mercoledì 2 aprile 2014

Intervista a Emilio Lecce per #tavolidadisegno su FUMETTOLOGICA




Ieri è uscita su FUMETTOLOGICA  per la rubrica #tavolidadisegno l'intervista a Emilio Lecce.
Come altre interviste che sto pubblicando queste settimane, ciò che leggete a volte è un patchwork di varie conversazioni avvenute nell'arco di un anno, in cui in pochi incontri ho avuto il privilegio di seguire l'evoluzione stilistica e i vari progetti di autori molto diversi fra loro (Dell'Otto, Pontrelli, Dell'Edera, altri che seguiranno e appunto Lecce).
E' molto interessante la stratificazione di esperienze, influenze reciproche e confronto quotidiano che la condivisione di uno studio può ingenerare tra autori completamente diversi, ma duttili e complementari.


Stefania Nebularina immortala il mio rapimento

In particolare. ci sono due motivi che mi fanno apprezzare il lavoro di Emilio, al di là della comprovata abilità tecnica (che senza cuore artisticamente lascia il tempo che trova).
Il primo è la sua sensibilità, e il suo pudore, nell'affrontare storie di grande valore civile.
Mi riferisco ovviamente a "E' lui che mi sorride", su testi di Alessandro di Virgilio, per la Round Robin Editrice, che racconta la tragica vicenda di Giancarlo Siani, coraggioso giornalista ucciso dalla mafia nel 1985 per le sue testimonianze scomode.



La seconda è una valutazione extra-artistica, su una condizione di grazia esistenziale, che informa ontologicamente lo spirito dell'autore e quindi irrora della sua luce ogni tavola della sua opera, come fosse un frammento di rivelazione.

Emilio appartiene a una casta spiritualmente aristocratica, temprata da ideali sublimi ed eterni valori, come i suoi lineamenti fieri e nobili dichiarano con franca serenità.
Una religione elitaria per pochi felici.

Se non avete capito ancora, la spiegazione è in questa foto:


Ah, che sbadato.
L'intervista la trovate QUI
Buona Lettura!

P.S.
Grazie a Stefania Nebularina (seguitela!) per le foto!!!

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