tag:blogger.com,1999:blog-15795837137916134542024-03-13T09:27:56.917-07:00spezzandolemanettedellamenteAdriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.comBlogger219125tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-35456582519322718932020-10-14T03:47:00.007-07:002021-09-16T16:18:40.096-07:00ALSO SPRACH MARIO MAGNOTTA<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-zt9P4tlzLDU/X4ba1gZsmQI/AAAAAAAAPLI/GxafBl_pk8gJMxp6nBOvaBS4OVnhPDtiwCLcBGAsYHQ/s1280/magnotta%2Bgrande.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="360" src="https://1.bp.blogspot.com/-zt9P4tlzLDU/X4ba1gZsmQI/AAAAAAAAPLI/GxafBl_pk8gJMxp6nBOvaBS4OVnhPDtiwCLcBGAsYHQ/w640-h360/magnotta%2Bgrande.jpg" width="640" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><i>A Roberto Pasquini</i><p></p><p><i>A Daniele Ercolani</i></p><p><i>A Lorenzo Ceccotti</i></p><p><i>A Raffaele Martirani</i></p><p><i>A Alessandro Napoleoni</i></p><p><i>A Nicola Bonimelli</i></p><p><i>A Antonio Recupero</i></p><p><i>A Paolo Sutera</i></p><p><i>A Michael Rocchetti</i></p><p><i>A tutti i fratelli in Mario sparsi in questa valle di lacrime </i></p><p>Nella sua stupenda introduzione ai <i>Salmi</i>, <b>Guido Ceronetti</b> esalta la capacità di <b>Diamanda Galàs</b>, artista la cui potenza vocale è pari solo alla sua intensità blasfema, di evocare la potenza del sacro nella sua interpretazione satanista delle invocazioni veterotestamentarie.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/FID0sa6u9IM" width="320" youtube-src-id="FID0sa6u9IM"></iframe></div><p>Un'intuizione che potrà scandalizzare i bigotti e i dogmatici, non certo chi, come il sottoscritto, è cresciuto ascoltando in eguale misura i madrigali di Monteverdi e la più alta manifestazione della rivolta antiteistica dall'<i>Inno ad Arimane </i>di<b> Giacomo Leopardi </b>in poi: mi riferisco ovviamente all'ultima telefonata del primo scherzo telefonico a <b>Mario Magnotta</b>.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/f2-QAubKbLE" width="320" youtube-src-id="f2-QAubKbLE"></iframe></div><p>Ben prima delle infinite possibilità di divulgazione immediata offerte dai social, fin dalle elementari, sono stato testimone e partecipe di questo fenomeno di diffusione virale, accostabile solo a quello delle censuratissime musicassette pirata delle canzoni di <b>Vladimir Vysotskij</b> nella Russia sovietica: non con la spesso irresponsabile facilità di un clic, ma solo col paziente lavoro di registrazione su un nastro, potevano risuonare trionfali le evocazioni magnottesche nel chiuso della nostra cameretta, trasformata da ogni pressione del tasto play in un tempio di ancestrali divinità animali.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/BSZvXXiB890" width="320" youtube-src-id="BSZvXXiB890"></iframe></div><p>Per chi, come il sottoscritto, faceva squillare trionfante la memorabile conversazione registrata il 16 settembre 1987, come un ipnotico basso continuo, sulla metropolitana accanto alle suore o, direttamente, sul sagrato della chiesa di zona all'ora della messa, è evidente la portata filosofica di rivolta antimetafisica del grido di Magnotta.</p><p>Siamo <b>oltre Camus</b>, qui si contempla un moderno Giobbe,<b> l'incarnazione dell'archetipo dell'uomo che si scontra con l'eterno enigma della teodicea</b>.</p><p>Come il pastore errante nell'Asia (e torniamo a Leopardi), Magnotta si chiede il perché dell'ingiustizia perenne a cui ontologicamente l'Uomo è sottoposto.</p><p>Lo scherzo a Magnotta è, innegabilmente,<b> il vertice del Novecento</b>, il secolo di<b> Kafka, Bulgakov, Joyce, Beckett</b>.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/zU4pfOYI1a4" width="320" youtube-src-id="zU4pfOYI1a4"></iframe></div><p>Nella sua eruzione finale vibra tutto il dolore del <i>Dasein</i>, quello che nei testi vedici viene chiamato <i>Dukha</i>, la necessaria sofferenza collegata al ciclo di morte e rinascita.</p><p>La tragedia dell'uomo medio davanti all'impossibilità di comprendere l'assurdità dell'esistenza: neanche Luis Buñuel ha minimamente sfiorato le vette surreali dell'intreccio magnottesco.</p><p>Potete anche non credere all'astrologia, ma non è certo un caso che Magnotta sia nato a poche ore di distanza da <b>Friedrich Nietzsche</b>, il grande martellatore, colui che ha sparso il tremendo annuncio: "Dio è morto!".</p><p>E se ha ragione il mistico<b> Silesius</b> ("<i>So che senza di me, Dio non può un istante vivere: / se io divento nulla, deve di necessità morire"</i>), ognuno può riconoscere la suprema vertigine teologica nella frase forse più famosa della telefonata: "PER VOI MAGNOTTA È MORTO!".</p><p>Uno schiaffo ai non iniziati, ben superiore ai compiacimenti aristocratici di un Guénon.</p><p>Se poi aggiungiamo l'inquietante caso di parziale omonimia con un serial killer cannibale canadese, l'allegoria eucaristico-dionisiaca mi pare cristallina.</p><p>Inoltre, al di là dell'esegesi più squisitamente teologica, Nicola Bonimelli mi faceva notare anche il tema marxiano del rapporto alienante tra sottoproletariato e macchina: un tema forte nella riflessione filosofica dal celebre <i>Frammento sulle macchin</i>e di Marx fino ai moderni Deleuze e Fisher.</p><p>Tema, declinato su fronti ideologicamente antitetici, in maniera cruciale da Heidegger e Jünger.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/fxQXCyde5Q4" width="320" youtube-src-id="fxQXCyde5Q4"></iframe></div><p>Ma andiamo sulla filologia: vi invito a non cedere alla seduzione, facile quanto ingannevole, di concentrarvi sul finale del primo scherzo (il secondo, per quanto dilettevole, è chiaramente un artefatto apocrifo, un mosaico di consapevoli autocitazioni).</p><p>Il crescendo epico, più wagneriano che rossiniano, del finale, oltre a essere un gesto atletico superiore a quello di <b>Eminem</b> in <b><i>Rap God</i> </b>(la leggenda delle otto bestemmie consecutive senza fiato), oltre a configurare un'estasi mantrica, oltre a essere un generatore di frasi entrate per direttissima nel parlare comune ("Mi iscrivo ai terroristi" su tutte), oltre a essere un manifesto filosofico dal valore universale è, in primo luogo, un vertice estetico che trova il proprio senso in quanto compimento di un lento, progressivo, inesorabile montare di furia iconoclasta.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/M0eJZOrjq1g" width="320" youtube-src-id="M0eJZOrjq1g"></iframe></div><p>Non ha senso ascoltarlo, o meglio se ne smarrisce il 60% di detonazione comica, senza aver seguito attentamente l'intero corso della telefonata: il tono cordiale e amichevole dell'inizio, il coup de théâtre della chiamata del Direttore da Milano, l'invenzione pirandelliana del personaggio della Signora Cinque, le iniziali scocciature, la falsa umiltà, il tono accomodante, la prima indispettita bestemmia, scappata come un "Poffarbacco", davanti all'insolubilità kafkiana della situazione, l'indignazione, il richiamo a leggi primordiali come Fiducia e Rispetto, la scissione fra scritto e orale esemplificata dal contratto fantasma: solo dopo ha senso l'ascolto dell'esplosione finale.</p><p>Sarebbe come ascoltare l'aria della Regina della Notte, senza aver seguito la vicenda de <b><i>Il Flauto Magico.</i></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/8GHSv8RLGlw" width="320" youtube-src-id="8GHSv8RLGlw"></iframe></div><p>Hanno fatto benissimo due degli amici a cui è dedicata questo indegno omaggio, artisti peraltro stimatissimi, a comporre un mosaico sonoro soltanto di "Eeeeh....ooohh....eeeeh...oooh" tratto dalla telefonata, smarcandosi dalla pur nobile tradizione che ha ispirato una serie di remix dei momenti salienti della telefonata incrociati con celebri canzoni (consiglio la reinterpretazione di <i>Twist and Shout</i>, probabilmente il momento in cui parte il coro è la cosa che fa mi più ridere di tutti i tempi).</p><p>Lì, in quelle pieghe del dialogo, in quelle frasi smozzicate, in quei brevi battibecchi, in quello sfregarsi dialettico di fioretti, giace il vero Genio e la vera Bellezza.</p><p>Leggiamo insieme:</p><p>"B : Sì, vabbe', comunque ecco, a parla' chiaro se va...</p><p>M: Be'!</p><p>B : Tu te piji 'sta lavatrice...</p><p>M: Nooo... io non me piglio niente, pijolo te.</p><p>B : Allora stai a fa lu strunzu.</p><p>M: I steng'a fa ju strunzu sci! Senti, mo m'hai rotto proprio i coglioni!</p><p>B : Aaaaah... ma allora parli pure così...</p><p>M: Ma! Se, mo vengo esso..., senti un po' 'na cosa, io non la voglio la lavatrice va bene?</p><p>B : Ma se te la portemo?</p><p>M: E portamela, ma chi, e chi te la paga?</p><p>B : Ah, non paghi?</p><p>M: Non pago perché io... senti!</p><p>B : Ma l'atra la sci pagata, allora?</p><p>M: La so' pagata sci!</p><p>B : Ah, sci sicuro?</p><p>M: O freghete! Quella lavatrice dell'81, io te la so pagata sì, l'ho pagata, e come mai dopo 6 anni mi vieni a rompere i coglioni?</p><p>B : Allora, a me non me risulta.</p><p>M: Come?</p><p>B : Non me risulta.</p><p>M: Perché sei un truffatore tu! Tu sei un truffatore, perché tu non l'hai pagata alla signora Cinque, perché io non lo sapevo che... che la lavatrice della San Giorgio la teneva in conserzione la signora Imberri perché sennò sarei andato da Imberri, no da te!</p><p>B : Ah sì?</p><p>M: Aeeh.</p><p>B : Ah, fai pure 'sti, 'ste sozzerie?</p><p>M: 'Ste sozzerie le fai tu, arrivederci!"</p><p><i>(tratto <a href="http://www.turbozaura.com/magnotta.shtml">dal sito della Turbo Zaura,</a> la consegna della prima copia del cui Manuale di Conversazione Metropolitana, saccheggiato da tutti i comici romani degli ultimi 25 anni, sancì la mia amicizia col citato LRNZ).</i></p><p>Un intreccio musicale, uno scontro dialettico che fa sembrare Plauto un epigono di Brignano.</p><p>Sia lode eterna a Antonello De Dominicis e Maurizio Videtta, le menti semidivine da cui è scaturito tutto ciò, coloro che con l'incipit memorabile: "Pronto, Bontempi, chi è, la signora?", hanno schiuso le porte all'ingresso in scena dell'Eroe di campbelliana memoria: "No. So' Magnotta".</p><p>Neanche James Bond, neanche Ken Shiro.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-uBeroiJDM_4/X4bVQqDDEnI/AAAAAAAAPK8/AzeTqqely6IUvHWbKp_n22HUDDlrjAltwCLcBGAsYHQ/s266/magnotta%2Bwars.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="266" data-original-width="186" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-uBeroiJDM_4/X4bVQqDDEnI/AAAAAAAAPK8/AzeTqqely6IUvHWbKp_n22HUDDlrjAltwCLcBGAsYHQ/w224-h320/magnotta%2Bwars.jpg" width="224" /></a></div><p>A livello di influenza culturale, non posso non citare il fumetto <b><i>Magnotta Wars </i>(Magic Press)</b>, di <b>Antonio Recupero e Fabrizio Di Nicola</b>, che sancisce finalmente l'ingresso del Mario nazionale nelle grandi icone pop della contemporaneità.</p><p>Regalatelo ai vostri figli, e ditegli: questa è la carezza di Mario Magnotta.</p><p>I più attenti avranno capito che il motivo di questa prolusione è semplice: oggi ricorrono i natali di Mario.</p><p>Ebbi la fortuna di festeggiare in persona il compleanno del Nostro, in un locale sulla Casilina, anche se non ebbi l'onore, meritato, che ebbe il mio amico Alessandro Napoleoni di comparire accanto a lui in video (video che trovate su Youtube, Mario Magnotta all'<i>Alien</i> del 17-04-2003).</p><p>Questo è un mio tenero, commosso, indegno omaggio.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/yKFyuHL118U" width="320" youtube-src-id="yKFyuHL118U"></iframe></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p>Grazie di tutto, Mario, il tuo "NO NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO" fa vibrare ancora i tre mondi, l'urlo fiero e disperato dell'Uomo in Rivolta contro il dolore di essere uomini,</p><p><br /></p>Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-38211436498817199052019-12-09T08:10:00.000-08:002019-12-12T17:05:21.928-08:00Non c'è due senza uno. Il sosia del sindaco.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-STcYeobSR-w/Xe5uBA1MDGI/AAAAAAAAL6A/VZcsQX9l2_Up_YYee2gVaZd8ozC8Ga6ugCLcBGAsYHQ/s1600/personaggio%2B12.png" imageanchor="1" style="background-color: white; font-family: Times, "Times New Roman", serif; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: large;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1161" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-STcYeobSR-w/Xe5uBA1MDGI/AAAAAAAAL6A/VZcsQX9l2_Up_YYee2gVaZd8ozC8Ga6ugCLcBGAsYHQ/s320/personaggio%2B12.png" width="232" /></span></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><i>Erano mesi che non riaprivo questo mio impolverato diario telematico.</i></span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><i>Mi è sembrato giusto farlo per parlare dell'artista che fu la scintilla di questo stesso blog incendiario: quell'adorabile malandrino di <b>Maicol&mirco</b> (proprio lui che mi definì "Il Pierino della Cultura").</i></span></div>
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<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><i><br /></i></span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><i>Soprattutto, è obbligatorio farlo dopo che questo scapestrato così si riferisce alle nostre estenuanti esegesi della sua opera in <a href="https://luz.it/spns_article/gli-scarabocchi-di-maicolmirco-interista/?fbclid=IwAR223XhusLC5WAZVuB2WwVCgIESAldnQcYDHX7t40ukbfI_Dkdo15a3aDJU" target="_blank"><b>QUESTA </b></a>intervista pressoché definitiva del valente Gabriele Ferraresi:</i></span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"></span><br />
<div dir="auto">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><b><i>"Adriano Ercolani ti ha accostato a nomi importanti, uno su tutti Samuel Beckett, e tu hai risposto: “Io Beckett non l’ho mai letto”. Però ti volevo chiedere quali sono i tuoi riferimenti, cosa è stato importante nella tua formazione?</i></b></span></div>
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">
</span>
<br />
<div dir="auto">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><i>Adriano è il motivo per cui siamo qui ora, nel senso che è il primo che ha scoperto cosa erano Gli Scarabocchi. L’ha scoperto prima di me. Si è accorto che erano se non un fumetto qualcosa di diverso, qualcosa di più, ci ha affondato le mani dentro per primo. Non a caso l’introduzione al primo libro dell’Opera Omnia l’ho affidato proprio a lui, perché è lui che mi ha fatto scoprire me stesso".</i></span></div>
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">
</span>
<div dir="auto">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><i><br /></i></span></div>
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">
<div dir="auto">
<i>A questo punto, da suo esegeta storico, non ho potuto non notare una mastodontica anomalia: da alcuni giorni Gli Scarabocchi SEMBRANO rappresentare (ma non è così) un personaggio reale e non fittizio.</i><br />
<i>Qualcuno di molto simile al Sindaco di San Benedetto del Tronto.</i></div>
<div dir="auto">
<i><br /></i></div>
<div dir="auto">
<i>Blasfemia! </i></div>
<div dir="auto">
<i>Eresia! </i></div>
<div dir="auto">
<i>Scandalo!</i></div>
<div dir="auto">
<i>Ovvero, i temi caratteristici degli Scarabocchi.</i></div>
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<i><br /></i></div>
<div dir="auto">
<i>Abbiamo chiesto spiegazioni alla più simpatica canaglia dell'Esistenzialismo contemporaneo.</i></div>
<div dir="auto">
<i>Leggete, se avete il coraggio.</i></div>
</span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<b><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></b></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<b><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Ma cosa succede, finalmente rappresenti un personaggio reale?</span></b></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Irreale come sempre. Tratto solo irrealtà lo sai. </span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-gHYQ0aK7MiM/Xe5t1fuA45I/AAAAAAAAL50/EJ49r8LKp3oGI95VjjheyaAXpnB112bWgCLcBGAsYHQ/s1600/personaggio%2B2.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: large;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1119" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-gHYQ0aK7MiM/Xe5t1fuA45I/AAAAAAAAL50/EJ49r8LKp3oGI95VjjheyaAXpnB112bWgCLcBGAsYHQ/s320/personaggio%2B2.png" width="223" /></span></a></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<b><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Ti sei dato alla satira politica?</span></b></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">La striscia del sosia del sindaco non è satira, come Gli Scarabocchi non sono strip.</span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Sono sempre fumetti, travestiti da altro, ma fumetti. Solo quello so fare io: fumetti.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Poi nelle mie storie mi occupo non di persone ma di personalità, non trovi né Renzi né Salvini né il papa, ma i Renzi, i Salvini e i papi che da sempre intralciano la storia.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Sono fumetti acronici, come la storia stessa, acronica in quanto circolare. Quindi in questa striscia non c'è l'attuale sindaco di San Benedetto del Tronto, ma il sindaco in assoluto,</span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">quindi tutti i sindaci, di San Benedetto, delle Marche, d'Italia e del mondo. Il mio sindaco e il tuo sindaco (c'è chi dice sia addirittura Beppe Sala, il sindaco di Milano).</span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<b><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></b></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<b><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-ylhken0ppvs/Xe5t6gjPQEI/AAAAAAAAL54/-B32XxJrDyU-JrMPfDNEjCW5IQFDiIKvgCLcBGAsYHQ/s1600/personaggio%2B7.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: large;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1171" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-ylhken0ppvs/Xe5t6gjPQEI/AAAAAAAAL54/-B32XxJrDyU-JrMPfDNEjCW5IQFDiIKvgCLcBGAsYHQ/s320/personaggio%2B7.png" width="234" /></span></a></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<b><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></b></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<b><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Quindi stiamo ancora nell'ambito del fumetto?</span></b></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Esatto. </span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Un fumetto nato però da un caso di cronaca giudiziaria locale (come tante opere di tanti autori), quella di un sindaco che sostanzialmente querela una pagina facebook omonima, rea addirittura di sostituzione di persona.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Chiaramente una situazione paradossale, vista la palese attitudine satirica della pagina stessa. Ma quello che mi ha colpito è un meraviglioso e nuovo meccanismo comico: quello di un personaggio pubblico terrorizzato di apparire per quello che poi siamo tutti: un uomo comune con difetti comuni. In tantissime opere comiche il meccanismo funzionava al contrario, penso a "Fracchia la belva umana" (per rimanere nel mito), in cui un comune cittadino veniva scambiato per un famosissimo criminale. Oppure in film come "Non c'è due senza quattro", in cui due uomini comuni sfruttano la loro somiglianza con quella di due fratelli miliardari.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Qui è una roba diversa: <i>ho fatto tanto, sono arrivato tanto in alto e ora c'è il rischio di essere preso per un omino qualunque</i> (nel caso specifico un cantante principiante). Meraviglioso. Tutti noi si dice abbiamo sette sosia nel mondo. Cosa comporta?</span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Siamo in qualche modo responsabili della loro condotta? In tempi così superficiali basta avere la stessa faccia per avere le stesse colpe o meriti? Sono le nostre azioni a determinarci o le nostre somiglianze? </span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">J. G. Ballard rideva di un attentatore che venne arrestato nonostante avesse simulato un attentato con una pistola finta. Diceva: il prossimo attentato alla regina avverrà a opera di qualcuno armato di un semplice cartello con sopra scritto ATTENTATO.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Come poteva questo paradosso, un sindaco preoccupato non di essere ma di sembrare, non diventare una mia storia?</span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Essere o sembrare?</span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Non solo debbo preoccuparmi delle mie azioni, ma anche di quelle dei miei sosia?</span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-0tl41aQRnis/Xe5ujFzPkuI/AAAAAAAAL6g/_rjhMJUnkFk47DgkJXr2Sx9TBdA2r9IjwCEwYBhgL/s1600/personaggio%2Bvolti%2B02.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1161" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-0tl41aQRnis/Xe5ujFzPkuI/AAAAAAAAL6g/_rjhMJUnkFk47DgkJXr2Sx9TBdA2r9IjwCEwYBhgL/s320/personaggio%2Bvolti%2B02.png" width="232" /></a></span></div>
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">
</span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">
</span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><b>Spiegaci bene la differenza tra un personaggio di fantasia e uno reale.</b></span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Quello di fantasia non esiste. Quello reale esiste solo per un pugno di anni. Questo breve lasso di tempo, che chiamiamo vita, che influenza può avere in faccia all'eternità? Smettiamo di distinguere la realtà dalla fantasia per favore. Posiamo l'orologio.</span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-cYtA83z8aps/Xe5tvziBxvI/AAAAAAAAL58/CSgdiI1-aR81Kn5Z8wF7KZ-Z47lKAVMDQCEwYBhgL/s1600/personaggio%2Bvolti%2B01.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: large;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1161" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-cYtA83z8aps/Xe5tvziBxvI/AAAAAAAAL58/CSgdiI1-aR81Kn5Z8wF7KZ-Z47lKAVMDQCEwYBhgL/s320/personaggio%2Bvolti%2B01.png" width="232" /></span></a></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><b>È lo stesso principio di quando spieghi la differenza tra una bestemmia o un'atrocità reale e una disegnata negli Scarabocchi, insomma?</b></span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Prendersela con la fantasia è solo un modo per svilire la realtà. E la realtà non ne ha assolutamente bisogno, masochista com'è.</span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">La storia che la penna ferisce più della spada è una storia messa in giro dai venditori di spade. </span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Deresponsabilizziamo la fantasia e responsabilizziamo la realtà.</span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-wuMX2s5Ntx8/Xe5uSQeQp8I/AAAAAAAAL6Q/ten21kHDLdwbRJODRUyF1tCVagUEfBWoQCLcBGAsYHQ/s1600/personaggio%2Bvolti%2B03.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: large;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1161" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-wuMX2s5Ntx8/Xe5uSQeQp8I/AAAAAAAAL6Q/ten21kHDLdwbRJODRUyF1tCVagUEfBWoQCLcBGAsYHQ/s320/personaggio%2Bvolti%2B03.png" width="232" /></span></a></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<b><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Speriamo di vederti solo dietro una prigione di carta. Certo, dopo dovrai disegnarci le arance da portarti.</span></b></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Mi divertirò a disegnare soprattutto le etichette delle arance, sono sempre bellissime.</span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-5BZbn4wqNh4/Xe5uXTjDiUI/AAAAAAAAL6U/SWR6jL5kPEU-brKYnj36-HDmZ7c6NugHACLcBGAsYHQ/s1600/personaggio%2Bvolti%2B04.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: large;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1161" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-5BZbn4wqNh4/Xe5uXTjDiUI/AAAAAAAAL6U/SWR6jL5kPEU-brKYnj36-HDmZ7c6NugHACLcBGAsYHQ/s320/personaggio%2Bvolti%2B04.png" width="232" /></span></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-rH9c463jDwQ/Xe5ugAAgj2I/AAAAAAAAL6Y/jvHYysUkY1gRmEB5xXSswns_TWehKseEgCLcBGAsYHQ/s1600/personaggio%2Bvolti%2B03.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: large;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1161" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-rH9c463jDwQ/Xe5ugAAgj2I/AAAAAAAAL6Y/jvHYysUkY1gRmEB5xXSswns_TWehKseEgCLcBGAsYHQ/s320/personaggio%2Bvolti%2B03.png" width="232" /></span></a></div>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<b><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></b></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<b><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Avrai molto tempo in carcere per disegnare, a quale opera ti dedicherai nelle pause dei lavori forzati?</span></b></div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;">"Le vostre prigioni", spero non vi offendiate, ma io coi fumetti sono evaso.</span><br />
