Solitamente non utilizzo questo canale per parlare delle mie attività di volontariato connesse con la meditazione.
Non perché sia timido a riguardo, affatto.
E' per tre motivi essenziali: non cerco proseliti e non mi sembrerebbe corretto proporre una pubblicità non pertinente; sarebbe disdicevole che un'esperienza per me così importante venisse percepita come spam; sarebbe letale se, peggio ancora, venisse percepita come una fricchettonata New Age.
Ma questa storia ve la voglio raccontare.
Perché mi ha donato fierezza. E commozione.
Domani, 21 marzo, sarà il compimento di un progetto (folle per ambizione, titanico per le pochissime persone coinvolte) a cui mi sono dedicato notte e giorno negli ultimi quattro mesi.
Nato dall'intuizione di un fraterno amico, sviluppato di notte nelle poche ore di tempo libero da un team di nemmeno dieci persone, diffuso gratuitamente attraverso un passaparola internazionale.
Raccolta l'evidenza che il mondo è a pezzi e la scontata verità che "il futuro sono i giovani" etc...
Abbiamo cominciato a sognare.
Invece delle solite retoriche giornate "della pace", "contro il razzismo", "per l'integrazione", che si risolvono sempre in noiose conferenze, talmente insopportabili che sembrano fatte apposta per instillare nei ragazzi l'istinto dell'odio e della violenza, la nostra idea era diversa.
Portare la meditazione nelle scuole di tutto il mondo, come esperienza concreta di pace interiore.
Un progetto folle, praticamente impossibile, essendo pochissimi amici senza alcun finanziamento.
Proprio per questo ci siamo messi subito al lavoro.
In tre abbiamo fatto la brochure, tradotta in innumerevoli lingue, e il sito internazionali.
Pochi altri amici hanno realizzato un video e un power point.
Di giorno siamo andati al lavoro, di notte abbiamo lavorato a questo progetto, dormendo poche ore per mesi.
Abbiamo iniziato l'altro ieri all'Istituto Nazionale dei Sordomuti di Roma, con quattro classi delle elementari.
Non noi, non i docenti, ma i cameramen del Tg1 si sono commossi nel vedere questi bambini esprimere a gesti le loro sensazioni: tradotte dal linguaggio dei segni, le loro parole di pace e amore per tutto il mondo sembravano tratte da discorsi di Martin Luther King o Nelson Mandela.
Bambini di 6-7 anni.
Domani, solo in Italia, circa 20.000 ragazzi in 70 scuole di quasi tutte le regioni parteciperanno.
In Romania più di 30 eventi.
In Cina, almeno 10.000 partecipanti.
In India, è incalcolabile.
Attendiamo i dati dal resto del mondo: dal Brasile alla Mongolia, da New York a Berlino, da Sydney a Londra, dal Nord Africa al Messico.
Anche a Kiev.
Ho il telefono sempre occupato perché mi chiamano di continuo radio e giornali.
Se penso che tutto questo è nato 120 giorni fa, lavorandoci di notte dopo una spaghettata fra amici, mi viene davvero voglia di suonare la grancassa dell'evento.
Ma non ci casco.
Chi è interessato, può contattarmi in privato:
zarganenko@gmail.com
Grazie dell'attenzione
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