daniele.
Solo la sua freschezza dialettica mi desta dal sopore psichedelico.
Dall'imponente finestra a vetri un crudele raggio di sole pomeridiano mi centra in pieno viso per tutto il tempo della presentazione, per cui, tra sonno fame e tortura oculare, sono ormai preda di visioni degne di Simon del Deserto.


L'omaggio al maestro
Dopo aver affrontato il libro oggetto della presentazione (che consigliamo davvero a chiunque volesse approcciarsi all'arte fumettistica, ne abbiamo parlato QUI), approfondiamo il discorso su quello che è uno dei grandi maestri della storia del fumetto: Will Eisner.
Forse non tutti sanno che Gud ha dedicato al genio di Brooklyn un prezioso saggio breve, nella collana Le virgole per i tipi di Tunué, Will Eisner, Il fumetto come arte sequenziale.
Una delle doti che vanno riconosciute a Daniele è l'abilità, squisitamente didattica, di saper sintetizzare in maniera diretta concetti complessi, senza smarrirne la ricchezza delle differenti sfaccettature.
Nella fattispecie, è arduo cimento raccontare in 81 paginette la carriera di uno degli autori più influenti del '900. Nella presentazione, ormai addestrato da anni di lezioni alla Scuola Internazionale di Comics, Gud snocciola con disinvoltura nozioni fondamentali, riuscendo a portare a un livello comprensibile a tutti lo spessore della ricerca di Eisner.  Dalla vulcanica produzione d'intrattenimento (l'immortale classico The Spirit) alla realizzazione di libri didattici  (persino di libretti d'istruzione), dalla creazione del concetto e del termine graphic novel (Contratto con Dio, New York, solo per citare due titoli celebrialla riflessione teorica in Fumetto & Arte Sequenziale, Gud rende giustizia ad Eisner come autore universale, capace di esplorare e mostrare l'enorme potenziale espressivo del medium fumetto. E di mettersi in discussione fino agli ultimi giorni della sua ottuagenaria esistenza, progettando nuovi progetti, cercando incessantemente nuove forme e nuovi stimoli.
Ma, lo so, queste sono solo stanche formule che non possono essere sufficienti a riconsegnare l'importanza di una tale sovranità fumettistica.
Noi vi rimandiamo al libretto, divulgativo ma anche delucidatore, di Daniele.
E vi consigliamo di non perdervi i suoi interventi pubblici, piccoli exempla di fine didattica.

P.S.
Sono io che ringrazio lui per la splendida giornata!



 *Vorrei estendere il ringraziamento individualmente a tutti i presenti:
gli utenti Calogero Zagarrio, Patrizia Culotta, Odessa Moscardini, Vincenzo Bui, Sergio La Crua, Eleonora Ingrosso, Alessandro Cinelli, Massimo Carrari, Cambellotti Francois; gli operatori Stefano Lelli, Rachele Blijenberg e Letizia Vignoli; i tirocinanti Teresa Scherma e Angela Pino.

lunedì 11 agosto 2014

Incontro con Bastien Vivès - su FUMETTOLOGICA



Chi, animato da pregiudizi malevoli, incontrasse durante una sessione di firme Bastien Vivès, l'autore francese di successo, con i lunghi capelli leggerissimamente mossi e gli occhiali da nerd, divenuti improvvisamente di moda, a velare lo sguardo sornione del suo volto da efebo, avrebbe facile gioco nell'additarlo come un ritratto della proverbiale spocchia francese.
Ma, come la sapienza d'ogni tempo e luogo avverte ciclicamente, la realtà non è mai ciò che appare.
Bastien è un ragazzo gentile, molto disponibile e, per quanto giustamente confidente nei suoi mezzi, a suo modo anche umile.


Lo incontro allo stand della Bao Publishing durante il Comicon di Napoli, dribblando la calca di ammiratori strenuamente disposti in fila, avidi di un disegno con dedica dall'ex enfant prodige del fumetto francese.
La conversazione scivola scorrevole riguardo le diverse pubblicazioni che sta presentando (Last Man e La Grande Odalisca), mi risponde nel suo italiano abbastanza corretto, vivacizzato da alcune buffe variazioni fonetiche, prevedibili da un madrelingua francese ma comunque dilettevoli.