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-_6pMVa4gGH8/XfLjcsVJBVI/AAAAAAAAL70/IH-Nl1NkQdANM3OHJhtj00NNxw6G56j0QCLcBGAsYHQ/s1600/sindacabile.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="684" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-_6pMVa4gGH8/XfLjcsVJBVI/AAAAAAAAL70/IH-Nl1NkQdANM3OHJhtj00NNxw6G56j0QCLcBGAsYHQ/s320/sindacabile.jpg" width="228" /></a></div>
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><i>Segnaliamo <b><a href="https://www.facebook.com/events/1033212863738033/" target="_blank">l'evento del 20 dicembre</a></b> organizzato da Rifondazione Comunista con l'autore.</i></span></div>
</div>
Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-57057363101186894362019-03-25T07:44:00.000-07:002019-03-25T07:44:23.124-07:00Il secolo beat - Jazz reading su Radio 3 <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-rx38HESkrvU/XJjlNWDoB5I/AAAAAAAAH5o/CjwVtIn_8S02H1GL3qCrQ9-JN1dNCqDTgCLcBGAs/s1600/ferlinghetti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="853" height="360" src="https://3.bp.blogspot.com/-rx38HESkrvU/XJjlNWDoB5I/AAAAAAAAH5o/CjwVtIn_8S02H1GL3qCrQ9-JN1dNCqDTgCLcBGAs/s640/ferlinghetti.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
In occasione dei cento anni di <b>Lawrence Ferlinghetti</b>, Radio 3 omaggia il "secolo beat" con un jazz reading dedicato a <b><i>I Sotterranei</i></b> di Jack Kerouac (<b><a href="https://www.raiplayradio.it/articoli/2019/03/Radio3-Suite-Jazz-Il-secolo-beat-76bd97aa-fe22-4a5f-9a0b-23269d27b3aa.html" target="_blank">QUI</a></b> il link per l'ascolto).<br />
<br />
La line up del jazz ensemble che accompagnerà il reading è la seguente:<br />
<b>Dimitri Grechi Espinoza</b>, sax contralto, sax tenore<br />
<b>Gabriele Evangelista</b>, contrabbasso<br />
<b>Simone Padovani</b>, percussioni<br />
<b>Vladimiro Carboni</b>, batteria<br />
<br />
Voce recitante sarà <b>Marco Cavalcoli</b>, tra gli attori più versatili e prolifici del panorama attuale (ne abbiamo parlato <b><a href="http://contezarganenko.blogspot.com/2018/12/marco-cavalcoli-essere-paolo-poli-david.html" target="_blank">QUI</a></b>, <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/ricordando-david-bowie-linfluenza-culturale/" target="_blank">QUI</a>, <a href="http://xl.repubblica.it/articoli/paolo-poli-e-david-bowie-il-discorso-impossibile/82722/" target="_blank">QUI</a>, <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/12/30/teatro-i-migliori-spettacoli-del-2018/4866631/" target="_blank">QUI</a></b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/paolo-poli-e-david-bowie-il-discorso-impossibile/82722/" target="_blank"> </a>e <b><a href="https://www.davidbowieblackstar.it/santa-rita-the-spiders-from-mars/" target="_blank">QUI</a></b>).<br />
<br />
Dei rapporti tra la prosa di beatnik e be bop abbiamo già parlato altrove (<b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2018/10/haber-canta-bukowski-allalexanderplatz.html?view=classic" target="_blank">QUI</a>).</b><br />
<b><br /></b>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/K5bj2CtWboY/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/K5bj2CtWboY?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />
Riportiamo qui l'incipit del romanzo<b> I Sotterranei, </b>forse il più riuscito esperimento della prosa beat<b>:</b><br />
<i>"Ero una volta giovane e aggiornato e lucido e sapevo parlare di tutto con nervosa intelligenza e con chiarezza e senza far tanti retorici preamboli come faccio ora; in altre parole questa è la storia di uno sfiduciato che non è piú padrone di sé e insieme la storia di un egomaniaco, per costituzione e non per facezia — questo tanto per cominciare dal principio con ordine ed enucleare la verità, perché è proprio questo che voglio fare. — Cominciò una calda notte d'estate, sì, con lei seduta su un parafango quando Julien Alexander che sarebbe... Ma cominciamo dalla storia dei sotterranei di San Francisco".</i><br />
<i><br /></i>
Un appuntamento di grande interesse per tutti gli appassionati di musica e letteratura.</div>
Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-24666173295724069682019-03-13T12:37:00.004-07:002019-03-13T12:37:53.060-07:00La leggerezza dell'essere - Elio Crifò tra Kundera e Schopenhauer<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-wHaIOBm4nIY/XIlbbNN6m3I/AAAAAAAAH0w/3v2fuW3FLbIJ92hmADmNlGka41CpRjiNACLcBGAs/s1600/elio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1127" data-original-width="1600" height="281" src="https://3.bp.blogspot.com/-wHaIOBm4nIY/XIlbbNN6m3I/AAAAAAAAH0w/3v2fuW3FLbIJ92hmADmNlGka41CpRjiNACLcBGAs/s400/elio.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
Vi abbiamo già parlato di <b>Elio Crifò</b>, soprattutto in relazione al suo <i style="font-weight: bold;">EsotericArte</i>, uno degli spettacoli più interessanti degli ultimi anni.<br />
<b><br /></b>
Rievochiamo brevemente alcune delle considerazioni che abbiamo proposto in passato:<br />
<b><br /></b>
- ne abbiamo parlato <b><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/12/05/esotericarte-ho-apprezzato-lo-spettacolo-ma-non-il-discorso-finale-di-odifreddi-su-dante/4813101/" target="_blank">QUI </a></b>sul Blog de il Fatto Quotidiano, definendo lo spettacolo ""EsotericArte, una brillante panoramica sulla storia occulta dell’Arte italiana, in cui, con giocoso tono da gigione beffardo, l’attore getta luce sull’immenso patrimonio di conoscenza esoterica sottesa ai capolavori dell’architettura e della pittura, soprattutto, medievale"<br />
<br />
- avevamo precedentemente scritto <b><a href="http://www.date-hub.com/2018/04/teatro-esotericarte/" target="_blank">QUI</a></b>:<br />
"Si potrebbe riscrivere l’intera Storia dell’Arte occidentale leggendo in tralìce l’immensa mole di messaggi occulti, codici simbolici, riferimenti esoterici che non solo appaiono nelle più celebri opere, ma ne sono di fatto sostanza d’ispirazione e fondamento strutturale.<br />
Questo è l’assunto, interessantissimo, di EsotericArte: i misteri nell’arte Italiana. Un viaggio tra esoterismo, simbologia, numerologia, una ricerca colta e inusuale condotta da Elio Crifò (...)<br />
Uno spettacolo colto, brillante, non convenzionale, il cui valore si apprezza solo al termine del percorso"<br />
<br />
- ci rifacciamo sempre alle parole perfette di <b>Chiara Babuin</b> in <b><a href="https://alchimiadeisimboli.wordpress.com/2018/02/05/esotericarte-il-simbolo-come-baluardo-di-salvezza/" target="_blank">QUESTA</a></b> sua recensione:<br />
"l’intento di Crifò è quello di spodestare la visione scientista, tecnocratica e falsamente progressista (ricordiamo la distinzione pasoliniana tra Sviluppo e Progresso) che ormai governa il contemporaneo, in favore di un recupero – o di una presa di coscienza da parte del pubblico – di quel legame arcaico, ancestrale che era il fondamento del Sapere delle più grandi civiltà che hanno solcato questa terra".<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-ipWoUNDk3Aw/XIlbzuJTipI/AAAAAAAAH04/wWplEaAITgM8YNH6DmkBYB9OlTeUHkyGQCLcBGAs/s1600/leggerezza.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="292" data-original-width="350" height="332" src="https://2.bp.blogspot.com/-ipWoUNDk3Aw/XIlbzuJTipI/AAAAAAAAH04/wWplEaAITgM8YNH6DmkBYB9OlTeUHkyGQCLcBGAs/s400/leggerezza.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
Sabato <b>16 marzo alle ore 18.00</b> presso la <b>Sala del Senato del Convento dei Domenicani</b> a Roma (piazza della Minerva, 42) l'attore presenterà, accompagnato da <b>Rosario Gorgone</b>, <b>La leggerezza dell'essere</b>, evento organizzato da <b><i>Terre Sommerse</i></b> in collaborazione con la società <b><i>Active Piano</i></b>.<br />
<br />
Già leggendo i nomi collegati all'evento (Rosario, Gorgone, Minerva, Convento) emergono atmosfere degne di un romanzo esoterico medievale.<br />
Abbiamo chiesto a<b> Crifò</b> di illuminare i significati di questo evento suggestivo.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-nOW0bftGCQo/XIlb9HmGpdI/AAAAAAAAH08/RJjOb490-AIqZU3IW3skBeIIXQsPu_aNACLcBGAs/s1600/elio4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="599" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-nOW0bftGCQo/XIlb9HmGpdI/AAAAAAAAH08/RJjOb490-AIqZU3IW3skBeIIXQsPu_aNACLcBGAs/s400/elio4.jpg" width="265" /></a></div>
<br />
<br />
<b>Come presenteresti l'evento di sabato?</b><br />
Sabato presenterò un prototipo di pianoforte, l'innovativo <b>Active System Piano</b>, un connubio tra piano elettrico e piano tradizionale. Ho pensato quindi di creare una presentazione che riportasse lo stesso connubio tra tradizione e innovazione. Musiche classiche contemporanee suonate dal compositore <b>Rosario Gorgone</b>, unito al mio stile espositivo, contemporaneo nell'enunciazione e nella scrittura, classico nei costrutti filosofici.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/Qmc_fBPAxRY/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/Qmc_fBPAxRY?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />
<br />
<b>Quali temi e quali autori affronterai?</b><br />
<b><i>La leggerezza dell’essere</i></b> è un immersione nei fondali incantati della filosofia e le composizioni sonore di Gorgone sono sirene che guidano i sommozzatori-spettatori in questo paradiso sottomarino.<br />
Un pianoforte ci tuffa nel mar della serata emettendo note di soave armonia. Note che sono ossigeno di sopravvivenza. Il piano arpeggia, vibra, vola... per poi discendere, acquistare peso e poi sprofondare nelle gravità dei suoni più cupi. <br />
Davvero la leggerezza è positiva e la pesantezza negativa? Questo si domandava <b>Milan Kundera</b> nel primo capitolo del suo famoso romanzo e questo ci domandiamo noi all’inizio dello spettacolo. Si parte da<b> Kundera </b>e dagli “opposti” di Eraclito per inabissarsi nell’eterno ritorno di<b> Nietzsche</b>, poi nella forza dell’inconscio di <b>Schopenhauer</b>, poi nelle grandi intuizioni di Emanuele Severino, poi nelle critiche di Umberto Galimberti... sino alla relatività di Einstein e capiremo, alla fine del viaggio, che oggi abbiamo una concezione dell’Universo identica a quella di 2600 anni fa! La filosofia ha battuto la scienza già da millenni. Ed è proprio <b>Einstein</b> che evidenziava la piccolezza della scienza rispetto all’immensità della filosofia, in quanto, per Einstein, “solo il Pensiero domina la realtà”<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/ob5Filol0v4/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/ob5Filol0v4?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />
<b>Come nasce il tuo interesse per le tematiche esoteriche?</b><br />
Dal suo opposto, la materialità, ossia una commissione per un testo sull'arte medievale. Da lì mi sono imbattuto nei simboli. I simboli rimandano a contenuti sapienziali, a formule filosofiche, a quel pensiero del trascendente e del sacro che ha basi molto più ampie del Cristianesimo, che ha una riflessione sul divino adeguato ad un adulto, che non appartiene alla catechesi di massa ma che mira alla realizzazione di una via diretta tra l'individuo e Dio... e, a un certo punto, ti rendi conto che le religioni monopolizzano il concetto del sacro. Le grandi religioni dicono: il sacro siamo noi o quantomeno la via. Li guardi bene, li frequenti, conosci la loro via e... cambi strada, perché quel sacro di massa, non può interessare a chi interessa veramente il sacro.<br />
D'altronde se vuoi comprare il cibo genuino non vai certo all'ipermercato!<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/z3ovpomBDE4/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/z3ovpomBDE4?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />
<br />
<b>Qual è il tuo metodo di ricerca?</b><br />
Aver smesso di ricercare scritture e aver iniziato a ricercare un senso del mio lavoro. Il mio lavoro è un arte e l'arte dona la possibilità d'interessarsi di qualunque disciplina per poi riversarla creativamente in parole, gesti, fiati, emozioni concrete. L'arte è un mondo inaccessibile ai professionisti, perché i professionisti sviluppano competenze ed eseguono, al massimo interpretano, ma nessuno crea. E la creazione è ricerca.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/mR61w_eBWDk/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/mR61w_eBWDk?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />
<b> Quali sono i tuoi progetti in cantiere?</b><br />
Sopravvivere felice in questo mondo infelice.</div>
Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-19111246141764920642019-02-05T11:02:00.004-08:002019-02-05T11:02:41.529-08:00Tutti gli articoli di Novembre, Dicembre e Gennaio<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-JhYxCI4MuBQ/XFndbI2CqoI/AAAAAAAAHto/u6IqlI2mkuMy2sILpjmplaiL9bzlQAMxQCLcBGAs/s1600/dylan.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1065" data-original-width="1600" height="265" src="https://3.bp.blogspot.com/-JhYxCI4MuBQ/XFndbI2CqoI/AAAAAAAAHto/u6IqlI2mkuMy2sILpjmplaiL9bzlQAMxQCLcBGAs/s400/dylan.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Care lettrici, cari lettori<br />
queste sono quasi tutte le cose che abbiamo pubblicato da fine Ottobre a oggi.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-Luw5ck5Al_U/XFnRx4uNPQI/AAAAAAAAHss/N8miq9gAdUkHAtuvwg4HDDMe2RL3YEOXQCLcBGAs/s1600/blake.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="420" data-original-width="640" height="262" src="https://2.bp.blogspot.com/-Luw5ck5Al_U/XFnRx4uNPQI/AAAAAAAAHss/N8miq9gAdUkHAtuvwg4HDDMe2RL3YEOXQCLcBGAs/s400/blake.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">William Blake ,Dante running from the Three Beasts</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Su<b> <i>minima&moralia</i></b> abbiamo parlato di:<br />
<b>Verlaine<a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/la-miseria-nera-dellultimo-verlaine/" target="_blank"> QUI</a></b><br />
<b>LRNZ</b> <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/larte-lrnz-mostra-lucca/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Patricio Pron</b> <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/non-spargere-lacrime-conversazione-patricio-pron/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>William Blake, Dante e Alan Moore</b> <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/genio-william-blake-dante-alan-moore/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Davide Martirani</b> <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/si-sta-al-mondo-conversazione-davide-martirani/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>David Bowie</b> e <b>Marco Cavalcoli</b> <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/ricordando-david-bowie-linfluenza-culturale/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b><i>Suspiria</i></b> di <b>Luca Guadagnino</b> <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/suspiria-guadagnino-non-un-horror-un-saggio-sul-male/" target="_blank">Q</a><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/suspiria-guadagnino-non-un-horror-un-saggio-sul-male/" target="_blank">UI</a></b><br />
<b><i>Pillola Rossa o Loggia Nera? </i></b>di <b>Paolo Riberi</b> <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/la-rinascita-gnostica-matrix-twin-peaks-conversazione-paolo-riberi/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Wislawa Szymborska </b>con<b> Luigi Marinelli</b> <a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/silenzio-delle-piante-sette-anni-senza-wislawa-szymborska/" style="font-weight: bold;" target="_blank">QUI</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-SzBXsA1pT6g/XFndqpoaPTI/AAAAAAAAHts/SmupTvIZaZAH0fMHtpzWIq-WaKpJrC7aACLcBGAs/s1600/klossowski.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="943" data-original-width="600" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-SzBXsA1pT6g/XFndqpoaPTI/AAAAAAAAHts/SmupTvIZaZAH0fMHtpzWIq-WaKpJrC7aACLcBGAs/s400/klossowski.jpg" width="253" /></a></div>
<br />
Su <b><i>Il Blog de Il Fatto Quotidiano</i></b> abbiamo parlato di<br />
I 50 anni del <b><i>White Album</i></b> <b><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/11/22/beatles-50-anni-fa-usciva-il-white-album-non-un-semplice-disco/4784123/" target="_blank">QUI</a></b><br />
Lo spettacolo <b><i>Esotericarte</i></b> e l'intervento urticante di <b>Odifreddi</b> <b><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/12/05/esotericarte-ho-apprezzato-lo-spettacolo-ma-non-il-discorso-finale-di-odifreddi-su-dante/4813101/" target="_blank">QUI</a></b><br />
Quelli che per noi sono migliori spettacoli del 2018<br />
(<b>Davide Enia</b>, <b>Rezzamastrella</b>, <b>Andrea Colamedici</b>) <b><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/12/30/teatro-i-migliori-spettacoli-del-2018/4866631/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b><i>Il Bagno di Diana</i></b> di <b>Pierre Klossowski <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/01/20/il-mistero-di-diana-e-lossessione-dello-sguardo-tra-ovidio-bruno-e-klossowski/4910659/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-U2eX3ZCPTDk/XFnazCaUE2I/AAAAAAAAHtU/oIiif4FIGRAQuyR3wH0Ys8rg16mT8V2jgCLcBGAs/s1600/chet-baker-quiz-701x421.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="421" data-original-width="701" height="240" src="https://4.bp.blogspot.com/-U2eX3ZCPTDk/XFnazCaUE2I/AAAAAAAAHtU/oIiif4FIGRAQuyR3wH0Ys8rg16mT8V2jgCLcBGAs/s400/chet-baker-quiz-701x421.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Chet Baker</td></tr>
</tbody></table>
Su <b><i>Repubblica XL</i></b> abbiamo parlato di:<br />
<b><i>Le Icone del Rock </i></b>di <b>Tania Bucci</b> <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/le-icone-del-rock-di-tania-bucci/83904/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b><i>I Villani</i></b> di <b>Don Pasta <a href="http://xl.repubblica.it/articoli/i-villani-il-docufilm-di-don-pasta-al-cinema/84103/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b><i>A Dictionary of Sound</i></b> di <b>Teho Teardo</b> <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/a-dictionary-of-sound-la-rassegna-a-milano/84163/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Moni Ovadia</b> <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/storia-di-un-antico-suonatore-di-organetti/84339/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Oona Rea</b> <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/il-debutto-a-roma-di-oona-rea/85268/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b><i>Rock Lit</i></b> di <b>Liborio Conca</b> <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/rock-lit-lintreccio-artistico-tra-rock-e-letteratura/85384/" target="_blank">QUI</a></b><br />
Lo spettacolo <b><i>Chet</i></b>! <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/chet-allo-spazio-18b-di-roma/85388/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Enrico Pieranunzi</b> e <b>Roberto Gatto</b> <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/enrico-pieranunzi-e-roberto-gatto-in-concerto/85394/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Ivan Talarico</b> e <b>Claudio Morici</b> <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/ivan-talarico-e-claudio-morici-lintervista/85463/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b><i>MARLENE D.</i></b> di <b>Riccardo Castagnari</b> <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/roma-omaggia-marlene-dietrich/85543/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b><i>Music for Wilder Mann</i></b> di <b>Teho Teardo</b> <b><a href="http://www.laziocrazia.eu/eugenio-fascetti-rimanemmo-tutti/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
<br />
Su <b>D.A.T.E. Hub</b><br />
<br />
Una selezione dei libri più interessanti del 2018 <b><a href="http://www.date-hub.com/2018/12/x-mas-10-cool-books-for-xmas/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
Su <b>Ultima Voce</b> abbiamo parlato di:<br />
<b><i>Jesus Christ Superstar</i></b> <b><a href="https://www.ultimavoce.it/jesus-christ-superstar-sistina/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Claudio Morici </b>e <b>Ivan Talarico</b> <b><a href="https://www.ultimavoce.it/ivan-talarico-e-claudio-morici-umorismo-e-denuncia-sociale/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b><i>Banana Split</i></b> <b><a href="https://www.ultimavoce.it/banana-split-risate-e-poesia/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-tivRju2OpPc/XFnZmpl6XGI/AAAAAAAAHtI/eMFiBIDeZp8qpS_hNi1RSRo8lszmiVnAQCLcBGAs/s1600/coltrane.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1467" data-original-width="1500" height="390" src="https://1.bp.blogspot.com/-tivRju2OpPc/XFnZmpl6XGI/AAAAAAAAHtI/eMFiBIDeZp8qpS_hNi1RSRo8lszmiVnAQCLcBGAs/s400/coltrane.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">A Love Supreme, John Coltrane</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Su <b><i>Alexanderplatzjazzclub:</i></b><br />
<b>Louis AULEI Siciliano</b> <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2018/10/aluei-conversazione-con-louis-siciliano.html?view=magazine" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Roy Hargrove</b> <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2018/11/in-memoria-di-roy-hargrove-5-brani-per.html?view=magazine" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Elisabetta Antonini</b> <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2018/11/elisabetta-antonini-torna.html?view=magazine" target="_blank">QUI</a></b><br />
Il Blues nel Tempio del Jazz <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2018/11/il-blues-nel-tempio-del-jazz-5-brani.html?view=magazine" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Rosario Giulian</b>i <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2018/11/rosario-giuliani-allalexanderplatz.html?view=magazine" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Reggie Washington</b> <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2018/11/conversazione-con-reggie-washington.html?view=magazine" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Benito Gonzalez <a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2018/11/passion-reverence-transcendence.html?view=magazine" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Roberto Sironi <a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2018/11/conversazione-con-roberto-sironi.html?view=magazine" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Alessandro Contini</b> <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2018/11/conversazione-con-roberto-sironi.html?view=magazine" target="_blank">QUI</a></b><br />
5 pezzi Jazz per Natale <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2018/12/5-classici-jazz-per-natale.html?view=magazine" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b><i>A Love Supreme</i></b> di <b>John Coltrane</b> <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2018/12/a-love-supreme-oggi-john-coltrane.html?view=magazine" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Bruce Ditmas</b> <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2018/12/bruce-ditmas-allalexanderplatz.html?view=magazine" target="_blank">QUI</a></b><br />
L'influenza di <b><i>A Love Supreme</i></b> <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2018/12/linfluenza-di-love-supreme-nella.html?view=magazine" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Javier Girotto</b> <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2018/12/topjazz-javier-girotto.html?view=magazine" target="_blank">QUI</a></b><br />
