mercoledì 5 marzo 2014

Recensione de "I FIORI DEL MASSACRO" su Linkiesta!




Non riesco a liberarmi da un'antica e condivisa persuasione: su ogni dibattito culturale nostrano
(per tacere dello sconcio spettacolo offerto cotidie della politica) grava come una sempiterna
maledizione il karma del conflitto tra guelfi e ghibellini.
Una tensione alla contrapposizione faziosa e allo schieramento da stadio su qualsiasi questione,
indifferenti alla sostanza del tema, che corrode alla radice la possibilità di un confronto dialettico,anche violento, ma onesto e leale. Ogni qual volta un autore, un artista o una qualsivoglia figura si affranca dalla grigia massa dell'anonimato per emergere in una posizione di visibilità, ad ogni uscita pubblica si instaura il consueto balletto di schermaglie assolutamente prevedibili: da un lato l'orda velenosa di detrattori a priori, dall'altro l'imbarazzante sfida al panegirico da parte di maldestri coreuti.
Un baccano dialettico che seppellisce nel suo rumore ogni voce che provi a muovere critiche
puntuali o ad esprimere argomentato apprezzamento.


Fedele da sempre a questa premessa, l'ho applicata anche nel caso di Roberto Recchioni: mi sono tenuto alla larga dalle sterili polemiche sui dati di vendita di "Orfani" o sulla nuova gestione di Dylan Dog (i cui frutti, come logica vorrebbe, potremmo valutare fra alcuni mesi), decidendo di esprimermi, all'interno della sua vasta produzione, solo sulle opere che incontrano maggiormente i miei gusti e il mio interesse.
Appunto, "La redenzione del samurai" e, il più recente, "I fiori del massacro" sono fra queste.
Due volumi de "Le Storie" Bonelli, in ordine ideale, da lui sceneggiati per i disegni, bellissimi, di Andrea Accardi.

La recensione la trovate QUI!

Buona Lettura!

P.S.
Ho contattato Bruno Bozzetto per un'intervista  a seguito di un'intuizione improvvisa.
Non sapevo che pochi giorni dopo sarebbe ricorso il suo compleanno.
In questo caso, il fumetto è uscito a novembre, il pezzo è pronto da tempo, si decide di pubblicarlo oggi, il giorno dopo la notizia che queste storie diverranno una nuova serie Bonelli (intervista agli autori QUI).
Sincronicità?




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