Per chi non lo conoscesse, stiamo parlando di uno dei giovani fumettisti più seguiti in Europa.
Vivès è un campione del fumetto sentimentale e d'intrattenimento.
Il suo recente volume La Grande Odalisca è un pregevole esempio di narrazione d'azione, sapientemente disseminata di colpi di scena ed elementi pruriginosi.
Un fumetto pronto per divenire un blockbuster al cinema.
 Il peculiare talento di Vivès giace molto nell'allestimento registico della scena, è in grado di raccontare una situazione acrobatica in una rapida successione di mutamenti improvvisi, in sequenze brevi ed efficaci.
La gestione dei tempi narrativi è, spesso, da barone del racconto a fumetti.


Nulla più, però, verrebbe da dire al pedante ermeneuta nella mia mente.
Per un lettore avido di stimoli intellettuali come un eroinomane in astinenza senza metadone, quale il sottoscritto è condannato ad essere, è uno spreco indecoroso che un autore del genere si limiti a raccontare di adolescenti innamorati, parodie di genere o versioni parigine delle Charlie's Angels.
Quando, non senza una chiara volontà di pungolarlo, gli chiedo se un giorno metterà  il suo evidente talento a disposizione di storie più profonde, mi guarda, sorride, non si adonta per nulla, al contrario mi risponde con molto interesse, per illustrare le sue scelte stilistiche.
Tutto il contrario della spocchia, insomma.
Speriamo che la sua continua ricerca stilistica possa portarlo a collaborare (come già fa) anche con altri autori, in grado di fornire sostanza diversa alla sua ispirazione.
La nostra è fervente invocazione.

L'intervista completa la trovate QUI
Buona Lettura!


domenica 10 agosto 2014

La GRRRzetic è morta! Viva la GRRRz!!!




C'è  innegabilmente un che di simbolico nella data scelta da Andrea Benei e Silvana Ghersetti per segnare la trasformazione, o meglio la morte e  rinascita, di una delle case editrici feticcio del fumetto italiano indipendente.
Il 10 Agosto, la notte di S.Lorenzo, la notte delle stelle cadenti: il momento dei sogni,  l'attimo in cui si esprimono i desideri più profondi. E in cui speriamo, sospesi tra la magia infantile della speranza e la maturità interiore della risoluzione, che si avverino.
 Il viatico migliore per una rinascita.


La GRRRzetic ha rappresentato nei suoi otto anni di vita molto più che un semplice marchio editoriale.
 È stata il teatro d'esordio, la rampa di lancio per alcuni dei più importanti autori contemporanei, il rifugio e il laboratorio per giovani artisti geniali, alieni o allergici alle logiche mainstream.
Se guardo attorno nella stanza dove sto scrivendo, ritrovo quel nome stampato su alcuni dei volumi  che ho più apprezzato negli ultimi anni.
A partire da Trama di Ratigher, al quale dedicammo su queste colonne una recensione che ci meritò improvvisamente l'attenzione di tanti addetti ai lavori (QUI), e che scatenò in seguito un vero e proprio dibattito esegetico-filosofico (QUI); passando per il, da noi, apprezzatissimo Corpicino di Tuono Pettinato, volume che abbiamo seguito dalla pubblicazione (QUI la recensione) fino alla consacrazione didattica come testo universitario (QUI);


per arrivare a un testo sul quale non ho mai scritto, ma che ha sempre attratto la mia attenzione: Lezioni di Anatomia di Nicolò Pellizzon, un libro in grado di dare dignità e fascino a tematiche malsane e decadenti, rese in passato grottescamente caricaturali dalla letteratura scapigliata, con grande rigore estetico, un piccolo portento formale, messo a fuoco anche grazie ad un utilizzo accorto di figure archetipiche che, per quanto a una prima lettura ci sia apparso decorativo e non corrispondente a un messaggio simbolico, ci ha ricordato suggestioni degne di Aubrey Beardsley (per quanto fin dal titolo si evochi il sommo Rembrandt).

Questo solo per citare tre tra i numerosi volumi memorabili stampati dalla GRRRzetic.