Omaggio a <b>Frank Zappa</b> <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2018/12/omaggio-frank-zappa-allalexanderplatz-5.html?view=magazine" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Marcello Rosa</b> <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2018/12/marcello-rosa-allalexanderplatz.html?view=magazine" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Enrico Pieranunzi</b> <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2019/01/intervista-all-enrico-pieranunzi.html?view=magazine" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b><i>Mingus</i></b> di <b>Joni Mitchell</b> <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2019/01/40-anni-fa-mingus-lomaggio-di-joni.html?view=magazine" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Elisabetta Antonini</b> <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2019/01/elisabetta-antonini-sextet-come-dance.html?view=magazine" target="_blank">QUI</a></b><br />
il Jazz al femminile <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2019/01/non-solo-billie-ella-sarah-etta-nina.html?view=magazine" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Rita Marcotulli</b> <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2019/01/rita-marcotulli-allalexanderplatz-da.html?view=magazine" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Sara Della Porta</b> <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2019/01/25-e-26-gennaio-sara-della-porta.html?view=magazine" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Luca Velotti</b> <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2019/02/luca-velotti-allalexanderplatz.html" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-OteRnmMWlys/XFnbRDZaqoI/AAAAAAAAHtc/Rj0Esn1XvREUvcdnRiQOFqK43CQDQb4fgCLcBGAs/s1600/maria-callas-618558.660x368.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="368" data-original-width="660" height="222" src="https://4.bp.blogspot.com/-OteRnmMWlys/XFnbRDZaqoI/AAAAAAAAHtc/Rj0Esn1XvREUvcdnRiQOFqK43CQDQb4fgCLcBGAs/s400/maria-callas-618558.660x368.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Maria Callas</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
Su <b>Spezzando le manette della mente </b>abbiamo parlato di:<br />
<b>Valentino Bellucci</b> <b><a href="http://contezarganenko.blogspot.com/2018/11/lultimo-guardiano-del-valico-lomaggio.html" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Teho Teardo</b> <b><a href="http://contezarganenko.blogspot.com/2018/11/teho-teardo-presenta-dictionary-of-sound.html" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b><i>I Villani</i></b> di <b>Don Pasta</b> <b><a href="http://contezarganenko.blogspot.com/2018/11/i-villani-la-poesia-resistente-di.html" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Tiresia</b> interpretato da <b>Camilleri</b> <b><a href="http://contezarganenko.blogspot.com/2018/11/conversazione-con-tiresia-di-e-con.html" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b><i>Le Ninfee</i></b> di <b>Monet</b> <b><a href="http://contezarganenko.blogspot.com/2018/11/le-ninfee-di-monet-un-incantesimo-di.html" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Maria Callas</b> <b><a href="http://contezarganenko.blogspot.com/2018/12/maria-callas-iconemetropolitane.html" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b><i>Gli Scarabocchi </i></b>di <b>maicol&mirco</b> <b><a href="http://contezarganenko.blogspot.com/2018/12/raccontare-tutto-ma-proprio-tutto-con.html" target="_blank">QUI</a></b><br />
Raccolta fondi per <b>Vincenza Guzzo <a href="http://contezarganenko.blogspot.com/2018/12/raccolta-fondi-per-vincenza-in-memoria.html" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Ocean Vuong</b> e <b>Michele Sganga</b> <b><a href="http://contezarganenko.blogspot.com/2018/12/vuongs-triptych-poesia-di-ocean-vuong-e.html" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Marco Cavalcoli</b> <b><a href="http://contezarganenko.blogspot.com/2018/12/marco-cavalcoli-essere-paolo-poli-david.html" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Gianni Amico</b> <b><a href="http://contezarganenko.blogspot.com/2018/12/jazz-e-altre-visioni-in-memoria-di.html" target="_blank">QUI</a></b><br />
<b>Fabrizio De Andrè</b> <b><a href="http://contezarganenko.blogspot.com/2019/01/fabrizio-de-andre-il-cantore-dei.html" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-lWV-ubz0V0k/XFnZU3VYEqI/AAAAAAAAHtA/esDYWM5jZ8Y_DOZTcNwzRMFJbkxynaQigCLcBGAs/s1600/nureyev.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="382" data-original-width="680" height="223" src="https://3.bp.blogspot.com/-lWV-ubz0V0k/XFnZU3VYEqI/AAAAAAAAHtA/esDYWM5jZ8Y_DOZTcNwzRMFJbkxynaQigCLcBGAs/s400/nureyev.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Rudolf Nureyev</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Su <b>Icone Metropolitane</b><br />
<b>Rudolf Nureyev</b> <b><a href="https://www.youtube.com/watch?v=sbP-g-VUZVQ" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
Abbiamo esordito su <b>Laziocrazia</b> con un omaggio a <b>Eugenio Fascetti</b> <a href="http://www.laziocrazia.eu/eugenio-fascetti-rimanemmo-tutti/" target="_blank"><b>QUI</b></a><br />
<br />
L'intervista su <b>Radio Elettrica</b> <b><a href="https://www.mixcloud.com/upload/RadioElettrica/flavia-capone-e-giovanni-villani-letture-metropolitane-puntata-del-3-gennaio-2019-podcast/complete/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
A parte, ci sono stati gli incontri di<b><a href="https://www.facebook.com/events/1097343690474875/?event_time_id=1097343703808207" target="_blank"> 7 Libri per 7 Chakra </a></b>alla <b>Libreria Passaparola</b> di Via della Balduina a Roma, la presentazione di maicol&mirco al <b><i>MacroAsilo</i></b>, gli incontri su David Bowie a Bassano del Grappa e al Cinema Trevi a Roma.<br />
<br />
In tutto ciò, è partito il progetto degli <b>SpinDoctors</b> con gli amici di <b>Tlon:</b><br />
<b><br /></b>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/jzYom9d-TIY/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/jzYom9d-TIY?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<b><br /></b>
<br />
<br />
Questo è solo l'inizio.<br />
<br /></div>
Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-66648559806026296542019-01-11T01:26:00.002-08:002019-01-11T01:46:22.430-08:00Fabrizio De Andrè, il cantore dei cattivi divenuto santino dei buoni<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<i><br style="background-color: white; color: #666666; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px;" /></i><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><i><br /></i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><i><br /></i></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-eK_3OU5g2ic/XDhgSCg29YI/AAAAAAAAHpA/-vsnsY9WitE2936RKYqwlayyQaOWfmsBACLcBGAs/s1600/de-andre_2043439.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="445" data-original-width="635" height="280" src="https://2.bp.blogspot.com/-eK_3OU5g2ic/XDhgSCg29YI/AAAAAAAAHpA/-vsnsY9WitE2936RKYqwlayyQaOWfmsBACLcBGAs/s400/de-andre_2043439.jpg" width="400" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><i><br /></i></span>
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><i><br /></i></span>
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><i>In occasione dei venti anni dalla morte di Fabrizio De Andrè ripubblico l'ultimo parte di un articolo fluviale che vi avevo inferto su questo blog poco più di sei anni fa, all'interno di un trittico dedicato all'ultimo disco di Guccini che diventava occasione per riflettere sui grandi del cantautorato italiano (rileggendolo lo trovo estremamente severo nei confronti di Francesco De Gregori, che ho rivalutato molto negli ultimi anni). L'articolo integrale lo trovate <b><a href="http://contezarganenko.blogspot.com/2012/12/lultima-thule-part-ii.html" target="_blank">QUI</a></b></i></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><b><br /></b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><b><br /></b></span>
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><b>De Andrè</b>: snobbato per anni e dopo la morte divenuto un santino anarchico, anche lui vittima della potenza delle sue parole, più forti del suo essere selvaticamente refrattario a miti e bandiere.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Al colmo delle esagerazioni, <b>Fernanda Pivano</b>, lo definì il “più grande poeta del Novecento italiano”.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Del resto, c'è chi ha accostato la Silvia di <b>Leopardi</b> a <b>"Albachiara"</b> di <b>Vasco</b>.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">E qui mi fermo, altrimenti contraddirei il mio primo post in cui ho affermato di essere contrario alle bestemmie...</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Vogliamo tutti bene alla <b>Pivano</b>, che tradusse <b>Lee Masters</b>, <b> Fitzgerald</b>, <b>i beat</b> e <b>Dylan</b> in italiano, ma era certo una persona facile alle iperboli.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"> Definì’ <b>Dylan</b> “L’Omero del XX secolo”, per poi dire "sarebbe necessario che invece di dire che Fabrizio De André è il Bob Dylan italiano si dicesse che Bob Dylan è il Fabrizio De André americano", facendo commuovere il cantautore genovese.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Nella parabola della simpatica scrittrice c’è tutta la decadenza della cultura di sinistra in Italia.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Una carriera iniziata con <b>Pavese</b>, continuata incontrando <b>Hemingway</b>, <b>Kerouac</b> e <b>Burroughs</b> , e finita incensando <b>Ligabue</b>.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Una differenza fondamentale nella personalità creativa di <b>De Andrè</b> lo fa il rapporto con le influenze, nel suo caso molteplici e tutte d'alto livello.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Il <b>De Andrè</b> degli anni '60 è senza dubbio sotto l'influenza dei cantautori in lingua francese, <b>Brel</b> e <b>Brassens</b> sopra tutti, ma anche <b>Cohen</b> (<b>Dylan</b> lo scoprirà relativamente tardi)</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Ora, se siete arrivati fino a qui avrete capito che amo le digressioni, e probabilmente non vi dispiacciono molto, altrimenti mi avreste già inviato mail piene di sputi telematici.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">E' obbligatorio un omaggio a uno dei più grandi artisti popolari del Novecento (non solo come cantautore ma anche come interprete): <b>Jacques Brel</b>.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Non francese, ma fieramente belga.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><b>Brel</b>, come si suol dire, dà una pista (ma di quelle da maratona) a la stragrande maggioranza dei cantautori a lui contemporanei (in tutto il mondo).</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Ribelle vero in tempi non sospetti (parliamo degli anni '50), fu creatore di melodie indimenticabili, dal respiro popolare eppure dalla raffinata composizione. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Rinomata è la precisione maniacale dei testi, traboccanti della capacità autenticamente poetica di cogliere oscuri nodi interiori ed restituirli in versi memorabili.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Fu soprattutto una creatura poetica, un uomo in cui ogni fremito nervoso, ogni intensa espressione facciale esprimevano sentimenti profondi, reali, ardenti.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Un'artista fonte di verità umana.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Nemico d'ogni improvvisazione, del mito romantico dell'ispirazione, in questo d'accordo con<b> Baudelaire</b>, <b>Brel </b>era un artista dalla rara consapevolezza creativa:</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span style="background-color: white; color: #666666; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13.2px;"></span>
<br />
<div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #666666; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="allowfullscreen" frameborder="0" height="266" mozallowfullscreen="mozallowfullscreen" src="https://www.youtube.com/embed/M3am8J2AngI?feature=player_embedded" webkitallowfullscreen="webkitallowfullscreen" width="320"></iframe></div>
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><b>Brel</b> ha scritto forse la preghiera d'amore più bella del mondo: <b>"Ne me quitte pas"</b>.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Se è vero che <b>Gigi Proietti</b> lo ha magnificamente canzonato come </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">emblema dell'esistenzialismo intellettualoide francese:</span><br />
<br />
<div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #666666; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="allowfullscreen" frameborder="0" height="266" mozallowfullscreen="mozallowfullscreen" src="https://www.youtube.com/embed/BtbVGrAoELM?feature=player_embedded" webkitallowfullscreen="webkitallowfullscreen" width="320"></iframe></div>
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">è pure vero come diceva il già citato <b>Baudelaire</b>: “Creare luogo comune è genio”.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Chissà che avrebbe pensato il grande poeta , lui che negli stessi appunti di questo aforisma, divideva l'umanità in due categorie: uomini e belgi …</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">E poi, l'incontenibile, drammatica, inarrivabile presenza sul palco di <b>Brel</b>. In confronto alla sua intensità dal vivo, <b>Iggy Pop</b> (che infatti lo ama) è un composto pianista da <b>“Piano bar”</b>(ah, altra canzonetta di De Gregori...).</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Basti confrontare le due versioni di <b>"Amsterdam"</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">quella straziante e travolgente di <b>Brel</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><b><br /></b></span><span style="background-color: white; color: #666666; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13.2px;"></span>
<br />
<div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #666666; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="allowfullscreen" frameborder="0" height="266" mozallowfullscreen="mozallowfullscreen" src="https://www.youtube.com/embed/IY0qdBtF5UQ?feature=player_embedded" webkitallowfullscreen="webkitallowfullscreen" width="320"></iframe></div>
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><b><br /></b></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">con quella, pur degna, del cantante che ha portato all'epitome la teatralità nel rock, cioè <b>Bowie</b>, così intelligente da studiarlo e omaggiarlo:</span><br />
<div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #666666; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="allowfullscreen" frameborder="0" height="266" mozallowfullscreen="mozallowfullscreen" src="https://www.youtube.com/embed/BXddRCPUkkU?feature=player_embedded" webkitallowfullscreen="webkitallowfullscreen" width="320"></iframe></div>
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Pagato il giusto tributo all'amato Jacques, torniamo al buon Faber.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Il legame di <b>De Andrè</b> con la canzone francese è così profondo da approdare e legarsi alla tradizione letteraria delle ballate medievali di <b>Francois Villon</b> (<b>“La ballata degli impiccati”</b>e <b>“Il testamento”</b>) ma anche da raschiare dal barile dei moralisti del '600.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">In tanti anni, pochi si sono accorti di come il verso forse più bello e proverbiale di <b>"Bocca di Rosa" </b></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">(“Si sa che la gente dà buoni consigli/ quando non può più dare cattivo esempio”) sia un furto dal moralista supremo, <b>La Rochefocauld</b>. Furto astutamente attenuato dal "si sa,."...</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Ma poi, a differenza di <b>De Gregor</b>i, pur procedendo a tentoni tra varie influenze, il cantautore genovese ha saputo creare una propria forte e inconfondibile personalità autoriale.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">E’ stato, soprattutto, sempre coerente e integrato con la sua poetica, incentrata su l'identificazione col diverso, in tutte le sue più grottesche e tragiche declinazioni: l’ oppresso, l’ umiliato e offeso, l'alienato, “sfruttato represso calpestato odiato” (insomma tutti gli aggettivi del fratello figlio unico di <b>Rino Gaetano</b>).</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Una sorta di <b>“Desolation Row”</b> (da lui tradotta miseramente sempre con <b>De Gregori</b>, fino a cambiarne addirittura il senso) lunga tutta una carriera, un microcosmo anti-borghese abitato da icone popolari quali il matto, il tossico, il fallito, la puttana, il trans, il nano, quest'ultimo anche nelle sue versioni meno apprezzabili: il nano che si vende la madre, (anzi compra quella altrui), </span><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"> il nano giudice infame.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Nel primo caso il riferimento ovviamente è a una delle più riuscite "commedie umane" balzachiane in tre minuti del primo <b>De Andrè</b>: <b>“La città vecchia”</b>.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Canzone nata non solo come atto d’amore per il porto malfamato di Genova, ma per divenire ritratto e manifesto dell’umanità che popolava quei vicoli brulicanti di vita e peccato.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Nel secondo caso,( <b>“Un giudice”</b> ) assistiamo alla vetta espressiva dell'odio di <b>De Andrè </b>verso l'autorità in genere,.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Un tema ricorrente (si pensi a <b>“Il Bombarolo"</b> o a <b>"Il pescatore”</b>), espresso stupendamente nel verso di un'altra canzone dello stesso album, <b>"Un medico"</b>: </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">"un giudice, un giudice con la faccia da uomo".</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Differenza antropologica dei giudici...ricordate chi l'ha detto?!!</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Del resto Silvio e Faber cantavano sulle navi insieme...</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Fa ridere come tale atteggiamento di rivolta contro la giustizia istituzionale abbia come padri nobili <b>Bakunin</b> e <b>Malatesta</b>, e come ignobili eredi attuali <b>Sallusti</b> e la <b>Santanchè</b>.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Torniamo al rovesciamento pasoliniano operato dal Potere, analizzato nel primo post:</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">gli opinion leader dell’opposizione localizzati a sinistra parlano di autorità e legalità;</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><b>Travaglio</b>, <b>De Magistris</b>, <b>Di Pietro</b> (nel suo caso fin dal nome del partito), in un paese normale sarebbero figure di destra, di una destra liberale e legalitaria; la destra, invece, attacca la Giustizia e predica la “libertà”, con rivendicazioni e linguaggio da anarchici, non da ex-fascisti, men che mai da moderati.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Qui mi è imposto il richiamo al più grande analista politico degli ultimi 20 anni.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Ovviamente, <b>Corrado Guzzanti</b>:</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span style="background-color: white; color: #666666; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13.2px;"></span>
<br />
<div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #666666; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="allowfullscreen" frameborder="0" height="266" mozallowfullscreen="mozallowfullscreen" src="https://www.youtube.com/embed/u-NRmT0R5eg?feature=player_embedded" webkitallowfullscreen="webkitallowfullscreen" width="320"></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">L'originalità e la grandezza di <b>De Andrè </b>sono molto nell' aver cantato la cruda realtà dei sottofondi, con una simbiotica aderenza formale.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Pur attingendo, come visto, a destra e a manca (ma il tesoro della canzone popolare è stato ed è, oggi più che mai, saccheggiato a piene mani dallo stesso <b>Dylan</b>),<b> De Andrè</b> è stato in grado di creare, e incarnare, dei "tòpoi" validi per il cantautorato mondiale.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Se ci pensiamo un attimo, <b>“Where the wild roses grow"</b> è la versione dark e omicida de</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"> <b>“La Canzone di Marinella”</b>.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Tornando a<b> Baudelaire</b>, nella misura in cui Faber ha creato qualche luogo comune, dobbiamo riconoscerli un certo genio.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Anche qui, già che ci siamo, spazziamo via un po' di stereotipi.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><b>De Andrè</b>, rinomato per i toni depressivi e funebri, ha in realtà aperto le porte della satira nel cantautorato, componendo col suo grande amico <b>Paolo Villaggio</b> la famosa parodia di Carlo Martello (graziosa anche l'altra composizione dei due, <b>"Il fannullone"</b>).</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Gustatevi quando avete tempo i suoi cattivissimi e divertentissimi ricordi.</span><br />
<br style="background-color: white; color: #666666; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px;" />
