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lunedì 25 novembre 2013

Recensione di "Corpicino" su Linkiesta.it!



Continua la collaborazione con linkiesta.it.
E' con grande piacere che vi segnalo la mia recensione di una delle opere fumettistiche più belli dell'anno: "Corpicino" di Tuono Pettinato.


Avevamo già parlato di questo timido Eroe della Cultura e dell'Intelligenza QUI.

Il libro in questione è, a nostro modesto giudizio, il più maturo e graffiante dell'autore.

La recensione la trovate QUI

Buona Lettura!

mercoledì 30 ottobre 2013

GLI SCARABOCCHI DI MAICOL&MIRCO - Logica del Non-Senso, Introduzione a "Sono Mario?"





Il primo post di questo blog fu l'introduzione al primo volume de "Gli Scarabocchi di maicol&mirco" (lo trovate QUI). Ne abbiamo poi parlato alte volte, in varie sedi, per iscritto o a voce (ad esempio QUI e QUI).

Siamo cresciuti insieme.
E cosi continueremo, fino allo scatafascio.
(Chissà quanti coglieranno la citazione).

Ecco l'introduzione al nuovo volume, (che trovate anche in anteprima su lospaziobianco.it con una gustosa anteprima e molte altre informazioni, esattamente QUI) .

Il volume verrà presentato i prossimi giorni a "Lucca Comics".

Godete:




LOGICA DEL NON-SENSO

Circa un anno fa scrissi una lunga introduzione a “Gli Scarabocchi di maicol&mirco”, scomodando come riferimenti Carmelo Bene, Pier Paolo Pasolini, Frank Zappa, Emil Ciorian, Achille Campanile, Albert Camus, Antonin Artaud e, per finire in bellezza, addirittura Giacomo Leopardi. Molti probabilmente avranno pensato a delle esagerazioni dettate dall’amicizia, o dall’entusiasmo per un’opera divertentissima, o magari a un mero esercizio postmoderno di provocazione intellettuale. Il libro che avete in mano in questo momento conferma che in realtà non esageravo per nulla. Se nella prima uscita de “Gli Scarabocchi”, infatti, la profondità della riflessione poteva rimanere nascosta sotto la superficie della volgarità blasfeme, qui il discorso, nella sua semplicità, si dichiara subito esplicitamente filosofico. In altre vignette di maicol&mirco la voce dell’ascolto interiore può essere resa inudibile dal fragore della risata. In questo caso, nel perfetto controllo quasi matematico dell’esposizione, la progressione comica accompagna la riflessione con un rigore inesorabile. Ho detto altrove che ne “Gli Scarabocchi”, anche nel più volgare, si avverte l’urlo di una innocenza tradita. In un’altra, magnifica, vignetta maicol&mirco dichiarano che “la logica viene direttamente dall’inferno”. Traendo le conseguenze da queste due considerazioni, questo libricino sembra un “Tractatus Logicus-Philosophicus” scritto da un bambino, appena resosi conto dell’inferno che è la realtà senza illuminazione. Il libro inizia con la domanda fondamentale dei mistici, “Chi sono Io?”, o meglio “Che cosa è l’io?”.


La domanda che si poneva Pascal smontando le false certezze del pensiero razionale, che il maestro spirituale Ramana Maharshi pone come inizio della ricerca della verità, intitolando così il suo testo più famoso. Domanda che viene rivolta come un’arma letale contro il protagonista di “Strade Perdute” dall’infernale Uomo Misterioso, che lo inchioda ghignando allo smarrimento schizofrenico della propria identità. Qui la domanda è posta, solo in apparenza giocosamente, utilizzando come falsa identificazione il nome proprio più comune e diffuso del nostro paese. Come il Mr.Jones di Dylan, l’Uomo Qualsiasi si ritrova di fronte all’impatto violento con l’assurdità del vivere, con l’impossibilità di comprendere il senso di alcunché. La meccanica logica del dubbio, istintivo prima che metodico, che scatena la riflessione conduce a tutt’altre conclusioni rispetto all’ottimismo cartesiano, anzi ne capovolge le fittizie sicurezze razionali. La progressione comica ci accompagna di paradosso in paradosso, rivoltando fin dall’inizio quello celebre del mentitore, fino al paradosso supremo: il blasfemo percorso logico di maicol&mirco più che alla riflessione cartesiana si avvicina al precedente agostiniano, “Se sbaglio, dunque esisto”. Ma non essendoci nessun dogma a consolarci, l’assunto pare rovesciarsi in un altro dogma, sbilenco e inquietante: “Esisto, dunque sono sbagliato”. La conclusione, sull’ignoranza e la menzogna come unica forma di felicità, ci riporta circolarmente a un altro verso del già citato Dylan: “Tutta la verità del mondo risulta un’unica grande bugia”. 

La logica lineare è un vicolo cieco che conduce al dubbio e alla disperazione.

Per mostrare i buchi della filosofia occidentale c’è voluto un vignettista oltraggioso.



Leggetelo, e meditate.


martedì 1 ottobre 2013

INTERVISTA A LRNZ!!!!



Aspettavo questo momento da circa 20 anni.
Esattamente dal novembre '93, quando durante un'occupazione al Liceo divenni amico di Lorenzo Ceccotti.
Un'amicizia sancita dalla consegna del primo numero del "Manuale di Conversazione Metropolitana", sorta di dizionario gergale delle più colorite espressione romanesche, in seguito saccheggiato da una pletora di comici romani e non, di cui LRNZ aveva fatto la copertina.
Non voglio tediarvi con toni da libro "Cuore" (anche se in realtà gli aneddoti che mi sovvengono vi ricorderebbero più "Paura e Delirio a Las Vegas"), posso solo dirvi che, dal punto di vista meramente intellettuale, tutte le pietre miliari della nostra ricerca, tutti gli autori che ci hanno ispirato, sconvolto la vita o spaccato il cervello (da Tarkovskji a Carmelo Bene, da Frank Zappa a Simone Weil) li abbiamo scoperti, con tremore e meraviglia,  insieme, spesso sotto la sapiente guida del nostro caro amico Daniele Capuano ( le cui qualità ciceroniane chi segue questo blog ha già potuto apprezzare  QUI e QUI).

Finalmente, dopo aver esplorato tutto l'universo grafico in ogni riposto anfratto, LRNZ è riuscito a pubblicare una storia a fumetti, dopo anni di tentativi, di numeri zero, di progetti sempre più ambiziosi, volta per volta accantonati o rielaborati.
Pochi sanno che inizialmente, una decina di anni fa, avevamo lavorato insieme ai testi della prima versione ASTROGAMMA, ma né la storia era delineata in tutte le sue sfaccettature, né il mio contributo (all'epoca meramente umoristico) era all'altezza delle potenzialità nascoste della storia.
Onore, quindi, ad Alessandro Caroni, che ha saputo enfatizzare gli aspetti di profonda riflessione esistenziale già presenti nella storia di LRNZ, conferendo a un'opera già portentosa un ulteriore ricchezza filosofica.
Ho solo amici intelligentissimi.
Mi compiaccio.

P.S.
Ah, l'intervista la trovate QUI, sulle colonne di Conversazioni sul Fumetto

P.P.S.
Nell'intervista si parla anche di questo blog, e di continuare la collaborazione con LRNZ iniziata QUI, QUI e QUI)
Exultate, Jubilate!