Veniamo al presente, gravido di aspettative, e al futuro, che speriamo le conduca tutte a soddisfacente compimento.
Non vorrei apparire parziale o troppo entusiasta, ma il carnet di possibilità offertoci è quantomeno stimolante.
In QUESTA intervista su FUMETTOLOGICA, Andrea e Silvana ci illustrano la struttura della nuova casa editrice, da pochi minuti lanciata sul sito www.grrrz.com.
Silvana è la consueta esplosione di spontaneità, passione artistica e umorismo, ben presente a chi la conosce.
A lei abbiamo chiesto un bilancio dell'esperienza passata, mentre con Andrea abbiamo esplorato l'ampliamento del potenziale editoriale della nuova esperienza.
Ora, una delle occorrenze più desiderabili in occasione delle fiere di fumetti italiane è essere intrattenuti dalla voce profonda, spontaneamente quasi "in maschera", di Andrea Benei mentre sciorina il suo dominio della storia artistica moderna.
Nell'intervista menziona due dipinti di grande rilevanza storica, a cui sono ispirate due delle cinque nuove collane che animeranno il nuovo progetto editoriale, la GRRRz Comic Art Books.


Uno è La Zattera della Medusa di Théodore Géricault, uno dei più controversi quadri dell'Ottocento francese, rinomato per la cura maniacale dei dettagli e il potente messaggio metaforico, esposto, scacciato e riconquistato al Louvre, un ponte pittorico tra neoclassicismo, influenza caravaggesca e incipiente romanticismo, che ispirò diverse genialità, da Rodin a Courbet fino addirittura a Émile Zola, che lo descrive minuziosamente nel suo capolavoro L'Assomoir.


L'altro è L'Invenzione Collettiva di René Magritte, una delle vette del surrealismo magrittiano, in cui si assiste a una celebre inversione delle parti corporee tradizionali tra donna e sirena, non a caso scelto come titolo per una collana dedicata alle artiste femminili.
Queste colte ispirazioni hanno già guadagnato la nostra attenzione e il sostegno incondizionato per le sorti della novella casa editrice.
Non possiamo che porgere i nostri migliori auguri al nuovo progetto, che possa eguagliare e superare i felici esiti di quello precedente, il quale tanto ci ha deliziato in questi anni.

mercoledì 6 agosto 2014

TUTTI GLI ARTICOLI DI LUGLIO

Come avranno notato i miei pochi ma attenti lettori, Luglio non è stato certo il periodo più prolifico per chi, come il sottoscritto, è un rinomato caso di grafomania compulsiva.
Le arcane cause di tale rarefazione scrittoria sono da attribuire a una maligna e rarissima coincidenza astrale che si è abbattuta come la più spietata delle Erinni sull'autore di queste sparse note.
Una combo infernale di impegni, contrattempi, viaggi e sgradevoli complicazioni salutari, che ha nitidamente visto il suo apice in una crisi intestinale improvvisa durante un trasloco notturno.
Taccio per decenza le spettacolari conseguenze, ma posso garantirvi di aver compreso pienamente l'espressione "il baratro ad ogni passo".
Ad ogni modo, ecco la povera messe del mese appena scorso.
Ma non adontatevi, ho accumulato materiale per riscrivere l'Enciclopedia Britannica, che riverserò senza pietà al più presto su queste colonne digitali.

Abbiamo iniziato recensendo il libro Caracalla, o il mito di Alessandro di Andrea Foschini: un libro ardente, fluviale, delirante, a tratti insostenibile, ma di grande fascino e cultura, un viaggio allucinante nei labirinti della Storia, sulle chiare orme di  Antonin Artaud e Carmelo Bene (QUI);



Vi abbiamo poi raccontato lo spettacolo Shakespeare's Women della compagnia Theatre of Eternal   Values (QUI), intervistando poi gli autori Victor Vertunni e Monia Giovannangeli (QUI)
Sono compagni di ricerca spirituale e culturale da anni, soprattutto teniamo a ricordare il degnissimo lavoro di Vertunni nel porre in musica i versi di William Blake, nume tutelare di questo blog.



Abbiamo poi testimoniato lo splendore dell'esibizione del nostro amico Don Pasta dal vivo a Roma (QUI).
Qualora capitasse nella vostra città, non perdetelo: delizia il palato, soddisfa la mente e apre il cuore.



Abbiamo pubblicato un'intervista al caro Emanuele Rosso, realizzata durante il Comicon di Napoli (QUI).
Non siamo fan della letteratura o del fumetto intimista per young adults, ma Emanuele è un ottimo conversatore ed un autore lucido.



Abbiamo avuto l'onore di intervistare il grande Simon Bisley su FUMETTOLOGICA (QUI)
e vi abbiamo presentato il backstage di questo indimenticabile, divertentissimo incontro (QUI).