<span style="background-color: white; color: #666666; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 13.2px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/x4OnjYQBSbc/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/x4OnjYQBSbc?feature=player_embedded" width="320"></iframe></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Altro grande merito storico, è quello d'aver messo </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"> l'attenzione sui "Vangeli Apocrifi", nel disco <b>"La Buona Novella"</b>, anche se operando un'</span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">umanizzazione della storia evangelica troppo facile. </span><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Un rovesciamento che può si deliziare gli anti-teisti, ma oltre ad essere disturbante per i credenti, è debole e forzoso anche per gli atei onesti.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Il limite di <b>De Andrè</b> è stato quello (comune a tanti grandi artisti "contro") di ridursi alla "pars destruens", e quindi ad esaltare sempre comunque ciò che è oscuro, diverso, illegale.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Certo, nell' Italia ipocrita e democristiana ipnotizzata dal benessere, benedette le voci coraggiose e discordanti che hanno mostrato l'altra faccia della medaglia.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Ma ora, con distacco storico, possiamo riconoscere che si tratta d'un vizio romantico, di un limite di visione. Per contestare ciò che formalmente è Bene, si simpatizza, spesso forzosamente, per ciò che è Male.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Del resto, il rapporto di <b>De Andrè</b> con la spiritualità è stato alterno, non sempre fecondo, viziato da filtri ideologici (o antideologici che dir si voglia).</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Parlo dell'opera, non della santità laica sfiorata nel perdono ai rapitori che lo avevano sottoposto ad un umiliante prigionia assieme alla moglie (rievocata nella fin troppo celebrata <b>"Hotel Supramonte"</b>).</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">E' da sottolineare, osservando la sua lunga produzione, un paradosso illuminante.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><b>De Andrè</b> è sempre stato un autore irriverente, irreligioso, anticlericale, spesso blasfemo.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">A volte gratuitamente come in <b>"Coda di Lupo"</b>, a volte programmaticamente come ne<b> "Il Testamento di Tito"</b> (brano in cui il rovesciamento polemico dei Dieci Comandamenti non appare sempre convincente).</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Però, se andiamo a vedere la prima traccia del primo disco e l'ultima dell'ultimo sono entrambe "preghiere".</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">La prima (<b>"Preghiera in gennaio"</b> si dice ispirata dalla morte di <b>Luigi Tenco</b>) così commovente e intensa da vincere l'effetto datato degli archi e del birignao.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">(<b>A PROPOSITO, VI SVELO UN SEGRETO</b>:</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">se amate fare parodie oscene di canzoni famose, <b>De Andrè</b> è una manna dal cielo: il tono serio e malinconico, la pronuncia lenta e staccata delle sillabe, la voce impostata, il susseguirsi di rime interne e baciate, tutto congiura a creare tempi comici devastanti.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Usate questo consiglio con cura preziosa, mi raccomando.)</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">La seconda, <b>"Smisurata preghiera"</b>, è il vero testamento spirituale di <b>De Andrè</b>.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">E' uno dei vertici della sua maturità poetica.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Una sintesi finale dei diversi stili della sua carriera, dove c'è l'abilità di intagliare versi perentori e perfetti, da manifesto eterno:</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"> "</span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">per chi viaggia in direzione ostinata e contraria/ </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">col suo marchio speciale di speciale disperazione/ </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi/ </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">per consegnare alla morte una goccia di splendore / </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">di umanità, di verità".</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #666666; font-family: "lucida grande" , "arial" , "helvetica"; font-size: 13.2px;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 16px;"><br /></span></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Una <b>"Chimes of Freedom" </b>senza visione, un auspicio sospeso tra pessimismo e scaramanzia, ma comunque una preghiera di giustizia. Giustizia che nel finale, coerente con lo scetticismo d'una intera vita, viene considerata, quasi gnosticamente, "un'anomalia".</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Una carriera di bestemmie circolarmente conchiusa da due preghiere.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Ma va riconosciuto a <b>De Andrè</b> soprattutto il grande valore di essersi reinventato, </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">con grande lungimiranza,</span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"> a inizio anni'80. Prima che i suoi grandi modelli </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"> (come <b>Dylan</b> e <b>Cohen</b>) flirtassero, registrando alterni esiti, con videoclip e sintetizzatori,<b> De Andrè </b>con<b> "Creuza de ma" </b>mostrava la via dell'</span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">l'impasto etnico e strumentale, donando alta dignità poetica al </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">vernacolo genovese.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">In anticipo netto (come riconosciuto da tutti) sul <b>Paul Simon</b> di <b>"Graceland"</b> e su quell' artista benedetto di <b>Peter Gabriel</b>, in uno dei suoi capolavori, <b>"Passion" </b>(Dio lo abbia in gloria anche, solo per il semplice motivo d'aver fatto conoscere all'Occidente la più bella voce in natura,<b> Nusrat Fateh Ali Khan</b>!)</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Dobbiamo concedere a <b>De Andrè</b> il dono di aver saputo estrarre dal magma di una ispirazione spesso approssimativa e limitata (la poetica degli esclusi), comunque, dei versi di grande potenza e di profonda incisività, degni d'essere entrati nella memoria collettiva.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Sottovalutato per anni, esageratamente incensato dopo, <b>De Andrè </b>rimane un cantautore importante, che ci ha lasciato in dono alcuni brani d'intatta bellezza, e che anche nei suoi esperimenti meno riusciti, ha mantenuto alta la barra della ricerca.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Un esempio di coerenza e di perfetta aderenza tra forma e contenuto.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13.2px;">Negli ultimi scampoli di questo infernale Kali Yuga, merita d'essere messo sull'altare.</span></div>
Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-16711905796439331052018-12-27T09:35:00.000-08:002018-12-27T10:30:28.887-08:00Jazz e altre visioni - in memoria di Gianni Amico<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-RcUiJnDhINY/XCUMT2wfmTI/AAAAAAAAHmQ/-ehbgawXvlE9kwjE8d1IZiUE6ccm37kFQCLcBGAs/s1600/Gianni_Amico.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="560" data-original-width="440" height="640" src="https://3.bp.blogspot.com/-RcUiJnDhINY/XCUMT2wfmTI/AAAAAAAAHmQ/-ehbgawXvlE9kwjE8d1IZiUE6ccm37kFQCLcBGAs/s640/Gianni_Amico.jpg" width="502" /></a></div>
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Oggi sarebbe stato l'ottantacinquesimo compleanno di <b>Gianni Amico</b>, il grande agitatore culturale scomparso (proprio nel giorno dedicato ai morti, come <b>Pier Paolo Pasolini</b>) nel 1990.<br />
<br />
<b>Gianni Amico</b> è una figura a cui ispirarsi.<br />
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Protagonista della esaltante stagione culturale degli anni'60 e '70 (fino ai primi '80, prima che la cultura popolare venisse dominata dall'ossessione commerciale), Amico è stato amico (un bisticcio costante nelle sue biografie, mantrico e rivelatore della sua profonda empatia) ispiratore e collaboratore di alcune delle più grandi menti cinematografiche del Dopoguerra: <b>Bernardo Bertolucci</b> (col quale scrisse <b><i>Prima della la Rivoluzione</i></b> e <b><i>Partner</i></b>), <b>Jean-Luc Godard</b> (del quale fu aiuto regista in <b><i>Vento dell'Est</i></b> e che gli dedicherà il capitolo italiano di <b><i>Histoire(s) du cinéma</i></b>), <b>Glauber Rocha</b> (uno dei pochi registi stimati da<b> Carmelo Bene</b>, col quale il Nostro ha scritto <b><i>Il leone a sette teste</i></b>).<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/oJZPb6Wx7Wk/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/oJZPb6Wx7Wk?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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Basti pensare che nel 1960 con il padre gesuita Angelo Arpa ha ideato e organizzato la Rassegna Internazionale del Cinema Latinoamericano di Santa Margherita Ligure.<br />
Parteciparono i più grandi registi sudamericani emergenti dell'epoca: <b>Glauber Rocha, Fernando Birri, Nelson Pereira dos Santos, Tomás Gutiérrez Alea.</b><br />
Per comunicarvi l'importanza dell'evento, fu la prima volta che si ruppe l'isolamento diplomatico di Cuba, grazie al suo invito in Italia delle autorità cubane.<br />
<br />
<b>Amico</b> è stato determinante per portare in Italia alcuni dei pilastri dell'immaginario collettivo: la novelle vague (le collaborazioni con <b>Godard</b> non sono casuali, il suo stile documentaristico era perfettamente in linea con la rivoluzione dei francesi), il jazz (il suo <b><i>Appunti per un film sul Jazz</i></b> è un gioiello pionieristico sul <b>Festival di Bologna del 1965 </b>con esibizioni di <b>Gato Barbieri, Steve Lacy, Don Cherry</b> e <b>Mal Waldron</b>) e la musica brasiliana (organizzò nel 1983 a Roma il grande evento musicale <b><i>Bahia de todos os sambas</i></b>, allestito al Circo Massimo nell'ambito delle iniziative dell'<b>Estate Romana</b>, con nomi quali <b>Gilberto Gil, Caetano Veloso, Gal Costa, Naná Vasconcelos e João Gilberto</b>).<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/XnxyFnSbvOg/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/XnxyFnSbvOg?feature=player_embedded" width="320"></iframe><br />
<br />
Importanti anche i suoi documentari e film tv per la Rai verso la fine degli anni'70, in cui emerge tutta la sua grande passione politica (<b><i>Lo specchio rovesciato. Un'esperienza di autogestione operaia</i></b>, <b><i>Your love is like the sea</i></b>,<b><i> L'inchiesta</i></b>, <b><i>Ritorno</i></b>, <b><i>Le cinque stagioni</i></b>, <i><b>Le affinità elettive</b></i>, <i style="font-weight: bold;">Giovani, donne, fabbrica)</i>, testimonianze esemplari di come uno sguardo artistico potesse essere messo al servizio di una ricerca sociologica e di una esplorazione approfondita del reale.<br />
Lo sguardo di Amico è anche presente nel documentario collettivo<i style="font-weight: bold;"> L'addio a Enrico Berlinguer </i>del 1984.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/BSiLB8d-PTI/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/BSiLB8d-PTI?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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<br />
Per sottolineare l'importanza del regista genovese basterebbe dire che <b>Gato Barbieri</b> a <b>Bertolucci</b> lo presentò lui: senza di lui non avremmo avuto una delle colonne sonore più belle della storia (per quello che mi riguarda, l'unica cosa che amo di <b><i>Ultimo tango a Parigi</i></b>).<br />
Ricordiamo anche che il suo <b><i>Tropici</i></b> fu il primo lungometraggio prodotto dalla Rai.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/ywg7_C-Yrcg/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/ywg7_C-Yrcg?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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<br />
Ecco qui un video che testimonia un incontro del 2015 al <b>Cinema Trevi</b>, appunto intitolato <b><i>Un uomo chiamato Amico (Gianni)</i></b>,moderato da <b>Bruno Torri</b> con <b>Olmo Amico, Francesca Archibugi, Nino Castelnuovo, Enrico Ghezzi, Marco Giusti, Germano Maccioni, Elio Rumma</b>, che ben riassume il valore dell'opera di <b>Gianni Amico</b>.<br />
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/IoJ8VSE2USk/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/IoJ8VSE2USk?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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L'incontro era l'occasione per presentare il bel dvd<i style="font-weight: bold;"> Jazz e altre visioni</i>, raccolta di tre brevi folgoranti film di Amico che offrono un ritratto necessariamente parziale ma comunque esauriente dello straordinario eclettismo dell'autore:<br />
<b><i>Noi insistiamo! Suite per la libertà subito</i></b>, del <b>1964</b>, è fin dal titolo ispirato da <b><i>We insist! Freedom Now Suite</i></b> di <b>Max Roach</b>, storico disco manifesto del Free Jazz e del nascente <b>Movimento per i Diritti Civili. Amico </b>impone in maniera spietata allo spettatore lo spettacolo brutale della barbarie razzista.<br />
Andrebbe proiettato in tutte le scuole, al giorno d'oggi.<br />
<b><i><br /></i></b>
<b><i><br /></i></b>
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/UsvFzXr-o-8/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/UsvFzXr-o-8?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<b><i> </i></b><br />
<b><i><br /></i></b>
Il secondo film è appunto <i style="font-weight: bold;">Appunti per un film sul Jazz (1965)</i>: meraviglioso nel suo cogliere l'atmosfera straordinaria del fermento musicale di quegli anni. Amico mostra i jazzisti non solo sul palco, ma li segue nei loro incontri dietro le quinte, nelle improvvisazioni concordate con pochi cenni, nel miracolo del <i>duende</i> che li possiede nei momenti più felici.<br />
Bellissime le parole raccolte dalla viva voce di <b>Don Cherry</b>: <i>"La musica non appartiene a nessuno, non ha prezzo. Lo scopo di tutta la musica...È come ai vecchi tempi, quando la gente lottava per il cibo.La gente lottava per il cibo, ma si riuniva per cantare, per cantare e suonare. Secondo me questo è il vero scopo della musica. Ma gli esseri umani spesso vogliono possedere la musica. Però gli uccelli avevano la musica prima di noi. Quindi non appartiene a noi. Io penso che la musica sia l'unica vera prova che dimostra l'esistenza dello spirito, perché è una cosa che non puoi vedere, né toccare"</i>.<br />
La potenza e la semplicità di un testo sacro indiano.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/WZjPPGil2oY/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/WZjPPGil2oY?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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<br />
L'ultimo contributo è <i style="font-weight: bold;">Il cinema della realtà (1969)</i>, interessantissimo approfondimento sul neorealismo, con interviste a nomi quali <b>Rossellini, De Sica, Zavattini, Antonioni, Pasolini e Bernardo Bertolucci.</b><br />
Come descritto nel video precedente, Amico era davvero in grado "di unire <b>Gramsci</b> a J<b>ohn Coltrane</b>,<b> Socrates a Jung</b>, <b>Godard</b> a <b>Glauber Rocha</b>", "un visionario affascinato dal potere rivoluzionario degli choc culturali".<br />
Il dvd si conclude con il contenuto extra <i style="font-weight: bold;">L'uomo Amico</i>, documentario di <b>Germano Maccioni</b>, da un'idea di <b>Olmo Amico</b>, con interviste inedite a <b>Bernardo Bertolucci, Tatti Sanguineti</b> e <b>Stefano Zenni</b>.<br />
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<b><a href="http://www.moviextra.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-af2c2e6e-3a85-4d24-992c-3b915aa7ab2d.html" target="_blank">QUI</a></b> dal minuto 20 (dopo una rara e potente intervista a <b>Carmelo Bene</b>) ci sono bellissime testimonianze di <b>Gilberto Gil, Caetano Veloso e Bernardo Bertolucci</b>.<br />
<div>
<br /></div>
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/--hJyIGjTn-E/XCUNJcwyfLI/AAAAAAAAHmY/_5PC77NTxG0KYDKzN9hMePK3L_rqe2QZwCLcBGAs/s1600/Gianni_Amico%2B%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="248" data-original-width="154" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/--hJyIGjTn-E/XCUNJcwyfLI/AAAAAAAAHmY/_5PC77NTxG0KYDKzN9hMePK3L_rqe2QZwCLcBGAs/s400/Gianni_Amico%2B%25281%2529.jpg" width="248" /></a></div>
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<br />
Potremmo concludere con un ricordo <b>Roberto Benigni</b> (quando era ancora un adorabile <i>fool </i>shakespeariano e non una suora progressista), ma scegliamo questo splendido omaggio di <b>Glauber Rocha</b> al cinema (e a <b>Gianni Amico</b>):<br />
<br />
<i>L'innocenza di Lumière</i><br />
<i>La scenografia di Méliès</i><br />
<i>La grandezza di Griffith</i><br />
<i>La dialettica di Ėjzenštejn</i><br />
<i>La poesia di Renoir</i><br />
<i>La forza di Welles</i><br />
<i>L'invenzione di Godard</i><br />
<i>L'irriverenza di Buñuel (più il romanticismo)</i><br />
<i>Il sentimento di Visconti, di Bernardo l'amore</i><br />
<i>L'intuizione di Rossellini, di Gianni il rigore...</i><br />
<br /></div>
Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-86562051588381304202018-12-16T05:54:00.002-08:002018-12-16T14:45:51.971-08:00Marco Cavalcoli: essere Paolo Poli, David Bowie e Djagilev<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="https://4.bp.blogspot.com/-_lbl64LCmPw/XBZVgMxxm7I/AAAAAAAAHkE/-aBJZKuDemMv2QqFBLZRKOd0dadB5cQlQCLcBGAs/s1600/serge.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="404" data-original-width="300" height="640" src="https://4.bp.blogspot.com/-_lbl64LCmPw/XBZVgMxxm7I/AAAAAAAAHkE/-aBJZKuDemMv2QqFBLZRKOd0dadB5cQlQCLcBGAs/s640/serge.jpeg" width="474" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px;">Marco Cavalcoli nei panni di Sergej Djagilev</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
Uno degli spettacoli più particolari a cui abbiamo assistito nel 2018 è <i style="font-weight: bold;">Santa Rita & The Spiders from Mars</i>: il doppio omaggio a <b>David Bowie</b> e <b>Paolo Poli</b> (in occasione della bella mostra al <b>Teatro Valle </b>dedicata a quest'ultimo), di cui abbiamo diffusamente parlato nel mese di Ottobre <a href="https://www.davidbowieblackstar.it/santa-rita-the-spiders-from-mars/" style="font-weight: bold;" target="_blank">QUI</a><b> e <a href="http://xl.repubblica.it/articoli/paolo-poli-e-david-bowie-il-discorso-impossibile/82722/" target="_blank">QUI</a>.</b><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<b><br /></b>
Lo spettacolo è tornato in scena, sempre a Roma, al<b> Brancaccio </b>e vi rimarrà fino al 23 Dicembre.<br />
<br />
Nel frattempo, abbiamo potuto vedere il protagonista <b>Marco Cavalcoli</b> in scena, in un altro spettacolo, completamente diverso per spirito, struttura e approccio (anche se condivide l'idea di omaggiare una grande icona della cultura).<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/WPfF1OU1o2o/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/WPfF1OU1o2o?feature=player_embedded" width="320"></iframe><br />
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Stiamo parlando di <b><i>Serge</i></b>, tributo alla parabola straordinaria del geniale impresario <b>Sergei Djagilev</b> andato in scena il 20 e 21 Novembre alla <b>Sala Petrassi</b> dell'<b>Auditorium Parco della Musica</b> di Roma all'interno dell'interessante rassegna <b><i>Romaeuropa</i></b>.<br />
L'importanza di <b>Djagilev</b> nella musica del Novecento è determinante: in un certo senso, egli è l'inventore dei <b>Balletti Russi</b>, ha lanciato leggende della danza come <b>Anna Pavlova</b> e <b>Vaclav Nijinskij</b>, ha collaborato con <b>Picasso</b>, ha commissionato opere a <b>Debussy</b>, <b>Ravel</b>, <b>Satie</b>, <b>Prokofiev</b>, <b>De Falla</b>, <b>Respighi</b>, <b>Poulenc</b>; soprattutto, è stato l'impresario e il committente delle opere più famose di <b>Igor Stravinskij</b>.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/lmsR8eR2-MI/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/lmsR8eR2-MI?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />
<b>Djagilev</b> fu una figura dal carisma straordinario, un dandy luciferino dal fascino arcano e dall'invincibile potere di seduzione.<br />
I <b>Balletti Russi</b> furono una ventata sconvolgente di grazia e provocazione, bellezza e sensualità, trasgressione ed eleganza.<br />
<b>Djagilev</b> divenne un'icona di stile.<br />
Basti pensare ad una semplice nota di costume: le spese delle sue esequie veneziane (<b>Djagilev</b> riposa nel cimitero monumentale dell'<b>Isola di San Michele</b>, accanto al suo sodale <b>Stravinskij</b>, a <b>Josif Brodskij</b> e a <b>Ezra Pound</b>) furono interamente sostenute da <b>Coco Chanel</b>.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/_Chq1Ty0nyE/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/_Chq1Ty0nyE?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />
<br />
Veniamo allo spettacolo.<br />
Lo spettacolo è esaltante. E terribile.<br />
È uno degli spettacoli più strabilianti che abbia visto in vita mia. Non è per niente riuscito.<br />
Ci sono momenti di pura estasi estetica. Ci sono momenti in cui volevo salire sul palco e fermare tutto.<br />
È un'opera di straordinaria cura filologica. È un'opera incomprensibile per la maggior parte del pubblico.<br />
Cavalcoli in scena è perfetto. È sprecato per una parte così.<br />
Lo vorrei rivedere più volte. Più volte durante la visione volevo alzarmi e andarmene.<br />
<br />
Sono preda di un improvviso disturbo bipolare?<br />
No, no, sono lucidissimo. E posso spiegare tutto.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-BmhUAWMVwNo/XBZWHQjDK_I/AAAAAAAAHkM/c3PIVVe-h-cwGXYtysrYFlKh-gfQ9Z_5ACLcBGAs/s1600/serge%2B1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1200" height="266" src="https://1.bp.blogspot.com/-BmhUAWMVwNo/XBZWHQjDK_I/AAAAAAAAHkM/c3PIVVe-h-cwGXYtysrYFlKh-gfQ9Z_5ACLcBGAs/s400/serge%2B1.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
Lo spettacolo è così de-strutturato: <b>Cavalcoli</b> entra in scena nei panni di <b>Djagilev, </b>in divisa da dandy, frac e cappello a tuba.<br />
Sulla scena solo un pianoforte, e alcuni strumenti di orchestra appesi per aria; inizia una fase surreale intollerabilmente lunga in cui Cavalcoli accorda il pianoforte (l'attore ha preso appositamente lezioni di accordatura!), creando un'atmosfera straniante grazie agli effetti di risonanza amplificati dal sound designer <b>Hubert Westkemper</b>.<br />
Entrano progressivamente in scena, evocati dalle accordature di Cavalcoli, sette musicisti, sette incarnazioni spettrali in kimono (omaggio a <b>Nijinskij</b>) sui quali discendono dall'alto gli strumenti: 2 violini, 2 viole, 2 violoncelli e un contrabbasso.<br />
Inizia lo "spettacolo" vero e proprio: il tappeto musicale è composto (idea geniale quanto al limite dell'inaccettabilità per gli appassionati ortodossi) da <b><i>L'après-midi d'un faune</i></b> di <b>Debussy</b>, strecciato elettronicamente per 72 minuti.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/Hf9BOef3bAQ/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/Hf9BOef3bAQ?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />
Su questa base irreale come un sogno inquietante, agiscono i sette musicisti più Cavalcoli che rimane come una muta marionetta, apparendo a un certo punto col volto deformato da un enorme lente, a metà tra una visione di <b>Magritte</b> e un incubo di <b>David Lynch</b>.<br />
La parola chiave è caleidoscopio: visivo, sonoro, concettuale.<br />
Non a caso l'<i>ensemble</i> musicale in scena si chiama <b>Solistenensemble Kaleidoskop</b>, composto da <b>Paul Valikoski</b> (violino), <b>Mari Sawada</b> (violino), <b>Ildiko Ludwig</b> (viola), <b>Yodfat Miron</b> (viola), <b>Michael Rauter</b> (violoncello), <b>Ulrike Ruf</b> (violoncello), <b>Clara Gervais</b> (contrabbasso).<br />
Ora, perdonate il mio entusiasmo da profano (che è causa della reazione uguale e contraria ispiratami dallo spettacolo) ma mi è apparsa semplicemente memorabile la performance della piccola orchestra: per 80 minuti suonano, danzano, si incrociano, saltellano, alludono, ammiccano, compiono assoli deliranti e fenomenali giochi di interazione sonora.<br />
Il tutto proponendo una partitura di <b>Michael Rauter</b> (in scena, come detto, al violoncello), che è una stratificata commistione di citazioni dalle opere che hanno ritmato trionfalmente la carriera di <b>Djagilev</b>: echi di <b><i>Parade</i></b> di <b>Satie</b>, <b><i>Daphnis et Chloé</i></b> di <b>Ravel</b> e ovviamente<b><i> Le Sacre du Printemps</i></b> di <b>Stravinskij</b>, decostruite e rimontate follemente in un apparente delirio faunesco.<br />
Interessantissima la modalità coreografica: "Accade qualcosa che non sarebbe stato possibile se non inserendo l’invenzione primaria di <i style="font-weight: bold;">Fanny&Alexander </i>(NdC: la compagnia teatrale): l’etero-direzione. Ciascun <i>performer</i> sul palco indossa un auricolare. In regia, otto “manovratori” inviano agli interpreti in un timpano la traccia musicale da eseguire in tempo reale, nell’altro indicazioni sulla postura da assumere, sui salti da compiere, sulle diagonali da attraversare, sulle espressioni facciali da consegnare al pubblico. Cavalcoli si aggira tra i musicisti come un gaio fantasma alla ricerca dei propri migliori ricordi. Li osserva, li commenta con quella straordinaria capacità mimica che lo contraddistingue. E finirà per interagire con loro. Ciò che accade agli spettatori, che attraversano anche – non senza fatica – certi momenti di programmatica oscillazione del ritmo scenico, è un processo che solo l’etero-direzione può creare. La sensazione è che esista un piano di comunicazione ulteriore e invisibile che insiste sulla distribuzione dell’attenzione. Comprendiamo di star assistendo a un dialogo complesso, parte del quale si rende disponibile nell’evidenza radicale della sua invisibilità. Qui gli strumentisti sfuggono alla prigionia di una posizione fissa, abitano la scena, sono chiamati dalle indicazioni a saltare sul posto, a raggiungere un punto preciso – marcato da segni verdi o rossi che si vedono solo avvicinandosi al palco con le luci di sala accese; ad abbandonare arco e legno per andare a sussurrare chissà cosa all’orecchio del collega di sezione; a rompere il volto in espressioni ora disgustate, ora divertite, ora preoccupate. Sentiamo la loro voce mentre, sopra al flusso delle note, si spezza in un pianto e poi risorge in una risata, consegnando il buio di fine spettacolo".<br />
Bello, no?<br />
Sì.<br />
Il problema è che per saperlo (e comprenderlo e apprezzarlo), mi sono dovuto documentare dopo lo spettacolo (nella fattispecie ho citato questa recensione di <b>Sergio Lo Gatto</b> su <b><i>Teatro e Critica</i></b> <b><a href="https://www.teatroecritica.net/2018/11/serge-musica-e-danza-in-unesperienza-radicale/" target="_blank">QUI</a></b>).<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="https://1.bp.blogspot.com/-KpO6MT662t8/XBZWWcVRpBI/AAAAAAAAHkQ/j2mn0Ymv-Po9M8wax2p3SRdsZgF5gA-xwCLcBGAs/s1600/luigi%2Bde%2Bangelis.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1209" data-original-width="920" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-KpO6MT662t8/XBZWWcVRpBI/AAAAAAAAHkQ/j2mn0Ymv-Po9M8wax2p3SRdsZgF5gA-xwCLcBGAs/s400/luigi%2Bde%2Bangelis.jpg" width="303" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px;">Luigi De Angelis</td></tr>
