lunedì 12 maggio 2014

E tutto il resto appresso/1 - Intervista ad Alessandro e Francesca Di Virgilio


Continuiamo la nostra carrellata di autori Tunué con gli sceneggiatori Alessandro Francesca Di Virgilio, autori del volume recentemente uscito E tutto il resto appresso. Una storia straziante e introspettiva, la cui lettura è alleviata dalla freschezza di un segno dalle evidenti suggestioni giapponesi.
Nei prossimi giorni pubblicheremo l'intervista al disegnatore Mauro Cao.



Prima domanda, quasi obbligatoria: una collaborazione fra padre e figlia per una storia che parla di intimo dolore. E' la prima volta che collaborate insieme?

ALESSANDRO Si. La collaborazione è nata quasi per caso. Francesca ha un talento naturale per la narrativa, cosa che a me manca, per questo dico sempre scherzosamente che scrivo sceneggiature così non devo narrare, ma posso raccontare attraverso i dialoghi diretti. Mi stanco molto a scrivere le descrizioni. Nella sceneggiatura me la posso cavare con brevi descrizioni tecniche che non arrivano al lettore...

Diciamo che accolli la fatica al disegnatore...

ALESSANDRO Esattamente!

FRANCESCA In realtà, già avevamo collaborato insieme, per Storytellers, sempre della Tunué. Un progetto in cui gli sceneggiatori avrebbero dovuto scrivere brevi racconti. Quindi, proprio per ciò ha detto prima, il "suo" racconto l'ho scritto io.

ALESSANDRO In questo caso, come dicevo, la collaborazione è nata spontaneamente. La storia risale a circa 5 anni fa. Francesca aveva appena scritto l'incipit di questo racconto, venne in cucina (la parte della casa che è sempre più "viva") e ce lo lesse. Le sue sorelle minori scoppiarono subito in lacrime, a me piacque molto il modo con cui aveva narrato la storia. Le proposi, dunque, un adattamento a fumetti da proporre alla Tunué, che è la sua casa editrice preferita, e soprattutto a Mauro Cao, che è il suo autore prediletto, tra loro c'è una vicendevole adorazione...

FRANCESCA Platonica, ovviamente!


ALESSANDRO A livello tecnico, l'impianto della sceneggiatura è mia, ma lei ho collaborato molto ai dialoghi..

FRANCESCA Si, il fumetto è come se fosse tratto dal diario della ragazza...è il racconto del dolore di un lutto improvviso...

Spero vivamente che non sia una storia autobiografica!

FRANCESCA Assolutamente, no!

E come ti è venuta in mente allora?

FRANCESCA Non so, forse ho avuto una depressione adolescenziale...avevo desiderio di creare una storia che colpisse...

ALESSANDRO Questa è la particolarità del racconto.  La protagonista si trova inizialmente in una situazione ideale per una ragazza della sua età: post-adolescente, vive in una città non sua, scopre l'amore...e improvvisamente incontra la cosa peggiore che le potesse capitare, l'impatto improvviso con la morte.
Quindi, l'interesse è proprio nell' esplorare come una ragazza poteva sopravvivere a un trauma del genere.

Francesca, abbiamo detto di Mauro Cao, ci sono altri autori a cui ti ispiri?

FRANCESCA A me piace molto leggere. Secondo me chi è un lettore appassionato non ha nemmeno un autore di riferimento: basta che sia scritto su carta e si possa sfogliare. Chiaramente ispirazione non è imitazione, ma preferisco seguire la mia ispirazione originale.
Non ho una grande esperienza nei fumetti, è legata al ritorno di mio padre alla scrittura di sceneggiature, altrimenti fondamentalmente sono una lettrice di narrativa. Mi ispiro anche alle persone che incontro, non solo ai libri che leggo, alle esperienze che poi provo a rielaborare nella scrittura.

Alessandro di Virgilio


Alessandro, appunto, tu hai una carriera precedente molto variegata (da Il Giornalino a Splatter) che hai interrotto per un periodo. Quando è nato il desiderio di tornare a scrivere?

ALESSANDRO Cominciai a scrivere,, grazie a Giorgio Pedrazzi della Scuola di Fumetto di Napoli. Nel 1986, mi iscrissi, convinto di saper disegnare! Ma mi resi conto molto presto che non era il mio campo...ma grazie a Giorgio, scoprii la sceneggiatura. Dunque, iniziai, appunto con Splatter e altre pubblicazioni. Nel corso degli anni, in conseguenza dei vari impegni lavorativi e familiari, mi sono allontanato spontaneamente, devo dire in maniera indolore, dalla scrittura. A un certo punto però, pur avendo una splendida famiglia ed una moglie che continuo ad amare come il primo giorno, c'era qualcosa che mi mancava, a cui non sapevo dare un nome. Era l'atto creativo dello scrivere. Quindi mi sono rimesso in gioco, i primi a contattarmi sono stati quelli di Beccogiallo con La Grande Guerra, per proseguire con varie collaborazioni fino appunto alla Tunué.

Da quel momento non hai più smesso...

ALESSANDRO E non ho più nessuna intenzione di farlo!


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