Lo stendardo di maicol&mirco per il nostro blog |
Qualche giorno fa questo blog ha festeggiato il suo primo compleanno.
Non posso esimermi dai proverbiali bilanci.
Il primo post è stata la lunga analisi del primo volume de "Gli Scarabocchi di maicol&mirco" (lo trovate QUI).
Il blog è nato, infatti, in seguito ai decennali ripetuti inviti (spesso in forma di calci) di Lorenzo Ceccotti (illustratore principe e protagonista anch'egli del blog QUI), e ha trovato il suo battesimo in occasione della introduzione succitata al libro di maicol&mirco.
Ne abbiamo parlato poi altre volte (QUI e QUI), accompagnandoli in ogni pubblicazione, abbracciati in una spirale ascendente di superamicizia.
Un blog, lo dico non per vezzo, davvero nato per gioco, rompendo l'incantesimo d' una ventennale pigrizia, che ha raccolto, sarebbe sciocco nasconderlo, una notevole ondata di apprezzamento.
Mi era parso naturale intitolarlo pensando a uno dei miei versi preferiti (In every cry of every Man,/ In every Infants cry of fear,/ In every voice: in every ban,/ The mind-forg'd manacles I hear) di William Blake, di cui ieri ricorrevano gli illuminati natali.
All'inizio mi sono occupato degli ex-Superamici, ora ribattezzatisi solennemente Fratelli del Cielo, ma via via ho scatenato le tigri della mia logorrea su vari ambiti dello scibile.
Mi era sempre sembrato strano dover mettere su carta le mie mille opinioni su qualsiasi cosa.
Ora mi sembra strano non scrivere qualcosa su ogni film che vedo o libro che leggo.
Il Tempo tiranno e quel pò di pigrizia che sopravvive vi salva da una tempesta di spam quotidiano, cari lettori.
A proposito, miei fedeli esegeti, nei primi tempi vi stimavo nell'ordine di venticinque, omaggiando l'amato (contro ogni luogo comune) Manzoni.
Ora, dopo un anno ci sono tre zeri dopo quel numero.
Per carità, sappiamo che è un numero ben poco clamoroso.
Siti di amici, o sui quali pubblico regolarmente, hanno lo stesso numero di visualizzazioni in un mese, talvolta perfino in un giorno.
Ma se vediamo la lunghezza media degli articoli (croce e delizia di chi legge) e soprattutto gli argomenti trattati, da gli elementi esoterici nelle fiabe al concetto di castità in Nietzsche, beh il dato non è certo sconfortante.
Inoltre, a costo di venir tacciato di piaggeria, al di là dei numeri è la qualità dei lettori che mi rende fiero.
Il blog è stato il biglietto da visita per guadagnarmi la stima e l'amicizia di numerosi addetti ai lavori nei campi del fumetto, della musica e del cinema. E, inoltre, i miei incontenuti deliri mi hanno portato a collaborare con siti prestigiosi come Conversazioni sul Fumetto prima e Fumettologica poi, e poi recentemente anche per Linkiesta.it
Ma soprattutto, mi ha consentito di conoscere persone di grande cultura e fine sensibilità, che mi hanno accordato il privilegio della loro fedele attenzione. Alcune sono diventate veri amici e carissime amiche.
Altre, spero, saranno presto compagne in progetti folli e divertentissimi.
Io qui le ringrazio, una ad una.
Dimenticavo, il mio primo blog in realtà era un altro, condiviso con Daniele Capuano.
Dopo aver scritto poche sciocchezze abbandonai il progetto, che quindi è diventato l'archivio delle perle di una delle più grandi menti contemporanee.
Seguitelo, quello si che è un blog serio:
http://hortus-confusus.blogspot.it/
Per concludere, non posso che parafrasare ciò che disse David Bowie in occasione del suo cinquantesimo compleanno (vado a memoria): non posso garantirvi cosa scriverò in futuro, ma posso dirvi che di sicuro non vi annoierete.
Buona Lettura