</tbody></table>
Certo, nell'intervista distribuita all'entrata ad ogni spettatore, il regista <b>Luigi De Angelis</b> (fondatore di <b><i>Fanny & Alexander</i></b> con Chiara Lagani, due volte <b>Premio Speciale Ubu</b>) spiega il concetto di etero-direzione e spiega di aver condotto uno studio sull'annotazione originale (la 'labanotion'), basandosi"sulle coreografie d'epoca" e riferendosi anche "ad interpretazioni più recenti", come <b><i>Le Sacre du Printemps</i></b> di <b>Pina Bausch: </b>"Abbiamo così creato un grane lemmario, un vocabolo di gesti comuni traslati dalle coreografie, che sono stati poi reinterpretati dai musicisti stessi".<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/EvnRC7tSX50/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/EvnRC7tSX50?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />
<br />
Lo spettacolo si conclude con un'esecuzione integrale, "normale", del <b>Prélude à l'après-midi d'un faune</b> di <b>Debussy</b>.<br />
I sette musicisti prima si struggono in un crescendo di tristezza fino al pianto dirotto e poi esplodono in una risata fragorosa, irritante, beffarda.<br />
E lo spettacolo finisce.<br />
<br />
Tutto chiaro: l'evocazione sognante della propria carriera, il fumo dei Tabarin, i trionfi in scena, il dionisiaco, lo spirito panico, la visione, la simulazione delle emozioni, l'effettiva realtà delle stesse, la beffa e lo scandalo, la sensualità e la poesia, l'oltraggio e l'omaggio, la destrutturazione e la fedeltà accademica, l'improvvisazione come disciplina rigorosa, <i>solve et coagula</i>....<br />
Ora, tutto bello, interessante, stimolante, a tratti cruciale: ma il pubblico non lo sa.<br />
<br />
Il problema è che il pubblico, si sa, purtroppo, è distratto, pigro, disinformato, spesso va a teatro pescando dal mucchio quello che viene offerto.<br />
Certo, non è colpa del regista: ma perfino il sommo disprezzatore <b>Carmelo Bene</b> si premuniva di diffondere note di regia o proclami programmatici per (anche se non lo avrebbe mai accettato) "spiegare" o comunque dare chiavi di lettura ulteriore.<br />
<br />
Lo spettacolo è occasione per riflettere sul limite dell'approccio di molta arte contemporanea, della musica colta e in generale di gran parte della produzione artistica.<br />
<br />
In questo caso abbiamo: un attore bravissimo (solo Cavalcoli in scena può tenere il pubblico per lunghi minuti in silenzio senza creare isterismi, proprio lui capace di sdoppiarsi da perfetto imitatore in due lingue di <b>Poli</b> e <b>Bowie </b>si è messo a studiare gli studi sulla mimica dello psicologo <b>Paul Ekman</b>); sette musicisti eccezionali; un lavoro tecnico e registico di alta qualità; una passione filologica notevole unita a una profonda conoscenza culturale; un materiale originale che si annovera tra le vette estetiche del Novecento.<br />
<br />
Eppure....eppure il pubblico esce affaticato, annoiato, scandalizzato.<br />
Oppure, certo, in alcuni casi deliziato e esaltato.<br />
Ma siamo stati in pochi: coloro che GIÀ conoscevano e amano <b>Stravinskij, Nijinskij, Djagilev, Satie</b> e <b>Pina Bausch</b>.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/NOTjyCM3Ou4/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/NOTjyCM3Ou4?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
Un così imponente impianto artistico non può essere sprecato per <i>épater le bourgeois </i>nel 2018.<br />
Capisco la fierezza esoterica, ma un minimo di sforzo, non dico didascalico, almeno di contestualizzazione critica prima dello spettacolo è obbligatorio, se si vuole rendere questo spettacolo un'occasione di meraviglia per tutti, invece che un gioco compiaciuto per pochi e una tortura per molti.<br />
<br />
Per cui, al termine dello spettacolo mi sono ritrovato profondamente contrariato, mentre applaudivo ammirato.<br />
<br />
<i><br /></i>
<i><br /></i></div>
Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-22626676040768329882018-12-11T06:58:00.001-08:002018-12-11T09:07:45.440-08:0010 libri scoperti a Più Libri, Più Liberi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-4jjlRIiP-04/XA_Od5XvMPI/AAAAAAAAHig/kvteLA48nBg3ep3KtawUjNwBBcqrZbmPACLcBGAs/s1600/Concept_Artwork_Hogwarts_Library.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="350" data-original-width="530" height="422" src="https://2.bp.blogspot.com/-4jjlRIiP-04/XA_Od5XvMPI/AAAAAAAAHig/kvteLA48nBg3ep3KtawUjNwBBcqrZbmPACLcBGAs/s640/Concept_Artwork_Hogwarts_Library.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Hogwarts e i suoi evolutissimi sistemi di consultazione</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Come ogni anno mi sono recato alla fiera <b><i>Più Libri, Più liberi</i></b>.<br />
Come ogni anno ho avuto difficoltà a recarmi a ogni appuntamento, inciampando tra mille amici, conoscenti, caffè offerti e restituiti, libri che ti catturano al primo sguardo, altri che ripugnano, altri che ti conquistano solo al terzo sguardo concesso in tralìce, nel convulso labirinto di stand e sale incontri.<br />
Nonostante qualche, consueta, falla nella organizzazione (l'abituale consapevolezza socratica di non sapere nulla, che a quanto pare è condizione necessaria per essere ingaggiati come membri dello staff, ha raggiunto il livello di koan zen involontario quando un addetto davanti la sala conferenze della Nuvola non sapeva dove fosse la sala incontri della Nuvola....esperimento riuscito!), è stata comunque una bella sensazione vedere file di persone innamorate della lettura, soprattutto nel pomeriggio di ieri, mentre a 10 chilometri il peggio del Paese si radunava attorno a un feticcio cialtrone.<br />
Una resistenza spontanea che (come sottolineato in una conversazione che leggerete presto da <b>Maura Gancitano</b> e <b>Andrea Colamedici</b>) deve diventare avanguardia.<br />
Altrimenti sarà destinata alla sconfitta.<br />
<br />
Come in ciascuna di queste occasioni, piuttosto che celebrare libri e autori già noti, preferisco indicare testi che rischiano di rimanere seppelliti sotto il clamore dei grandi nomi, oppure classici riproposti da case editrici piccole ma il cui catalogo offre queste ed altre interessanti opere non banali.<br />
<br />
1) <b><i>La casa del dolore altrui</i></b>, <b>Julián Herbert</b>, <b><i>Gran Via </i></b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-8Y4sF1i5st8/XA1m93C0-lI/AAAAAAAAHg0/CCbzxxmFeEIJwN6X5Iv8GAsQjMUUWtGdQCLcBGAs/s1600/herbert.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="339" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-8Y4sF1i5st8/XA1m93C0-lI/AAAAAAAAHg0/CCbzxxmFeEIJwN6X5Iv8GAsQjMUUWtGdQCLcBGAs/s400/herbert.jpg" width="271" /></a></div>
<br />
<br />
Tradotto da <b>Francesco Fava</b> (garanzia di qualità), questo libro affronta temi di inquietante attualità: la rimozione della memoria, l'oblìo dei massacri della storia recente, la dialettica atroce tra consapevolezza tragica e liberazione dal passato.<br />
Ancora un testo degno di attenzione da parte di <b><i>Gran Via</i></b>.<br />
<br />
<br />
2) <b><i>Vulcano nascosto</i></b>, <b>Salvatore Fosci</b>, <b><i>Stamperia del Valentino</i></b><br />
<b><i><br /></i></b>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-XQT3_1IlKL4/XA1nJAOB6eI/AAAAAAAAHg4/rx_THjKF-VoBt4qC2WFRq8oYHw9ozl0ZwCLcBGAs/s1600/vulcano.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="362" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-XQT3_1IlKL4/XA1nJAOB6eI/AAAAAAAAHg4/rx_THjKF-VoBt4qC2WFRq8oYHw9ozl0ZwCLcBGAs/s400/vulcano.jpg" width="290" /></a></div>
<b><i><br /></i></b>
<br />
<b><i><br /></i></b>
Il <b>Bosco Sacro</b> di <b>Bomarzo</b>, lungi dall'essere un parco giochi horror, è un labirinto iniziatico, disseminato di archetipi e illuminazioni occulte.<br />
<b>Salvatore Fosci</b>, figura dal fascino peculiare, offre un'interpretazione ardita ma plausibile, mostrando un sentiero simbolico che rappresenterebbe l'intero giardino come un'allegoria di Marte e Venere.<br />
Da meditare in loco.<br />
<br />
3) <b><i>La differenziazione dell'umido</i></b>, <b>Giovanni Nucci</b>, <b><i>Italo Svevo</i></b><br />
<b><i><br /></i></b>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-utxWG_4ytr0/XA1nUxqYMGI/AAAAAAAAHhA/esqXfN0NvVox26Khl8KNgu-yf04jQmWYQCLcBGAs/s1600/nucci.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1584" data-original-width="1000" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-utxWG_4ytr0/XA1nUxqYMGI/AAAAAAAAHhA/esqXfN0NvVox26Khl8KNgu-yf04jQmWYQCLcBGAs/s400/nucci.jpg" width="252" /></a></div>
<b><i><br /></i></b>
<br />
<br />
Un libro di rara intelligenza, a tratti formidabile.<br />
Il titolo è fuorviante: si tratta di una brillante dissertazione sull'attualità del <b><i>Giulio Cesare </i></b>shakespeariano, inteso come cruciale chiave di lettura della disperante contemporaneità politica.<br />
Il tutto incastonato in una elegante cornice di finzione borgesiana.<br />
<b><i><br /></i></b>
4) <b><i>Liturgia familiare</i></b>, <b>Emma Dante</b>, <i><b>Glifo Edizioni</b> </i><br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-Jiio5AeVD3Q/XA1nf9KkC1I/AAAAAAAAHhI/C7QL_GUmpR8oSBkSNLOVt-02fyUR9rIVQCLcBGAs/s1600/dante.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1320" data-original-width="1000" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-Jiio5AeVD3Q/XA1nf9KkC1I/AAAAAAAAHhI/C7QL_GUmpR8oSBkSNLOVt-02fyUR9rIVQCLcBGAs/s400/dante.jpg" width="302" /></a></div>
<br />
<b>Emma Dante</b> è una regista sempre degna di nota per il notevole lavoro sul corpo e sulla disciplina imposta agli attori. Talvolta, per ciò che ci riguarda, tratta narrazioni classiche con una disinvoltura eccessiva, talvolta l'attenzione sulla carnalità oscura lo sguardo sul sacro. Ma non si può negare il valore della sua incessante fucina teatrale. Qui, oltre al testo dello spettacolo in oggetto, apprezziamo la presenza di intelligenti note critiche, a firma di Renato Palazzi, Roberto Giambrone e Giorgio Vasta.<br />
<br />
<br />
5) <b><i>Paleolitico,</i></b> <b>Stefania Nicolai</b>, <b><i>Espera</i></b><br />
<b><i><br /></i></b>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-g13_4waWiZo/XA1oC9Y9xWI/AAAAAAAAHhY/MAlFOit9-lEyKYiDnh2yRHIJLs0TgVwIwCLcBGAs/s1600/cover_Paleolithic-Copia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="378" data-original-width="720" height="210" src="https://4.bp.blogspot.com/-g13_4waWiZo/XA1oC9Y9xWI/AAAAAAAAHhY/MAlFOit9-lEyKYiDnh2yRHIJLs0TgVwIwCLcBGAs/s400/cover_Paleolithic-Copia.jpg" width="400" /></a></div>
<b><i><br /></i></b>
<br />
<b><i><br /></i></b>
Confesso di non aver letto ancora le 564 pagine di questo romanzo, che fin dalla mole è coerente con l'evocazione dei mammut presente nel titolo. Eppure, fra le centinaia di libri osservati in fiera, l'idea di un'avventura nel paleolitico mi ha davvero incuriosito.<br />
Vi terrò aggiornati.<br />
<br />
6) <b><i>La disciplina del Dandy</i></b>, <b>Oscar Wilde</b>, <b><i>Piano B</i></b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-QLlADzg5qxM/XA1oPij_VNI/AAAAAAAAHhc/5xC5xgaJN5ADROvAHb1Qb3Izt_NQueRegCLcBGAs/s1600/7-la-disciplina-del-dandy.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="533" data-original-width="368" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-QLlADzg5qxM/XA1oPij_VNI/AAAAAAAAHhc/5xC5xgaJN5ADROvAHb1Qb3Izt_NQueRegCLcBGAs/s400/7-la-disciplina-del-dandy.jpg" width="275" /></a></div>
<br />
In questo caso non si tratta di una vera scoperta, essendo il volume una raccolta di saggi che da anni rileggiamo in originale come piccoli vangeli personali, ovvero <b><i>Impressioni dall'America, Decadenza della menzogna, L'anima dell'Uomo sotto il Socialismo, Alcune massime per l'istruzione dei troppo istruiti, Frasi e Filosofie ad uso dei giovani e la celebre prefazione a Il Ritratto di Dorian Gray</i></b>. Eppure questa edizione restituisce degnamente l'eleganza propria del diletto zio Oscar. Non avremmo ambizione di dire altro, poiché come Wilde ricordava "L'ambizione è l'ultimo rifugio del fallimento".<br />
<br />
7) <b><i>A Walk on the Wild Side</i></b>, <b>Anthony DeCurtis</b>,<i> <b>Caissa Italia</b></i><br />
<i><b><br /></b></i>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-yyIqGjjov28/XA1ojhjD94I/AAAAAAAAHho/chExcqD7Ze8aXgCQIlxtoV_--MDLRUMxACLcBGAs/s1600/lou.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1058" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-yyIqGjjov28/XA1ojhjD94I/AAAAAAAAHho/chExcqD7Ze8aXgCQIlxtoV_--MDLRUMxACLcBGAs/s400/lou.jpg" width="263" /></a></div>
<i><b><br /></b></i>
<br />
<br />
Oltre alla divertente omonimia anglofona col Principe della Risata,<b> Anthony DeCurtis</b> ha altre doti:<br />
parliamo di un critico musicale che ha vinto un <b><i>Grammy</i></b> come "Best album note" per i suoi commenti al boxset <b><i>Crossroads</i></b> di <b>Eric Clapton</b>. Da par suo, ci racconta <b>Lou Reed</b> (da lui intervistato molte volte), al di là del mito, entrando nelle pieghe nascoste della sua esistenza.<br />
Obbligatorio per chi ama il <b>Kurt Weil</b> del Rock.<br />
<br />
8) <b><i>Il capolavoro sconosciuto</i></b>, <b>Honoré de Balzac</b>, <b><i>Alter Ego</i></b><br />
<b><i><br /></i></b>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-NdfFzP-G7hg/XA1ozosTTKI/AAAAAAAAHhw/U0a_x9HG71QahKM9rgPKYaT4UhyMDtHLQCLcBGAs/s1600/balzac.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="200" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-NdfFzP-G7hg/XA1ozosTTKI/AAAAAAAAHhw/U0a_x9HG71QahKM9rgPKYaT4UhyMDtHLQCLcBGAs/s400/balzac.jpg" width="266" /></a></div>
<b><i><br /></i></b>
<br />
<br />
Anche in questo caso, non è certo l'opera inedita di un autore sconosciuto. A dispetto del titolo, infatti, si tratta di uno dei racconti brevi più apprezzati di Balzac. Una riflessione spietata sui rapporti tra arte e psiche, meno allegoricamente perfetta ma altrettanto profonda del già citato <b><i>Dorian Gray</i></b> di Wilde. Sempre benvenute le riproposizioni di simili letture.<br />
<br />
9) <b><i>Graffiti malatestiani, </i></b><b>Paola Errani e Marco Palma</b>, <b><i>Viella</i></b><br />
<b><i><br /></i></b>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-btnfjlGt8h4/XA1pCGEM8aI/AAAAAAAAHh0/UcIE2Hiy9d0xsdFt2QBYAmhQ7CV_FFHwwCLcBGAs/s1600/graffiti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="847" data-original-width="600" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-btnfjlGt8h4/XA1pCGEM8aI/AAAAAAAAHh0/UcIE2Hiy9d0xsdFt2QBYAmhQ7CV_FFHwwCLcBGAs/s400/graffiti.jpg" width="282" /></a></div>
<b><i><br /></i></b>
<br />
<div>
Veniamo a un libro di interesse particolarissimo, la scoperta avventurosa della traccia della storia (e che storia!) sulle eleganti pareti della <b>Biblioteca Malatestiana</b>: addirittura la mano accorta e accusata di nefandezze di <b>Lucrezia Borgia</b>, sulla via del matrimonio, avrebbe lasciato un segno della sua presenza, come Angelica e Medoro, come un'adolescente annoiata dei giorni nostri.<br />
Un libro documentatissimo e ipertecnico, che si legge però con l'eccitazione di un giallo.<br />
<br /></div>
10) <b><i>Donne in Piazza,</i></b> <b>Ferenc e Bast</b>, <b><i>Comic Out</i></b><br />
<b><i><br /></i></b>
<b><i><br /></i></b>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-IM5fVgChQjA/XA1ppnlpyzI/AAAAAAAAHiA/gBjmvZxzkzYo4QvuALpTEPZwL-ufH0R3wCLcBGAs/s1600/donne.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="267" data-original-width="189" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-IM5fVgChQjA/XA1ppnlpyzI/AAAAAAAAHiA/gBjmvZxzkzYo4QvuALpTEPZwL-ufH0R3wCLcBGAs/s400/donne.jpg" width="283" /></a></div>
<b><i><br /></i></b>
<br />
Tra i tantissimi fumetti che abbiamo letto, sfogliato e intravisto in fiera, scegliamo questo, non per il valore estetico ma per l'importanza che riveste a livello di testimonianza politica e sociale: un esempio di <i>graphic journalism </i>prezioso, realizzato con la collaborazione di <b>Amnesty International</b>, sulle violenze subite dalle dimostranti durante le proteste egiziane del 2011.</div>
Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-46630454881281369092018-12-07T04:24:00.001-08:002018-12-17T14:13:54.352-08:00 VUONG'S TRIPTYCH- Poesia di Ocean Vuong e Musica di Michele Sganga<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-sB9EnPw3vhg/XApmEr_6qgI/AAAAAAAAHf8/9vdKLOmbMPQaeVag13lRAYN_Q9JNRCW7gCLcBGAs/s1600/ocean%2Bvuong.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1134" height="640" src="https://4.bp.blogspot.com/-sB9EnPw3vhg/XApmEr_6qgI/AAAAAAAAHf8/9vdKLOmbMPQaeVag13lRAYN_Q9JNRCW7gCLcBGAs/s640/ocean%2Bvuong.jpg" width="451" /></a></div>
<br />
<b>Ocean Vuong</b> è una delle voci più interessanti della poesia americana contemporanea.<br />
Vincitore del <i><b>T.S.Eliot</b></i> <i>prize</i> nel 2017, Vuong trova la propria ispirazione in una peculiare condizione esistenziale: nato in Vietnam, figlio dei figli della guerra, rifugiato negli Stati Uniti, prima persona in grado di leggere nella sua famiglia (pur considerandosi, da bambino, pressoché dislessico), dalle sue umilissime radici (nato in una fabbrica di riso) alla soglia dei trent'anni gode di un'esposizione mediatica rara per un poeta (è stato intervistato dal<i><b> Guardian</b></i> e dal <b><i>New Yorker</i></b>). Per lo più per un poeta non facile, che affronta temi non esattamente consolatori o di facile consumo: un complicato rapporto con la figura paterna, il sentimento di un'Apocalisse incombente (memore di quella da cui di fatto la sua vita deriva), l'esplorazione intima della propria omosessualità.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/1u3o615KRog/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/1u3o615KRog?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />
Per questi pochi spunti siamo debitori a <b>Riccardo Capoferro</b> (Sapienza, Università di Roma), che ieri ha introdotto l'evento <i style="font-weight: bold;">Vuong's Triptcych. Poesia e Musica</i>, nella magnifica cornice della Fondazione Primoli a Roma, un luogo che non avrebbe sfigurato per incanto ottocentesco in una scena de <i style="font-weight: bold;">Il Segno del Comando</i>.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/sC5jv8f_tlE/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/sC5jv8f_tlE?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />
L'evento presentava l'ardito tentativo di <b>Michele Sganga</b> di porre in musica tre trittici di poesie di Vuong, tratti dalla raccolta <b><i>Cielo notturno con fori d’uscita </i></b>(<b><i>La nave di Teseo</i></b>, con prefazione di Michael Cunningham e la traduzione di Damiano Abeni e Moira Egan).<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/Yr8w8nc67Qk/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/Yr8w8nc67Qk?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />
<b>Sganga</b>, compositore che seguiamo da anni con interesse, ha spiegato con grazia e passione la sua opera di traduzione artistica (apprezzatissima da Vuong): in alcuni casi la sua sensibilità si sposa perfettamente a quella del poeta, in altri si discosta cercando libere variazioni e paradossali licenze poetiche in musica rispetto alla lettera della poesia.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/Ql8gTM8dxik/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/Ql8gTM8dxik?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />
<br />
<b>Sganga </b>ha tradotto in "canzoni" (definizione sulla quale si potrebbe dibattere per ore) affidate al proprio magistero pianistico e alla voce del baritono <b>Riccardo Primitivo Fiorucci</b>.<br />
Ovviamente, le versioni cantate sono nell'originale inglese: Sganga ha sottolineato più volte come i testi di Vuong non abbiano bisogno di una versione musicale perché già posseggono un'intima musicalità poetica (come è apparso nella lettura di <b>Massimo Palma,</b> e di altri fini dicitori, precedente alle esecuzioni musicali).<br />
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/n0Pl97wCz9A/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/n0Pl97wCz9A?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />
Ci permettiamo di riferire un esempio, la poesia <b><i>Treshold</i></b>, che ben riassume alcune delle tematiche dominanti nella poesia di Vuong:<br />
<i><br /></i>
<i>In the body, where everything has a price,</i><br />
<i>I was a beggar. On my knees,</i><br />
<i><br /></i>
<i>I watched, through the keyhole, not</i><br />
<i>the man showering, but the rain</i><br />
<i><br /></i>
<i>falling through him: guitar strings snapping</i><br />
<i>over his globed shoulders.</i><br />
<i><br /></i>
<i>He was singing, which is why</i><br />
<i>I remember it. His voice --</i><br />
<i><br /></i>
<i>it filled me to the core</i><br />
<i>like a skeleton. Even my name</i><br />
<i><br /></i>
<i>knelt down inside me, asking</i><br />
<i>to be spared.</i><br />
<i><br /></i>
<i>He was singing. It is all I remember.</i><br />
<i>For in the body, where everything has a price,</i><br />
<i><br /></i>
<i>I was alive. I didn't know</i><br />
<i>there was a better reason.</i><br />
<i><br /></i>
<i>That one morning, my father would stop</i><br />
<i>--a dark colt paused in downpour--</i><br />
<i>& listen for my clutched breath</i><br />
<i>behind the door. I didn't know the cost</i><br />
<i><br /></i>
<i>of entering a song--was to lose</i><br />
<i>your way back.</i><br />
<i><br /></i>
<i>So I entered. So I lost.</i><br />
<i>I lost it all with my eyes</i><br />
<i><br /></i>
<i>wide open.</i><br />
<br />
Come sempre, Sganga ci incanta e ci tortura: ci incanta la sua superiore sensibilità, il rispetto e la grazia che informano ogni nota, l'immensa cultura musicale che trabocca da ogni sua composizione, il lavorìo filologico che trapela da ogni singola scelta (nell'introduzione, il compositore ha spiegato come, pur avendo scelto solo undici poesie dell'amplissima raccolta di Vuong, egli abbia tentato di trasferire l'intero mondo poetico dell'autore, creando una stratificazione di possibilità interpretative in ciascun brano); ci tortura (ma è un forse un nostro limite da ascoltatori profani) la sua ossessione stilistica di frammentare la melodia (che ogni volta si annuncia splendida) in infinite variazioni distorte, dissonanti, affascinanti dal punto di vista concettuale, pregevoli dal punto di vista della raffinatezza compositiva ma che virano potenziali gemme musicali sempre nell'ambito della perenne sperimentazione.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/Qhoajk2dji0/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/Qhoajk2dji0?feature=player_embedded" width="320"></iframe><br />
<br />
Da ascoltatori (ripetiamo, profani) di <b>Schönberg </b>quanto di <b>Prince</b>, sentiamo ogni volta il canto strozzato in gola, dissolto in vertigini cerebrali: con la voce del baritono Fiorucci (capace di plasmarla abilmente dallo stridore al bel canto in poche note) e con la sua straordinaria abilità compositiva, Sganga potrebbe (dovrebbe) incantare le masse.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/klqbBIKrvGc/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/klqbBIKrvGc?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />
<b>Sganga</b> è un adorabile adoratore dei calembour, dei paradossi, un rapito contemplatore del <b><i>Mysterium coniunctionis</i></b>, è un colto e consapevole studioso degli archetipi (musicali e non).<br />
È benedetto dalla grazia, dal senso del gioco (Capoferro ha giustamente insistito sul carattere parodistico, sull'amore per il <i>pastiche</i> nelle sue versioni musicali dei versi di Vuong), da una innata consapevolezza filocalica.<br />
Auspichiamo (da ammiratori e sodali) che liberi finalmente il suo dono melodico in un'aurea <i>felicitas</i>, esiliando (o quanto meno confinando) la lezione di Stockhausen, per donarci il tesoro immenso della beatitudine mozartiana che, lo sappiamo!, dimora nel suo spirito.<br />
<br /></div>
Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-83413022695513850032018-12-05T04:00:00.004-08:002018-12-05T04:00:55.716-08:00Il "Faust" di Pessoa - l'abisso della ricerca<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-hU7YqPVjYNs/XAe9JU4TdJI/AAAAAAAAHfQ/4RnaLVL6V-sYSWPiOUgDgqq2zC7I4GM7QCLcBGAs/s1600/FernandoPessoa1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="376" data-original-width="360" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-hU7YqPVjYNs/XAe9JU4TdJI/AAAAAAAAHfQ/4RnaLVL6V-sYSWPiOUgDgqq2zC7I4GM7QCLcBGAs/s400/FernandoPessoa1.jpg" width="382" /></a></div>
<br />
<br />
Il <b><i>Faust</i></b> di <b>Fernando Pessoa</b> è un compendio poetico pressoché definitivo della sua <i>weltanschaaung</i>, un tributo all'inquietudine come condizione ontologica, di cui le celebri ultime parole dello scrittore (dette in inglese, sua lingua d'adozione, "I know not what tomorrow will bring...") appaiono come l'epitaffio definitivo.<br />
Opera incompiuta, pubblicata post mortem, questa versione del <i style="font-weight: bold;">Faust </i>appare come una summa vertiginosa di temi eminentemente novecenteschi: l'inquietudine, l'incomunicabilità, lo smarrimento delle coordinate etiche e morali, il fallimento della religione, le tenebre della morte di Dio. Questo a conferma della sensibilità profetica di <b>Pessoa</b>, dacché la prima versione del testo risale al 1908 (anche se poi sarà ossessivamente riscritto per tutta la vita).<br />
Un'opera in cui accenti leopardiani e elevazioni baudelairiane si alternano nella visione di un ricercatore scisso, un iniziato che ha perso la fede negli stessi Misteri a lui rivelati.<br />
<br />
Significativi questi versi risuonanti all'inizio:<br />
<i><br /></i>
<i>" Ah, tutto è simbolo e analogia!</i><br />
<i>Ti vento che passa, la notte che rinfresca</i><br />
<i>sono tutt'altro che la notte e il vento:</i><br />
<i>ombre di vita e di pensiero.</i><br />
<i><br /></i>
<i>Tutto ciò che vediamo è qualcos'altro.</i><br />
<i>L'ampia marea, la marea ansiosa,</i><br />
<i>è l'eco di un'altra marea che sta</i><br />
<i>laddove è reale il mondo che esiste.</i><br />
<i><br /></i>
<i>Tutto ciò che abbiamo è dimenticanza.</i><br />
<i>La notte fredda, il passare del vento</i><br />
<i>sono ombre di mani i cui gesti sono</i><br />
<i>l'illusione madre di questa illusione.</i><br />
<i><br /></i>
<i><br /></i>
<i>Tutto trascende tutto</i><br />
<i>ed è più e meno reale di quello che è"</i><br />
<br />
Così medita <b>Faust</b> nel suo studio.<br />
In una rivisitazione post-nietzscheana del poema di <b>Goethe</b> (omaggiato nel testo, come d'uopo) e del mito medievale.<br />
Un testo che vi invitiamo a leggere e rileggere.<br />
<br />
Arriviamo alla messa in scena (proposta il 4 Dicembre al <b>Teatro di Villa Torlonia</b> e riproposta domani 6 Dicembre a quello di <b>Tor Bella Monaca</b>).<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-y6kcyVfICwY/XAe9nqd7N7I/AAAAAAAAHfY/pmSbI_xO4lMRhuIIzLTJH9tds6HkJSv1QCLcBGAs/s1600/teatro%2Bvilla%2Btorlonia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="600" height="266" src="https://4.bp.blogspot.com/-y6kcyVfICwY/XAe9nqd7N7I/AAAAAAAAHfY/pmSbI_xO4lMRhuIIzLTJH9tds6HkJSv1QCLcBGAs/s400/teatro%2Bvilla%2Btorlonia.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Innanzitutto, perdonatemi, due note tecniche: il teatro (terminato nel 1874) è un gioiello di fusione di stili, dal neoclassico al gotico, dal moresco al rinascimentale.<br />
Però, per godere appieno dell'atmosfera e dell'acustica, sono necessarie due misure urgenti: il taglio della mano destra (sinistra, in caso di mancini) al proprietario di un cellulare acceso alla seconda notifica squillante durante lo spettacolo; delle due, l'una: o si cambia il pavimento in legno, o si consente al gentile personale in sala di non indossare i tacchi durante il servizio di lavoro.<br />
<br />
Ora possiamo parlare dello spettacolo.<br />
Partiamo dall'idea: Maria Inversi ha un curriculum di straordinario interesse, avendo portato in scena le più alte voci, spesso femminili, del Novecento, da <b>Simone Weil </b>(raccontata da <b>Ingeborg Bachmann</b>) a <b>Maria Zambrano</b>, da <b>Etty Hillesum</b> a <b>Sylvia Plath</b>, addirittura ha affrontato un tema a noi preziosissimo come la riscrittura dell'archetipo in Medea (certo, ha portato in scena anche un testo di Ludovica Ripa di Meana, ma nonostante questo la media rimane alta).<br />
<br />
Dunque, complimenti per le letture, l'impegno, lo sforzo di divulgazione.<br />
<br />
Sullo spettacolo in sé, comincian le dolenti note.<br />
L'idea è corretta: leggere in scena l'opera, ritmata dalla musica più vicina a Pessoa (la fisarmonica venata di suggestioni orientali del compositore <b>Marcello Fiorini</b>, le sperimentazioni al contrabbasso di <b>Mauro Tedesco</b>, l'incanto improvviso della voce di <b>Oona Rea</b>).<br />
Il problema è uno solo: COME leggere.<br />
<br />
Non si può leggere un testo abissale come il <i style="font-weight: bold;">Faust </i>di Pessoa con un tono da comizio, con una scansione didascalica e quasi da prete di periferia.<br />
Ci vorrebbe davvero il <b>Carmelo Bene</b> dei <i style="font-weight: bold;">Canti Orfici</i>.<br />
Ma basterebbe anche il meno sublime ma impeccabile <b>Vittorio Sermonti</b> de <b><i>La Divina Commedia</i></b>.<br />
<br />
Non amo stroncare i giovani artisti, credo che vadano sempre incoraggiati, ma anche consigliati: la sfida è difficilissima, avrebbero fallito anche attori di maggior prestigio.<br />
Proprio per questo bisogna affrontare con misura e discernimento la scalata a certe altezze.<br />
Se si cade dall'alto, logicamente, ci si fa più male.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-6xe9H5zHboU/XAe93znSTnI/AAAAAAAAHfg/W-Zu39Fg8JE5QsKiPZ6hrkQzPgSbASeHQCLcBGAs/s1600/mariainversi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="225" src="https://2.bp.blogspot.com/-6xe9H5zHboU/XAe93znSTnI/AAAAAAAAHfg/W-Zu39Fg8JE5QsKiPZ6hrkQzPgSbASeHQCLcBGAs/s400/mariainversi.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Maria Inversi</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Delle voci recitanti in scena, solo la stessa regista <b>Maria Invers</b>i e <b>Rita Pasqualoni </b>affrontano i versi col giusto pudore e rispetto.<br />
Vorremmo risentire lo spettacolo letto solo da loro.<br />
<br />
In conclusione, un plauso per la scelta, il coraggio e l'ottimo lavoro di divulgazione, ma ci rimane l'amara sensazione che la Forza della Parola (se recitata) viene indebolita e non aumentata se la voce che la diffonde ne viene travolta.<br />
<br />
<br />
<br /></div>
Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-59563147649093554742018-12-05T02:32:00.000-08:002018-12-05T02:43:33.629-08:00Raccolta fondi per Vincenza, in memoria di Roberto<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-cY0KAGkADOE/XAeoyLpkSvI/AAAAAAAAHfE/XOEsNPAxM2gjvIMYKAilpEvKDqNE0FJrgCLcBGAs/s1600/vincenza.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="960" height="225" src="https://2.bp.blogspot.com/-cY0KAGkADOE/XAeoyLpkSvI/AAAAAAAAHfE/XOEsNPAxM2gjvIMYKAilpEvKDqNE0FJrgCLcBGAs/s400/vincenza.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ritratto di Roberto realizzato da LRNZ</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
Care lettrici, cari lettori,<br />
quattro anni fa vi avevamo parlato di un film commovente <b><a href="http://contezarganenko.blogspot.com/2014/06/the-dark-side-of-sun-ovvero-del.html" target="_blank">QUI</a>, </b>del quale avevamo parlato anche con uno degli autori <b><a href="http://www.fumettologica.it/2014/05/the-dark-side-of-the-sun-il-documentario-animato-da-lrnz-arriva-al-cinema-intervista/" target="_blank">QUI</a>.</b><br />
<b><br /></b>
Parliamo di<b><i> The Dark Side of the Sun</i></b>, per cui LRNZ aveva curato la parte di animazione, un documentario che ha per protagonisti i bambini affetti da una rarissima malattia.<br />
<br />
Oggi sul suo profilo Facebook, LRNZ ha postato questo annuncio:<br />
<br />
<span style="font-size: large;">"<i>Qualche anno fa vi ho raccontato in un film (<b>The dark side of the sun (the movie</b>)) di una malattia rara, lo xeroderma pigmentoso (XP). E' una malattia ancora incurabile, colpisce pochissime persone, circa una su un milione, e le costringe a vivere lontani dalla luce del sole: i raggi UV, infatti, provocano una proliferazione di melanomi con un incidenza di 10.000 volte superiore a una persona sana, dato che rende l'XP una malattia estremamente pericolosa, in grado di ridurre considerevolmente l'aspettativa di vita. E' solo tramite enormi sforzi individuali e della famiglia che un ragazzo malato di XP può sperare di superare i 20 anni di età. In questi anni, dopo aver realizzato il film assieme a <b>Carlo Hintermann</b>, ho conosciuto una persona incredibile. Si chiama Vincenza Guzzo. Vincenza fa la postina a Milano e ha tre figli. Uno di loro, Roberto, è nato con l'XP. Vincenza ha passato 28 anni della sua vita cercando di dare la vita migliore possibile a suo figlio, divisa fra fra ospedali, programmi televisivi, redazioni di quotidiani, appelli, associazioni e manifestazioni in cerca di una possibile soluzione. Dopo un lungo periodo di drastico peggioramento in cui Vincenza e sua figlia hanno dovuto smettere di lavorare per stare vicine a Roberto che versava in condizioni sempre più difficili da gestire, la malattia glielo ha portato via. Oggi la famiglia di Vincenza prova a ripartire da un lutto, una tappa dolorosissima di un percorso fatto di amore e dedizione assoluta contro ogni avversità e con questa raccolta fondi provo a aiutarli per coprire per lo meno le spese ingenti che la fase finale della malattia e le esequie hanno imposto, per farli sentire amati almeno per un giorno quanto hanno amato Roberto ogni giorno della sua difficile vita".</i></span><br />
<i><br /></i>
Sottoscriviamo l'invito di LRNZ e vi invitiamo con tutto il cuore a partecipare a questa raccolta.<br />
<br />
<br />
<b><a href="https://www.facebook.com/donate/510663049455758/10218208809121382/" target="_blank">QUESTO</a></b> è il link per effettuare la donazione.<br />
<br />
Grazie.</div>
Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-1600360982645569202018-12-02T14:53:00.001-08:002018-12-03T01:18:31.424-08:00RACCONTARE TUTTO (ma proprio tutto) CON GLI SCARABOCCHI DI MAICOL & MIRCO<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-o3250FnVqh4/XARgrwCH0AI/AAAAAAAAHd8/z6fy8Nuh4ToIKwNl1WWbYk3fZofXidDPQCLcBGAs/s1600/IMG_20181202_234407.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1189" data-original-width="971" height="640" src="https://2.bp.blogspot.com/-o3250FnVqh4/XARgrwCH0AI/AAAAAAAAHd8/z6fy8Nuh4ToIKwNl1WWbYk3fZofXidDPQCLcBGAs/s640/IMG_20181202_234407.jpg" width="522" /></a></div>
<br />
Torniamo a parlare de <b><i>Gli Scarabocchi di Maicol&mirco</i></b>,la cui esegesi fluviale coincise con la genesi stessa di questo blog.<br />
"Il fumetto meno cinico del mondo; un groppo in gola che si scioglie in risata; la stessa risata che si raggruma in groppo e ti si ferma in gola; una preghiera bianca travestita da bestemmia; il deposito non smaltibile della vita quotidiana; una manifestazione di omeopatia terminale; la coazione a ripetere di un titanismo aforistico; l’avanguardia estrema della lotta per l’emancipazione del disegno; un amuleto gnostico per sopportare l’esistenza...<br />
Questo e altro, ma, scendendo alla radice: un modo di guardare le cose, prima, e di disegnarle, poi. Questo libro spiega tutto.".<br />
Così, con la consueta arguta lucidità, <b>Alessio Trabacchini</b> nell'introduzione a questo preziosissimo volumetto targato <b><i>Slow News</i></b>.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-fAvczC_PzKM/UTvkMpfd4vI/AAAAAAAAAIc/TJzE94Ar07AAxO_IL0U8xA3vVfj-U1RjgCPcBGAYYCw/s1600/me%2Blo%2Bha%2Bordinato.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="698" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-fAvczC_PzKM/UTvkMpfd4vI/AAAAAAAAAIc/TJzE94Ar07AAxO_IL0U8xA3vVfj-U1RjgCPcBGAYYCw/s400/me%2Blo%2Bha%2Bordinato.jpg" width="290" /></a></div>
<br />
Qui si impone la prima pausa riflessiva: <b>Slow News</b> è uno dei progetti giornalistici più interessanti degli ultimi anni. Nato, nelle parole dei fautori, per reagire al "flusso di contenuti senza senso, un flusso che ci stordiva e non ci lasciava tempo di riflettere, di capire, di assorbire informazioni", <b><i>Slow News</i></b> è di fatto "una piattaforma totalmente priva di pubblicità, finanziata interamente dalla nostra comunità di lettori, fondata sulla vostra fiducia, capace di produrre un flusso d’informazione più gestibile. Un flusso composto di meno contenuti, ma fatti meglio, ma anche un lavoro centrato sul contatto reale, diretto e continuo con i nostri lettori, veri e propri membri di una comunità".<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-ZyZG0Y6oKtw/XARhurKxOGI/AAAAAAAAHeI/2akBMDsB7IkqZ-g4EmZwfy3QW-f_nZ71gCLcBGAs/s1600/slow.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="579" data-original-width="972" height="237" src="https://1.bp.blogspot.com/-ZyZG0Y6oKtw/XARhurKxOGI/AAAAAAAAHeI/2akBMDsB7IkqZ-g4EmZwfy3QW-f_nZ71gCLcBGAs/s400/slow.png" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
Per chi volesse approfondire, <a href="https://www.slow-news.com/" target="_blank">ECCO il sito</a>.<br />
Veniamo, dunque, al progetto attuale:<br />
Per la prima volta nella storia de<b><i> Gli Scarabocchi, "</i>Maicol&Mirco</b> svela la ricetta delle sue creazioni e, in 64 pagine disegnate in nero su carta rossa, confessa tutti i trucchi del mestiere, aprendo il suo laboratorio e dandoti la possibilità di raccontare tutto, ma proprio tutto, con lo sguardo cinico e poetico che da sempre lo caratterizza".<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-8FZsmnkvwok/UTvjB-b4bHI/AAAAAAAAAIU/jmFrGt9Mka00ezTn-aidCnfVChQAcQ03wCPcBGAYYCw/s1600/macchina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="688" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-8FZsmnkvwok/UTvjB-b4bHI/AAAAAAAAAIU/jmFrGt9Mka00ezTn-aidCnfVChQAcQ03wCPcBGAYYCw/s400/macchina.jpg" width="286" /></a></div>
<br />
Seconda pausa di riflessione: funziona, tutto sommato, come <a href="https://primaomai.com/" target="_blank">PRIMA O MAI</a> ("il metodo di vendita più ricattatorio del web"), con cui già Maicol&mirco lanciarono il piccolo capolavoro <b style="font-style: italic;">Il suicidio spiegato a mio figlio.</b><br />
<b style="font-style: italic;"><br /></b>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-hozQZPKlo3A/XARh-WCl8AI/AAAAAAAAHeQ/Ftg39TGnVSYner9qnD4anGeKq0q6TYb5wCLcBGAs/s1600/il%2Bsuicido.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="332" data-original-width="330" height="400" src="https://2.bp.blogspot.com/-hozQZPKlo3A/XARh-WCl8AI/AAAAAAAAHeQ/Ftg39TGnVSYner9qnD4anGeKq0q6TYb5wCLcBGAs/s400/il%2Bsuicido.jpg" width="397" /></a></div>
<b style="font-style: italic;"><br /></b>
Quindi, funziona così: si può prenotare <b><a href="https://www.slow-news.com/prodotto/maicolemirco/" target="_blank">QUI</a></b> fino al 31 dicembre il libro in prevendita, al costo di <b>9,90 €</b> e un abbonamento incluso per 3 mesi a <b><i>Flow</i></b>, la newsletter di <b><i>Slow News</i></b> che esce 2 volte alla settimana.<br />
L'aspetto divertente è che la prevendita durerà fino al <b>31 dicembre</b>. Si stamperanno solo e soltanto le copie prenotate in prevendita.<br />
Dunque, se non si prenota entro il <b>31 dicembre 2018</b>, non si potrà <b>MAI PIÙ</b> (come nell'anatema di Zequila) acquistare il libro.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-UgZ-0HtE0VU/XARiNWiQQAI/AAAAAAAAHeU/M225rrV1floMJvJEmpWo8YK2e2HPveDWACLcBGAs/s1600/zequila.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="290" data-original-width="450" height="257" src="https://4.bp.blogspot.com/-UgZ-0HtE0VU/XARiNWiQQAI/AAAAAAAAHeU/M225rrV1floMJvJEmpWo8YK2e2HPveDWACLcBGAs/s400/zequila.gif" width="400" /></a></div>
<br />
E sarebbe davvero un peccato imperdonabile, perché in questo libro come mai prima (o, per l'appunto, mai più) <b>Maicol&mirco</b> non solo rivela i trucchi del suo mestiere, ma (più importante) ci consente di vedere la realtà attraverso il suo stesso sguardo.<br />
Che poi sarebbe quello di Dio.<br />
O meglio, quello di Dio filtrato da Maicol&mirco.<br />
Come nel libro gli spiega bene Einstein.<br />
<br />
Non sto scherzando: nel fumetto <b>Albert Einstein</b> (o meglio la formula che lo rappresenta) in tre vignette spiega il concetto di noumeno kantiano e di <b><i>Vorstellung</i></b> schopenhaueriana.<br />
<br />
Perché, come spiegato nelle puntuali note redazionali di questa edizione, "Il mondo è pieno di crepe, di anelli che non tengono, di squarci che lasciano intravedere abissi vertiginosi. Ad accorgersene per primi sono i bambini poi, subito dopo, ci arriva Maicol & Mirco che con i suoi Scarabocchi blocca quelle crepe in un'intuizione, in un gesto di sintesi perfetto di inchiostro nero su carta rossa".<br />
<br />
Poi, quando parlo di <b>Maicol&mirco</b> in termini di Filosofia e Fumetto ditemi che esagero, eh!<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-v50_eJpgiQo/UbfHQTpzaSI/AAAAAAAAARY/oUaO_Gau5vExo33J2FzVrJKQhMc1sHANgCPcBGAYYCw/s1600/MAICOL%2Bw%2Bla%2B%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="694" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-v50_eJpgiQo/UbfHQTpzaSI/AAAAAAAAARY/oUaO_Gau5vExo33J2FzVrJKQhMc1sHANgCPcBGAYYCw/s400/MAICOL%2Bw%2Bla%2B%25281%2529.jpg" width="288" /></a></div>
<br />
Non posso che, per l'ennesima volta, autocitarmi mentre mi autocito a mia volta nella prefazione al primo volume di <i style="font-weight: bold;">ARGH!- Opera Omnia</i>: "Perdonate, dunque, la vanità di riproporre alcune delle definizioni che ho tentato negli anni per rendere al lettore la loro ardente genialità :"“<b><i>Gli Scarabocchi</i></b> sono lo sputo dell'intelligenza incattivita sul volto ipocrita d'esistenza incomprensibile”. O ancora, “Sembrano un <b><i>Tractatus Logicus-</i></b><b><i>Philosophicus</i></b> scritto da un bambino, appena resosi conto dell’inferno che è la realtà senza illuminazione.”, chiosando “A quanto pare, per mostrare i buchi del pensiero occidentale c’è voluto un vignettista oltraggioso.”."<br />
<div>
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-RuMZLzbB-HU/XAReJmCknSI/AAAAAAAAHdk/IAQbmzxCUBE7D8uSN4vNKKsh_YQ7CU_DwCLcBGAs/s1600/ARGH.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="876" data-original-width="650" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-RuMZLzbB-HU/XAReJmCknSI/AAAAAAAAHdk/IAQbmzxCUBE7D8uSN4vNKKsh_YQ7CU_DwCLcBGAs/s400/ARGH.jpg" width="296" /></a></div>
<div>
<br /></div>
<div>
Scusate la ridondanza di virgolette e il gioco di specchi di citazioni: tanto leggendo <b><i>Gli Scarabocchi</i></b> impariamo tutti la vanità dell'ego e del linguaggio.</div>
<div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-2ER9EV2yRAI/XARfJ6M7zWI/AAAAAAAAHdw/tBwkrVnA7zE0iBhn4xAu1j_D49ysvk1qgCLcBGAs/s1600/maicol.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="960" height="400" src="https://2.bp.blogspot.com/-2ER9EV2yRAI/XARfJ6M7zWI/AAAAAAAAHdw/tBwkrVnA7zE0iBhn4xAu1j_D49ysvk1qgCLcBGAs/s400/maicol.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
<div>
<span id="goog_286075657"></span><span id="goog_286075658"></span><br /></div>
</div>
Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-86042475649271427762018-12-02T08:54:00.004-08:002018-12-02T08:54:51.447-08:00Maria Callas #IconeMetropolitane<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-3u-kubOz4rg/XAQMDFgBVpI/AAAAAAAAHdQ/Aabv8CDDKEMNC1egtybnvKqvrU4yQc-0QCLcBGAs/s1600/maria.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="268" data-original-width="310" height="345" src="https://4.bp.blogspot.com/-3u-kubOz4rg/XAQMDFgBVpI/AAAAAAAAHdQ/Aabv8CDDKEMNC1egtybnvKqvrU4yQc-0QCLcBGAs/s400/maria.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<i>In occasione dell'anniversario della nascita di <b>Maria Callas</b>, pubblichiamo il testo del video realizzato per <b><a href="https://letturemetropolitane.it/" target="_blank">#LettureMetropolitane</a></b> come recensione del documentario <b>Maria by Callas </b>di T<b>om Volf.</b></i><br />
<i><b><br /></b></i>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/UJm1dWlffVU/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/UJm1dWlffVU?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<i><b><br /></b></i>
<i><b>"Maria by Callas"</b></i>, evento speciale fino al 18 Aprile, è un documentario, firmato da <b>Tom Volf</b>, di quasi due ore sulla vita della più venerata diva della lirica del Novecento.<br />
Come sottolinea il titolo originale, nel documentario la Callas è narrata "dalle sue stesse parole".<br />
La narrazione, infatti, è accompagnata da estratti di interviste, dichiarazioni pubbliche o confessioni private, lettere e memorie, in cui è la stessa diva a commentare, evocare, raccontare le vicende straordinariamente drammatiche della sua esistenza,<br />
Una narrazione che intreccia carriera e vita sentimentale.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/TYl8GRJGnBY/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/TYl8GRJGnBY?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />
Dagli esordi prima difficili e poi folgoranti ai trionfi alla Scala nel pieno degli anni '50, in cui avvenne la celebre perdita di 36 chili di peso, fino al celebre caso del ritiro dalla scena per afonia nel Gennaio del '58 a Roma, che tante polemiche e dolorosi strascichi provocò, dal matrimonio infelice con l'imprenditore Meneghini alla storia d'amore scandalosa e tormentata con l'armatore greco Onasiss, fino al breve e impossibile idillio poetico con Pier Paolo Pasolini, che la diresse in una memorabile versione cinematografica di <b><i> "Medea".</i></b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/8OT8Y-mM5WQ/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/8OT8Y-mM5WQ?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />
Da adoranti ammiratori della Callas, avremmo potuto vedere altre dieci ore di documentario, lo rivedremmo tutti i giorni, per la grazia ipnotica della diva, per il carisma altero e primordiale della sua figura, per la meravigliosa fierezza della cantante, al contempo così irriducibilmente fragile: un incanto che strugge e commuove.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/RtUi-dm518U/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/RtUi-dm518U?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />
Tecnicamente, però. il documentario è forse sbilanciato sulla devozione tour court: non un cenno alla grande (e degnissima) rivale, Renata Tebaldi (che merita con il massimo rispetto di essere riscoperta dal grande pubblico) o a Giuseppe Di Stefano, che appare nelle immagini felici dell'ultimo tour mondiale.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/F1mO7_C3tCs/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/F1mO7_C3tCs?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />
<br />
<b>Carmelo Bene</b> (da Goffredo Fofi definito la "Maria Callas del Teatro del Novecento"), che la divertiva denigrando il personaggio di <b>Violetta</b> ne<b><i> "La Traviata"</i></b> chiamandola "brutta", così splendidamente tributava il suo omaggio alla diva: "La voce dell'opera si è fermata con la Callas, una perfezionista, nel senso che perfezionava i suoi difetti, come tutti i geni. Trovare e cestinare. Di questo si tratta". <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/yf0MQTxanX4/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/yf0MQTxanX4?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />
Non possiamo che concludere ricordando le parole pressoché definitive di <b>Franco Zeffirelli</b>: "Quella voce ci affascinò come un sortilegio, un prodigio che non si poteva definire in alcun modo, la si poteva soltanto ascoltare come prigionieri di un incantesimo, di un turbamento mai esplorato prima. Ma non si può rendere appieno la tempesta di emozioni che suscitava in chi l'ascoltava per la prima volta. Perché Maria è un regalo di Dio che non si può definire nel tempo: Maria c'è sempre stata e ci sarà per sempre.".</div>
Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-23454699365894840522018-11-27T00:43:00.000-08:002018-11-27T00:43:00.845-08:00LE NINFEE DI MONET. Un incantesimo di acqua e luce<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-YeW5ix9N9w8/W_0B5pTKppI/AAAAAAAAHb8/MzXGSauRyWo1EgtFaUhBaqrL9GxHxLDEgCLcBGAs/s1600/ninfee_articolo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><i><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="225" src="https://1.bp.blogspot.com/-YeW5ix9N9w8/W_0B5pTKppI/AAAAAAAAHb8/MzXGSauRyWo1EgtFaUhBaqrL9GxHxLDEgCLcBGAs/s400/ninfee_articolo.jpg" width="400" /></i></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i><br /></i></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><i><br /></i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><i>Secondo appuntamento con gli amici di <b><a href="https://letturemetropolitane.it/" target="_blank">#LettureMetropolitane</a>.</b></i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><i><b>Qui di sotto il nostro video.</b></i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><i><br /></i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><i><br /></i></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/2mJyYJpmS8k/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/2mJyYJpmS8k?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><i><br /></i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><br /></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;"><b>Il 26, 27 e 28
Novembre</b> al cinema sarà possibile vedere <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Le ninfee di Monet. Un incantesimo di acqua
e luce</i></b>, documentario dedicato in particolare agli ultimi anni della
produzione di <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Claude Monet</b>, dominati
dall’ossessione del grande pittore, appunto per le ninfee.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">L’evento si
inserisce nella serie <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">La Grande Arte</i></b> <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">al cinema</i></b> di Nexo
Digital.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Di Monet si è
scritto moltissimo, dunque la necessità di un ulteriore approfondimento, dopo
anche la recente mostra a Roma al <b>Complesso del Vittoriano</b>, è soprattutto nella
possibilità di mostrare immagini inedite e sguardi originali sulla sua opera.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Al di là dello
splendore delle tele, affascina e turba insieme la lotta incessante del
pittore: nei confronti della sua amata Natura (nell'impossibilità di rendere
l’incanto della sua perenne, cangiante bellezza) e nei confronti della sua
stessa arte (più volte in accessi d’ira sfregiava o bruciava i suoi stessi
quadri perché costantemente insoddisfatto).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Soprattutto,
negli ultimi anni, nei confronti della vita stessa, considerando la serie
tragica di colpi a lui inferti dal Destino che avrebbero devastato anche <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>gli animi più coriacei: due volte vedovo, il
pittore perderà il suo primo figlio, perderà in gran parte la perfezione del
suo giardino di Giverny (suo vero capolavoro sempiterno), perderà parzialmente
la vista (proprio lui di cui <b>Cézanne </b>disse: “Non è che un occhio...ma che
occhio!”).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Tutto questo,
negli anni che condurranno la Francia alla sanguinosissima <b>Prima Guerra
Mondiale</b>: protagonista il suo vecchio amico e protettore, il Primo Ministro <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Georges Clemenceau</b>.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Più che sui primi
anni del movimento impressionista, sulla famosa mostra del 1874 nello studio
del fotografo<b> Nadar</b> da cui derivò il titolo del movimento in seguito a una
miope stroncatura di Louis Leroy, il documentario si concentra sull’ultimo
grande capolavoro di Monet, sollecitato proprio da Clemenceau dopo che l’artista
aveva abbandonato la pittura per i problemi alla vista.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Un capolavoro
donato allo Stato francese in seguito all’armistizio ma reso visibile al pubblico
solo nel 1927, dopo la morte dell’artista: parliamo delle dodici grandi tele
delle <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Ninfee</i></b> esposte al Museo dell’<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Orangerie</b> di Parigi, progettato e dedicato appositamente ad esse.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Disposte in due
sale ovali, illuminate da Est a Ovest dalla luce solare per ricreare l’effetto
naturale del giardino di <b>Giverny</b>, la grande sinfonia cromatica creata da <b>Monet
</b>con i fiori prima che con i pennelli, queste opere maestose restituiscono lo
stupore mistico di un autore che ha amato la Natura fino alla morte.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Anche in questo
caso, la critica scioccamente non colse la potenza dell’esperienza
straordinaria di immersione nell’opera che Monet aveva profeticamente
inaugurato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Ci vorrà la
rivoluzione americana dell’<b><i>Astrattismo</i></b>, trent’anni dopo, con <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Pollock</b> in testa, per donare giustizia
all’ultima, impressionante fatica di Monet.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Il documentario,
nonostante la bellezza delle immagini (pittoriche ma anche naturali) paga una
presenza eccessivamente da protagonista di <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Elisa
Lasowski</b> (attrice francese apparsa in <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Game of Thrones</i></b> e nel video <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Blackstar</i></b>
di David Bowie). Abbiamo apprezzato soprattutto gli interventi di <b>Ross King</b>,
serio studioso autore del saggio <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Monet e la rivoluzione della pittura moderna.</i></b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT" style="mso-ansi-language: IT;">Concludiamo con
una citazione illuminante dal saggio sull’<b>Impressionismo</b> di <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Jean Leymarie</b> del 1959: “L’infallibile
precisione dell’occhio dà il senso della pienezza della visione. Monet ha
confidato a un giovane pittore che avrebbe desiderato nascere cieco e
recuperare all’improvviso la vista per non sapere nulla degli oggetti e
trovarsi in uno stato vergine davanti alle apparenze, desiderio che serve a
chiarire paradossalmente la sua estetica della sensazione”.<o:p></o:p></span></div>
<br /></div>
Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-26344242810350279032018-11-16T02:52:00.003-08:002018-11-16T02:59:23.071-08:00 Teho Teardo presenta A DICTIONARY OF SOUND<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-Is4QMhm7q7U/W-3D4k96aMI/AAAAAAAAHaU/d32Jg-Az-1I-RfjPE2hiUmokgVuRmi-zQCLcBGAs/s1600/A_Dictionary_of_Sound.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://3.bp.blogspot.com/-Is4QMhm7q7U/W-3D4k96aMI/AAAAAAAAHaU/d32Jg-Az-1I-RfjPE2hiUmokgVuRmi-zQCLcBGAs/s640/A_Dictionary_of_Sound.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Oggi vi parliamo di un evento musicale di notevole rilevanza.<br />
<b><i>A Dictionary of Sound</i></b>, primo ciclo di concerti promossi da <b><i>Fondazione Giangiacomo Feltrinelli</i></b>.<br />
Troviamo molto interessante che un'istituzione culturale promuova una rassegna di musica non convenzionale, mettendo a disposizione gli spazi di viale Pasubio a Milano<br />
<br />
Per noi è garanzia l'aver indicato come curatore un musicista colto e sensibile come <b>Teho Teardo</b>.<br />
L'artista friulano non è certo nuovo a sperimentazioni impreviste e collaborazioni spiazzanti: l'esplorazione di nuovi sentieri musicali è forse la cifra distintiva della sua ricerca.<br />
Noto (e premiato) per le colonne sonore di film celebrati come <b><i>Il Divo</i></b>, <b><i>L'amico di famiglia</i></b> e <b><i>La ragazza del lago,</i></b> Teardo ha attraversato nella sua carriera progetti molto diversi, legati dal filo rosso della costante sperimentazione: pensiamo allo spettacolo dedicato al <b><i>Viaggio al termine della nott</i></b>e di <b>Louis Ferdinand Céline</b> con <b>Elio Germano</b>, a <b><i>Phantasmagorica</i></b> con le illustrazioni in movimento di MP5 (ne parlammo <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/phantasmagorica-intevista-teho-teardo-mp5/" target="_blank">QUI</a></b>) o alla feconda collaborazione con <b>Blixa Bargeld</b>, leader storico degli <b>Einstürzende Neubauten</b>, negli album <i style="font-weight: bold;">Still Smiling </i>e <b><i>Nerissimo</i></b>.<br />
<br />
L'iniziativa si articola in tre performance dal vivo.<br />
Dopo la prima serata del 9 Novembre che ha visto protagonisti <b>Jessica Moss </b>e <b>Eric Chenaux</b>, domani sarà l'occasione per ascoltare il cantautore scozzese <b>Gareth Dickson</b> e il duo ambient acustico <b>Pan-American</b>.<br />
Chiuderà la rassegna il 30 Novembre <b>Robert Lippok</b>, artista audiovisivo d'avanguardia della scena berlinese.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-ajdZiCYrQc0/W-3EHnca5yI/AAAAAAAAHaY/4JgiSwGFh-gJYfuo4x14DKhXzNe2a5_6wCLcBGAs/s1600/TehoTeardo_104_EF_PH_Elia_Falaschi_med.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="853" data-original-width="1280" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-ajdZiCYrQc0/W-3EHnca5yI/AAAAAAAAHaY/4JgiSwGFh-gJYfuo4x14DKhXzNe2a5_6wCLcBGAs/s640/TehoTeardo_104_EF_PH_Elia_Falaschi_med.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
“Si cerca qualcosa di perfetto nella musica – dichiara <b>Teho Teardo</b>. "È ciò che di meglio si possa<br />
immaginare, come una città ideale. La musica è una rivoluzione costante”.<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/75afbdBHops/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/75afbdBHops?feature=player_embedded" width="320"></iframe><br />
Venerdì 9 novembre • ore 21.00 • <b>Jessica Moss</b> & <b>Eric Chenaux</b><br />
<b>Jessica Moss</b> è parte integrante e attiva della scena musicale underground di Montreal. Violinista,<br />
backing vocalist e co-autrice della cult-band <b>Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra</b>, co-<br />
fondatrice di <b>Black Ox Orkestar</b>, vanta importanti collaborazioni con <b>Carla Bozulich/Evangelista</b>,<br />
con il compianto <b>Vic Chesnutt</b> e più di recente con <b>Jem Cohen</b> e <b>Guy Picciotto (Fugazi)</b> nel progetto <b><i>Gravity Hill</i></b>.<br />
<br />
Ecco come Teardo la descrive nella nostra intervista su <b><i>Repubblica -XL</i></b> (la trovate <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/a-dictionary-of-sound-la-rassegna-a-milano/84163/?fbclid=IwAR15dANTbz9DPvpvQ-4kHHWlw0-WqFel9gUBVlvjORRAt5Y_898btngxaVg" target="_blank">QUI</a></b>):<br />
<b>"Jessica Moss. </b>Una musicista del Canada che riesce ad intercettare alcuni elementi fondanti dell’identità musicale europea per restituirceli come se le appartenessero da sempre".<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/WhRqlUf8Mv0/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/WhRqlUf8Mv0?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />
<br />
<b>Eric Chenaux</b>, chitarrista e compositore, nella sua discografia affronta la relazione tra struttura e<br />
improvvisazione. Spazia dal folk più avventuroso a ballate jazz dolcemente stranianti, nelle quali<br />
esplora le possibili interazioni tra una vocalità romantica e gli effetti sorprendenti della chitarra.<br />
<br />
Nelle parole di <b>Teardo</b> <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/a-dictionary-of-sound-la-rassegna-a-milano/84163/?fbclid=IwAR15dANTbz9DPvpvQ-4kHHWlw0-WqFel9gUBVlvjORRAt5Y_898btngxaVg" target="_blank">dell'intervista riportata</a></b>:<br />
"<b>Eric Chenaux. </b>Grazie al sarcasmo riesce ancora oggi ad attraversare il jazz senza doversene vergognare".<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/3-DarILgLsI/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/3-DarILgLsI?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />
<br />
<b><br /></b>
<b>OGGI Venerdì 16 novembre • ore 21.00</b> • <b>Gareth Dickson</b> e <b>Pan·American</b><br />
<b>Gareth Dickson</b>, chitarrista e cantautore scozzese, spazia nei territori dell’ambient e dell’elettronica, trovando nuove possibilità per antichi strumenti.<br />
<br />
Teardo<b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/a-dictionary-of-sound-la-rassegna-a-milano/84163/?fbclid=IwAR15dANTbz9DPvpvQ-4kHHWlw0-WqFel9gUBVlvjORRAt5Y_898btngxaVg" target="_blank"> lo descrive così</a></b>:<br />
"<b>Gareth Dickson</b>. Ha il senso dello spazio nelle sue canzoni. La sua scrittura è talmente ampia che pare abitare uno spazio cinematografico. Quando il cinema si accorgerà di lui sarà sempre troppo tardi".<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/RzWXu_e5Pzw/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/RzWXu_e5Pzw?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />
<br />
<br />
Già collaboratore in studio e in tour di <b>Juana Molina </b>e più recentemente di <b>Vashti Bunyan</b>, è uno dei più apprezzati cantautori di nuova generazione.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/pBh4eCY6cU4/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/pBh4eCY6cU4?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<b><br /></b>
<b>Pan·American</b> è il progetto solista di <b>Mark Nelson</b>, mente, chitarra e voce dei <b>Labradford</b>.<br />
Partendo dalle possibilità del sampling, del dub e della techno, si è gradualmente indirizzato verso<br />
l’ambient acustico in un flusso sonoro di spiccata ispirazione cinematografica, a cui accostarsi<br />
attraverso i suoi video avvolgenti e malinconici. È colonna portante dell’etichetta <b>Kranky</b>, con cui<br />
da sempre pubblica i suoi lavori.<br />
<b><br /></b>
<b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/a-dictionary-of-sound-la-rassegna-a-milano/84163/?fbclid=IwAR15dANTbz9DPvpvQ-4kHHWlw0-WqFel9gUBVlvjORRAt5Y_898btngxaVg" target="_blank">Nelle parole</a></b> di Teardo:<br />
"<b>Pan American</b>. Mark Nelson pubblica album importanti dagli anni 90 con i Labdradford ed ora con Pan American. Ogni volta che passa in Italia non lo perderei".<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/HqZ0IJXFCLI/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/HqZ0IJXFCLI?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />
<br />
<br />
Chiude la rassegna il prossimo <b>Venerdì 30 novembre</b> • ore 21.00 • <b>Robert Lippok</b><br />
<b>Robert Lippok </b>è un artista audiovisivo d’avanguardia, musicista e stage designer. Tastierista e co-<br />
fondatore dei <b>to rococo rot</b>. Uno dei più influenti protagonisti della scena sperimentale ed<br />
elettronica berlinese, è conosciuto per la sua ampia immaginazione ed inventiva ritmica. Nei suoi<br />
live unisce l’aspetto compositivo e l’improvvisazione, portando il pubblico a fare delle esperienze<br />
uniche e irripetibili. <b><i>Applied Autonomy</i></b> è il suo ultimo album pubblicato con la <b>Raster - Noton</b>.<br />
<br />
<b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/a-dictionary-of-sound-la-rassegna-a-milano/84163/?fbclid=IwAR15dANTbz9DPvpvQ-4kHHWlw0-WqFel9gUBVlvjORRAt5Y_898btngxaVg" target="_blank">Teardo</a></b>:<br />
"<b>Robert Lippok</b>. È una forza creativa della Berlino che non bivacca in coda al <b>Berghain</b>, ma reinventa costantemente il suono di quella città e, di conseguenza, anche di molte altre".<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/95htc7Y6osI/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/95htc7Y6osI?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />
<br />
Un evento da non perdere per chiunque ami la musica non banale.<br />
<div>
<br /></div>
</div>
Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-29776245816130508862018-11-15T08:24:00.002-08:002018-11-15T08:32:01.729-08:00I VILLANI - la poesia resistente di Daniele de Michele<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-_EqiI4GW7xY/W-2diwhkx8I/AAAAAAAAHaA/SExVPibxMwAKl-8F_1boq7D224D5-YyzwCLcBGAs/s1600/i%2Bvillani.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="420" height="640" src="https://4.bp.blogspot.com/-_EqiI4GW7xY/W-2diwhkx8I/AAAAAAAAHaA/SExVPibxMwAKl-8F_1boq7D224D5-YyzwCLcBGAs/s640/i%2Bvillani.jpg" width="448" /></a></div>
<br />
<br />
Seguiamo <b>Daniele de Michele</b> (aka<b> Don Pasta</b>) ormai da anni.<br />
<br />
Proprio su queste colonne parlammo di lui (all'inizio di una fluviale conversazione che trovate <a href="http://contezarganenko.blogspot.com/2013/07/la-parmigiana-e-la-rivoluzione.html" style="font-weight: bold;" target="_blank">QUI</a>) in questo modo: "andrebbe protetto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità: è una fortezza di Masada ambulante nei confronti del brutto, della stupidità, dell’insensata negatività che possiede il mondo moderno".<br />
La visione del suo film documentario <b><i>I Villani</i></b> ci conferma che (ancora una volta) non avevamo esagerato.<br />
Il film, presentato alle <b><i>Giornate degli Autori del Festival di Venezia</i></b>, va visto.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/AE0UZv5cxcM/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/AE0UZv5cxcM?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />
Dopo aver deliziato le folle nei panni adorabili del DJ gastrofilosofo <b>Don Pasta</b>, spesso nei luoghi più improbabili (<b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/soffritto-e-trip-hop-nelle-catacombe/30109/" target="_blank">QUI</a></b> raccontammo quando aprì per i <b>Massive Attack</b> in una catacomba!), ora <b>Daniele de Michele</b> si riappropria del suo nome anagrafico, per un canto d'amore alla Madre Terra, alla Natura, alla Tradizione...ma lo fa da una prospettiva che è profondamente, appassionatamente, autenticamente di sinistra.<br />
Daniele strappa <b>Gramsci</b> e <b>Pasolini</b> dall'abbraccio mortale e ingannevole del peggior rossobrunismo d'accatto e restituisce la poesia ardente e irriducibile dei moderni contadini, custodi di una tradizione ormai in agonia, resistenti contro le derive follemente perverse e autodistruttive dell'industria alimentare.<br />
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/wLgDhyfSH68/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/wLgDhyfSH68?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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Quattro storie, raccolte e raccontate (con <b>Andrea Segre</b>) in quattro diversi angoli d'Italia (non solo il Sud delle amate radici dell'autore), di resistenza attiva, di glorioso suicidio professionale in nome di un'etica superiore, di commovente amore per la natura.<br />
Un canto in cui amore e epica s'intrecciano nella gloria di esistenze umili, apparentemente monotone, gravate dalla fatica, nobilitate dal rispetto.<br />
Un canto d'amore umanissimo. E per questo sacro.<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-nENmGLIMNaY/W-2dqyynSiI/AAAAAAAAHaE/7IcwDH--JSo8LvOw1NDqHwi_WmNREKNCgCLcBGAs/s1600/don%2Bpasta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="999" data-original-width="1600" height="396" src="https://3.bp.blogspot.com/-nENmGLIMNaY/W-2dqyynSiI/AAAAAAAAHaE/7IcwDH--JSo8LvOw1NDqHwi_WmNREKNCgCLcBGAs/s640/don%2Bpasta.jpg" width="640" /></a></div>
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Riportiamo la nota di regia che accompagna come un toccante invito la promozione del film: "“Questa gente mi raccontava il suo stare al mondo, il suo rapportarsi alla terra e alla storia del luogo che le aveva dato nascita. Era in questo intessersi delicato, talvolta ironico, talvolta doloroso tra i racconti intimi del loro vissuto e il loro cucinare con perizia, intelligenza, senso dell'osservazione che veniva fuori il senso più profondo della cucina italiana: il suo essere saggia, gustosa, parsimoniosa, rispettosa dei prodotti della terra e del mare. Questa gente mi mostrava in quei gesti sicuri di quanto la modernità andasse in conflitto radicale con quella cultura. Un conflitto che andava al cuore del problema. Per mangiar bene bisogna rispettare i tempi della cucina, bisogna rispettare le stagioni, la terra e il mare, tutto ciò che la modernità non fa più. Ne viene fuori un conflitto tra le parti, una resistenza, una proposizione di un nuovo vivere che benché ancorato al passato diventa attuale e vitale. In questi quindici anni di lavoro, passati creando libri e spettacoli che unissero la cucina e l’arte, l’esplorazione veniva raccontata da me in prima persona, facendo venir fuori il mio punto di vista su cosa fosse per me la cucina. Quello che mi ha emozionato e che voglio condividere è l'esistenza di persone capaci, realmente capaci, di creare e ricreare il gesto e di costruire un sapere vivo attorno a questo gesto. La loro esistenza è prioritaria rispetto alla mia elaborazione e il mio sguardo vuole fermarsi affianco a loro, per far incontrare le mie urgenze ideali e in fondo politiche con la loro quotidianità di gesti, luoghi, volti e parole. Il cinema documentario è lo strumento che può permettermi di far succedere questo incontro: non rinuncio al mio sguardo, ma lo lascio vivere dentro la loro realtà. Per questo il film arriva alla fine di un lungo periodo di ricerca, dopo il quale voglio finalmente poter vivere del tempo con le persone che questa lunga ricerca mi ha dato la possibilità di scoprire. E' come se fin qui le avessi sfiorate, gustate. Ora ho voglia di stare con loro e con loro far crescere la narrazione e il significato. Dentro di me e verso il pubblico”.<br />
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/5zAj2ICrKYk/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/5zAj2ICrKYk?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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Conosciamo Daniele e il suo entusiasmo, la sua passione, il suo sguardo di poeta della materia e le sue abilità di narratore paradossale e trascinante.<br />
Non ci aspettavamo nulla di meno sul piano del racconto.<br />
Ciò che ci ha sorpreso è la qualità cinematografica del documentario, la fotografia, i tempi (lenti sì, non è mica un film d'azione, ma in maniera pacificante e meditativa), l'uso ardito ma intelligente della colonna sonora.<br />
Ecco, la colonna sonora.<br />
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/31fLpyrtmb0/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/31fLpyrtmb0?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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Alla presentazione di ieri al <b>Cinema Farnese </b>di <b>Campo de' Fiori</b> (luogo di culto per il pensiero controcorrente), accanto a Daniele (sempre brillante oratore, benché evidentemente emozionato), c'era <b>Alessandro</b> <b>Mannarino</b> (presente in una colonna sonora di pregio che vanta artisti anche come <b>Daniele Sepe</b>), un cantautore che confesso di aver sempre ponderato a distanza.<br />
Ebbene, alla presentazione <b>Mannarino</b> è intervenuto brevemente ma con due stoccate precise e vincenti: l'arte non deve educare, deve suggestionare (dall'origine latina di "suggerire"); in un mondo governato da pazzi che stanno distruggendo il mondo per un profitto immediato, questo è un film importante.<br />
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/qDLqLeDDOk8/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/qDLqLeDDOk8?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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Daniele ha raccontato l'impatto con un medium come il cinema e la sua unica fascinazione, ovvero il fatto che tra l'idea e la realizzazione esso imponga anni e anni di passaggio fino a che la realtà dell'opera s'impone rispetto all'idea originale, ha descritto i quattro anni di lavoro, lunghissimi e rocamboleschi, i cambiamenti incessanti, anni di drammi economici, di incontri smarriti e ritrovati, di continua revisione dei propri fallimenti (grande lezione acquisita da <b><i>I Villani</i></b>) e (per rispondere a una domanda precisa sul valore politico del film) di come esso sia uno schiaffo in faccia alla Sinistra degli ultimi sessant'anni, che ha completamente abbandonato quel popolo.<br />
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/hrm7JNZT56k/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/hrm7JNZT56k?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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Noi siamo usciti commossi dall'abbraccio di un amico che ha realizzato un suo sogno folle e necessario.<br />
E ancora di più da una dedica al termine del film che onora me e la memoria di una donna eccezionale che tanto amava gli spettacoli festosi e ribelli di <b>Don Pasta</b>.<br />
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Il film è in sala nei seguenti cinema:<br />
<b>Fino al 18 Novembre - Roma - Cinema Farnese, </b><br />
<b>16 novembre - Napoli - Cinema Astra</b><br />
<b>17 novembre - Mantova - Festivaletteratura - Mignon cinema d'essai </b><br />
<b>18 novembre - Rovereto - Tutti Nello Stesso Piatto Festival Internazionale di Cinema Cibo</b><br />
<b>20 novembre - Bologna - Cinema Odeon</b><br />
<b>21 novembre - Firenze - Fondazione Stensen</b><br />
<b>23 novembre - Milano - Cinema Mexico</b><br />
<b>29 novembre - Vicenza - Araceli Cinema di Città</b><br />
<b>30 novembre - Udine - Cinema Visionario</b><br />
<b>2 dicembre - Broni (PD) - Cine Teatro Carbone</b><br />
<b>3 dicembre - Torino - Distretto cinema</b><br />
<b>4 dicembre - Cremona - CineChaplin</b><br />
<b>11 dicembre - Bergamo - Cinema Teatro Del Borgo</b><br />
<b>12 dicembre – Tolentino – Politeama</b><br />
<b>13 dicembre – Viterbo – Cinema Trento</b><br />
<b>16 dicembre - Calimera - Cinema Elio</b><br />
<b>17 Dicembre - Lecce - DB D'Essai</b><br />
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Chiunque fosse interessato a farlo proiettare nella sua città, scrivesse a <b>distribuzione@zalab.org</b><br />
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Fatelo.<br />
Ne vale veramente la pena.</div>
Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-28934721877806996842018-11-12T23:57:00.000-08:002018-11-12T23:57:04.347-08:00Conversazione con Tiresia - di e con Andrea Camilleri<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-KQNM9U-B7UY/W99EwAhFPeI/AAAAAAAAHW8/aMNRTkzgJ80PJxhVX4wXaajil4Hkqz-AwCLcBGAs/s1600/camilleri.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="183" data-original-width="275" height="266" src="https://1.bp.blogspot.com/-KQNM9U-B7UY/W99EwAhFPeI/AAAAAAAAHW8/aMNRTkzgJ80PJxhVX4wXaajil4Hkqz-AwCLcBGAs/s400/camilleri.jpg" width="400" /></a></div>
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<br />
<i>Care lettrici e cari lettori, d'ora in poi pubblicheremo sul nostro blog i video (e i testi relativi) realizzati con <b><a href="https://letturemetropolitane.it/" target="_blank">#LettureMetropolitane</a>.</b></i><br />
<i>Buona visione, buona lettura!</i><br />
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<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/78R_opfVwOk/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/78R_opfVwOk?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
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Il 5, 6 e 7 Novembre (EDIT: ritornerà in sala a grande richiesta il <b>22 Novembre</b>) potremo vedere al cinema <b><i>Conversazione su Tiresia</i></b>, di e con <b>Andrea Camilleri</b>.<br />
In un'evidente processo di immedesimazione, per l'ormai irreparabile cecità, lo scrittore siciliano rende omaggio alla figura del mitico indovino cieco, esplorando la galleria di sue reincarnazioni letterarie presenti nella letteratura occidentale degli ultimi, almeno, 2500 anni.<br />
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/Hup25-wXVn4/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/Hup25-wXVn4?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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Dall'origine omerica nell'<b><i>Odissea</i></b> al <b><i>V°Inno</i></b> di <b>Callimaco</b>, oltre ovviamente all'apparizione più celebre nell'<b><i>Edipo Re</i></b> di <b>Sofocle</b>, per ciò che riguarda i classici greci; arrivando, con una certa ironia, alle satire di <b>Orazio</b> e <b>Giovenale</b>, passando per <b>Stazio</b>, per la rivisitazione della tragedia sofoclea di <b>Seneca</b> e per <b>Luciano di Samosata</b>, <b>Camilleri </b>sembra in realtà apprezzare di più le versioni moderne del mito di Tiresia (anche se condisce il suo discorso con una saggia tirata antifreudiana).<br />
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/7Jc5tEa40N0/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/7Jc5tEa40N0?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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Obbligatoria la citazione dantesca, molto sottili i richiami a <b>Poliziano </b>e a <b>Milton</b>, ma abbiamo particolarmente apprezzato la citazione de <b><i>Le mammelle di Tiresia</i></b> di <b>Guillame Apollinaire </b>(prima opera chiamata "surrealista" nella storia della letteratura) e il sacrosanto soffermarsi sulla rilevanza da protagonista che la figura ha nei <b><i>Cantos</i></b> di <b>Ezra Pound</b> e in <b><i>The Waste Land </i></b>di <b>T.S.Eliot</b>.<br />
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/hkJQg-Y4tec/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/hkJQg-Y4tec?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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<br /></div>
Nella sua dotta panoramica, a Camilleri non poteva certo sfuggire la menzione del fondatore del <b>Living Theatre</b>, <b>Julian Beck</b> (che interpretò Tiresia nell'<b><i>Edipo Re</i></b> di Pasolini), come anche non poteva mancare un riferimento al grande sapiente cieco della letteratura del Novecento, ovvero <b>Jorge Luis Borges</b>.<br />
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/rLbjP7urBLw/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/rLbjP7urBLw?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />
Anche<b> Virginia Woolf</b> e <b>Friedrich Dürrenmatt </b>ottengono la giusta considerazione da parte dell'autore di Montalbano, per le loro moderne e illuminanti rivisitazioni della figura di Tiresia.<br />
Camilleri insiste molto sul legame tra cecità e veggenza.<br />
Di tutte le citazioni memorabili che egli evoca, la più adatta non è presente, perché riferita in realtà non a Tiresia ma a Edipo. Ci riferiamo a un frammento dell'ultimo <b>Holderlin</b> che afferma: "Il Re Edipo ha forse un'occhio in più".<br />
Al di là della grande suggestione della eroica prestazione di Camilleri, dello scorso giugno, nel Teatro Greco di Siracusa (luogo legato a doppio filo alla radice stessa della tragedia greca, poiché <b>Eschilo </b>vi mise in scena <b><i>Le Etnee</i></b> nel 470 a.c.), in cui l'autore novantatreenne si è esibito, a memoria, davanti a 4mila persone, lo sforzo dello scrittore è apprezzabile perché offre uno sguardo alessandrino senza scadere negli sterili compiacimenti tipici di certo postmoderno.<br />
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/G501Ii0X0NE/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/G501Ii0X0NE?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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Lo spettacolo inizia, giustamente, con <b><i>The Cinema Show</i></b> dei Genesis (brano anch'esso ispirato a Tiresia) e affronta quasi tutti i, circa, 60 autori che si sono occupati della figura mitica, da un lato con un respiro diacronico, dall'altro con perfetta consapevolezza storica di ciascun autore, che si parli di <b>Milton</b> o di <b>Stravinsky</b>, di <b>Cesare Pavese</b> o di <b>Omero</b>.<br />
Speriamo che non sia il testamento dell'autore siciliano, ma, qualora lo fosse, sarebbe una degna testimonianza del suo grande amore per la letteratura.<br />
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/PWPV0UsGh-0/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/PWPV0UsGh-0?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-66097369885339833392018-11-01T12:36:00.002-07:002018-11-01T12:52:17.164-07:00L'Ultimo Guardiano del Valico - l'omaggio a Lao-Tze di Valentino Bellucci<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-LMFVdln8yOo/W9tDZZ46hnI/AAAAAAAAHVI/SLIHZ9bw_hYNJ8TUVafl-faOiDFIHHRmQCLcBGAs/s1600/l-ultimo-guardiano-del-valico-155610.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="382" data-original-width="264" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-LMFVdln8yOo/W9tDZZ46hnI/AAAAAAAAHVI/SLIHZ9bw_hYNJ8TUVafl-faOiDFIHHRmQCLcBGAs/s400/l-ultimo-guardiano-del-valico-155610.jpg" width="276" /></a></div>
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Da tempo leggiamo con interesse le numerose opere di Valentino Bellucci, intellettuale fecondo e prolifico che si è occupato di diverse aree dello scibile umano, sempre osservate con lo sguardo sereno e superiore che la frequentazione dei testi sacri indiani dona agli studiosi consapevoli.<br />
Il limite della sua interessantissima produzione, per un pubblico abituato a più convenzionali letture, è da un lato una certa assertività dogmatica, dall'altro un'attitudine didascalica a volte troppo trasparente: l'urgenza di rivelare la ricchezza della sapienza orientale, a lettori spesso digiuni e orbati dagli avvilenti luoghi comuni dominanti, talvolta tradisce la sua vocazione di divulgatore spirituale.<br />
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In questo breve romanzo, <b><i>L'Ultimo Guardiano del Valico</i></b> (<b>Digital Soul</b>) possiamo incontrare i pregi e i limiti della sua ormai vasta produzione.<br />
L'assunto è geniale: come sa chiunque si sia approcciato al Taoismo, la leggenda sacra vuole che <b>Lao-Tze</b> abbia scritto il sublime e abissale <i style="font-weight: bold;">Tao Te Ching </i>per poter varcare il confine della corte Zhou; quella era stata la richiesta del guardiano per farlo passare, ovvero lasciare un testo scritto in cui condensare la sua rinomata sapienza.<br />
Con suprema ironia, l'immenso testo sapienziale inizia: "Il Tao di cui si può parlare non è il vero Tao". Maestro Primordiale, come <b>Socrate</b>, <b>Lao-Tze</b> aveva fondato la teologia negativa.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-eXXYGg0Z6hU/W9tVgP4FfWI/AAAAAAAAHVo/codoXoy8GqkLQLgGn0R6tyWFUHdvHoxlQCLcBGAs/s1600/lao%2Btze.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="210" data-original-width="280" height="300" src="https://1.bp.blogspot.com/-eXXYGg0Z6hU/W9tVgP4FfWI/AAAAAAAAHVo/codoXoy8GqkLQLgGn0R6tyWFUHdvHoxlQCLcBGAs/s400/lao%2Btze.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Statua di Lao-Tze sul Monte Qingyuan</td></tr>
</tbody></table>
Bellucci, con un'intuizione notevole, decide di raccontare cosa accade dopo quel decisivo incontro.<br />
Da un lato, seguiamo le paradossali peripezie del guardiano, sballottato dal potere del Tao tra ambizione e fallimento, infamia e gloria, umiliazione e successo; dall'altro contempliamo le vicende eguali e contrarie del sommo saggio, gli ostacoli e le prove continue per la sua serenità interiore.<br />
Il racconto è plasmato sul modello delle storie sacre, con evidenti omaggi al<b><i> Siddharta</i></b> di <b>Herman Hesse</b>. A noi che tributiamo una sacra devozione al Saggio Cinese suscita un certo turbamento vederlo ritratto in momenti di smarrimento, peccato, contrizione, dubbio.<br />
Rappresentare i pensieri di un Guru universale è un'ambizione che richiede costi alti.<br />
Comprendiamo, d'altro canto, lo spirito di Bellucci nel mostrare come il cammino della Conoscenza (come appunto nel caso di Siddharta) passi per la dolente iniziazione dell'errore.<br />
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Il racconto è scritto con impeccabile rispetto formale (salvo un richiamo un po' didascalico alla contemporaneità) e si conclude, con perfetta coerenza ideale, nel rovesciamento incrociato dei destini.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-p6pugO0ivbA/W9tUikWBgaI/AAAAAAAAHVc/cjFPbKIRNyc3T280pkVrOb9KCQ_B1qs0wCLcBGAs/s1600/tao.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="225" data-original-width="225" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-p6pugO0ivbA/W9tUikWBgaI/AAAAAAAAHVc/cjFPbKIRNyc3T280pkVrOb9KCQ_B1qs0wCLcBGAs/s400/tao.png" width="400" /></a></div>
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Siccome Bellucci, prima che uno scrittore interessante, è un dotto studioso, abbiamo trovato ancora più ricca di spunti la coda storico-critica, in cui si dispensano, stavolta sì con equilibrio tra rigore erudito e necessità di divulgazione, precise note informative sul Taoismo, sul Confucianesimo e sul Buddhismo, confrontati nella purezza degli insegnamenti come nei rischi delle derive esoteriche.<br />
<br />
Concludiamo con una frase di <b>Henry David Thoreau</b>, considerato da Bellucci un erede della tradizione taoista nella letteratura occidentale: "Illuminazione è vedere il piccolo".<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="https://2.bp.blogspot.com/-FTfRv8eTQw4/W9tUNuSp31I/AAAAAAAAHVU/jxMrntkAzX41jB8dzLcIFuGuODRSrhY-ACLcBGAs/s1600/thoreau.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="186" data-original-width="151" height="400" src="https://2.bp.blogspot.com/-FTfRv8eTQw4/W9tUNuSp31I/AAAAAAAAHVU/jxMrntkAzX41jB8dzLcIFuGuODRSrhY-ACLcBGAs/s400/thoreau.jpg" width="324" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px;">Henry David Thoreau</td></tr>
</tbody></table>
Dunque, la si può trovare anche in un libro poco conosciuto di una piccola casa editrice.</div>
Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-43673785831030480782018-10-28T06:21:00.002-07:002018-10-28T08:38:26.535-07:00Dove eravamo rimasti ?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-ixTSis2Nvzw/W9W3N1VKeqI/AAAAAAAAHT4/4Urc_7sn0Isdj44HdmbgXrmuO47APkByQCLcBGAs/s1600/cifone.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="768" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-ixTSis2Nvzw/W9W3N1VKeqI/AAAAAAAAHT4/4Urc_7sn0Isdj44HdmbgXrmuO47APkByQCLcBGAs/s400/cifone.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Opera del maestro Cifone</td></tr>
</tbody></table>
Care lettrici, cari lettori,<br />
eccoci di nuovo qui, dopo quasi un anno.<br />
<br />
Chi mi segue, sa bene come la mia vita sia cambiata.<br />
D'ora in poi questo blog tornerà ad essere regolarmente aggiornato, ma (viste le molteplici collaborazioni su diverse testate in cui mi occupo di svariati temi) più come un diario, in cui parlerò delle cose che, benché impopolari, mi interessano di più: filosofia, ricerche esoteriche, cultura archetipica, meditazione.<br />
<br />
In questo anno ho girato molto, ho cambiato più case, ho visitato molte città, in tutto il mondo, ho lanciato e seguito molti progetti, ho conosciuto alcuni dei migliori artisti contemporanei, ho presentato moltissimi libri, ho visitato molte mostre, sono andato a teatro quasi ogni sera.<br />
<br />
E ogni tanto ne ho scritto:<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-evrIysCJcck/UWz1FoWn2uI/AAAAAAAAAMU/73jEa9XGpZQa6Ah67yFvZyvnQrbjts59ACPcBGAYYCw/s1600/MAICOL%2Bw%2Bla.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="694" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-evrIysCJcck/UWz1FoWn2uI/AAAAAAAAAMU/73jEa9XGpZQa6Ah67yFvZyvnQrbjts59ACPcBGAYYCw/s400/MAICOL%2Bw%2Bla.jpg" width="288" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Maicol&mirco per il nostro blog</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Su <b><a href="http://www.fumettologica.it/" target="_blank">Fumettologica</a></b>:<br />
<br />
- intervista a <b>Filippo Scozzari</b> <b><a href="http://www.fumettologica.it/2017/06/filippo-scozzari-intervista-prima-pagare-poi-ricordare/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- recensione di <b><i>Macanudo</i></b> di <b>Liniers<a href="http://www.fumettologica.it/2017/08/macanudo-7-recensione/" target="_blank"> QUI</a></b><br />
- recensione de <b><i>Le incredibile avventure di Brodowsky </i></b>di <b>Marco Galli</b> <b><a href="http://www.fumettologica.it/2018/03/marco-galli-brodowsky-stigma-fumetto/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- 22 contributi sul progetto <b><i>Fumetti nei Musei </i></b> <b><a href="http://www.fumettologica.it/2018/03/fumetti-nei-musei-intervista/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- recensione di <b><i>Èpos</i></b>, sempre di <b>Marco Galli</b> <b><a href="http://www.fumettologica.it/2018/03/marco-galli-epos-fumetto-stigma/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- conversazione con <b>Maicol&mirco</b> su <b><i>Gli Arcanoidi</i></b> <b><a href="http://www.fumettologica.it/2018/05/arcanoidi-maicol-mirco-fumetto/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-lPESKwWl2Og/W9W3jRVX0yI/AAAAAAAAHUA/9KrbOxabzEkpU9n9RZaTrNLHNRqNZQyHACLcBGAs/s1600/zappa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="179" data-original-width="281" height="254" src="https://3.bp.blogspot.com/-lPESKwWl2Og/W9W3jRVX0yI/AAAAAAAAHUA/9KrbOxabzEkpU9n9RZaTrNLHNRqNZQyHACLcBGAs/s400/zappa.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Frank Zappa</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
su la <b><a href="http://xl.repubblica.it/" target="_blank">Repubblica XL</a></b><br />
<br />
- conversazione con <b>Simon Reynolds </b>(assieme a<b> Paolo Bassotti</b>)<b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/simon-reynolds-oltre-la-retromania/58016/" target="_blank"> QUI</a></b><br />
- conversazione con <b>Francesco Bianconi</b> <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/una-piacevole-conversazione-con-francesco-bianconi/61589/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- conversazione con <b>Antonio Rezza</b> e <b>Flavia Mastrella</b> <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/rezzamastrella-risate-amare-e-geniali/63008/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- conversazione con <b>Federico Fiumani</b> <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/federico-fiumani-musica-contro-linverno-dellanima/68371/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- conversazione con <b>Ivan Talarico</b> <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/ivan-talarico-poeta-del-paradosso/69677/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- conversazione con <b>Francesco Donadio</b> <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/david-bowie-larte-di-scomparire/71160/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- recensione de libro di <b>Matteo Persica <i>Rino Gaetano. Essenzialmente tu</i></b> <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/rino-gaetano-uno-dei-piu-originali-cantautori-italiani/71230/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- un articolo di presentazione dei <b>Le Cardamomò</b> <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/le-cardamomo-tornano-con-vive-la-vie/71703/" target="_blank">QUI </a></b><br />
- conversazione con <b>Giuseppe Palumbo</b> <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/giuseppe-palumbo-uno-dei-grandi-del-fumetto-italiano/71769/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- conversazione con <b>Boris Battaglia</b> sul libro <b><i>Gainsbourg</i></b> <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/gainsbourg-icona-fascinosa-e-fieramente-indecente/76065/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- la recensione del <b><i>Rocky Horror Erotic Dream</i></b> <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/rocky-horror-erotic-dream-lo-spettacolo-a-roma/80477/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- la recensione del concerto <b><i>The Yellow Shark </i></b>a Roma <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/roma-rende-omaggio-a-frank-zappa/82533/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- la recensione dello spettacolo <b><i>Santa Rita and the Spiders from Mars</i></b>, su <b>Paolo Poli</b> e <b>Bowie</b> <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/paolo-poli-e-david-bowie-il-discorso-impossibile/82722/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-KZSVKlqZAmE/VGsfs7rz3rI/AAAAAAAADyI/EaD9pp6G5Ycv44OsYZRPuZ8GdJLmC18IgCPcBGAYYCw/s1600/nietzsche.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="194" data-original-width="259" height="299" src="https://4.bp.blogspot.com/-KZSVKlqZAmE/VGsfs7rz3rI/AAAAAAAADyI/EaD9pp6G5Ycv44OsYZRPuZ8GdJLmC18IgCPcBGAYYCw/s400/nietzsche.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Friedrich Nietzsche</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
su<b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/" target="_blank"> minima&moralia</a></b><br />
<br />
- un testo introduttivo alla mostra<b><i> MACROMANARA – tutto ricominciò con un’estate romana</i></b> <b><a href="http://macromanara%20%E2%80%93%20tutto%20ricominci%C3%B2%20con%20un%E2%80%99estate%20romana/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- la recensione degli spettacoli per bimbi ispirati a <b><i>Il Flauto Magico </i></b>e<b><i> La Divina Commedia</i></b> <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/teatro-ragazzi-la-divina-commedia-flauto-magico/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- conversazione con <b>Gabriele Coen</b> su <b><i>Qabbalah</i></b> <a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/qabbalah-dintorni-la-ricerca-musicale-gabriele-coen/" target="_blank"><b>QUI</b></a><br />
- conversazione con <b>Alberto Ventura</b> su <b><i>L'Esoterismo Islamico</i></b> <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/lesoterismo-islamico-conversazione-alberto-ventura/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- il primo articolo del trittico dedicato alla mostra di <b>Damien Hirst </b>a Venezia <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/naufragio-nel-tempo-della-sua-irriproducibilita-sacrale-introduzione-alla-mostra-damien-hirst/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- conversazione sul progetto <b><i>Blake.Eternal Life</i></b> <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/eterna-william-blake/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- conversazione con <b>Massimo Palma</b> e <b>Marina Montanelli</b> su <b>Walter Benjamin</b> <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/tecniche-esposizione-lattualita-walter-benjamin/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- conversazione con <b>Sandro Lombardi</b> <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/sandro-lombardi-la-parola-sacro/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- un articolo in memoria di <b>Antonio Infantino</b> <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/antonio-infantino/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- conversazione con <b>Marco Galli</b> <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/marco-galli-intervista/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- recensione dell'evento <b><i>Focus Baudelaire</i></b> (con <b>Chiara Babuin</b>) <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/focus-baudelaire-teatro-argentina/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- articolo sulla mostra <b><i>Donne, Madri, Dee</i></b> a Udine <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/donne-madri-dee-la-mostra-al-museo-archeologico-udine/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- la recensione di <b><i>Loro 1</i></b> e <b><i>2</i></b> di <b>Sorrentino</b> (con <b>Chiara Babuin</b>) <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/loro-2-paolo-sorrentino/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- un estratto dai testi della mostra <b><i>Andrea Pazienza, trent’anni senza</i></b> <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/andrea-pazienza/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- recensione dello spettacolo <b><i>Il Sogno di Nietzsche</i></b> (con <b>Chiara Babuin</b>) <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/sogno-nietzsche-capolavoro-messo-scena-dai-coltorti/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- l'omaggio per i 50 anni di <b><i>Nostra Signora dei Turchi</i></b> <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/nostra-signora-dei-turchi-cinquantanni/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- conversazione con <b>Alessio Spataro</b> su <b><i>Le avventure rossobrune di Ego Fuffaro</i></b> <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/ego-fuffaro-conversazione/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- la recensione de <b><i>Il Revisore</i></b> di <b>Gogol</b> <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/revisore-gogol-un-classico-del-grottesco-allargentina/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- un omaggio a <b>Walter Benjamin</b> <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/walter-benjamin-palma/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="https://1.bp.blogspot.com/-g2cY1gzlzgo/W9W0-Qq9nxI/AAAAAAAAHTQ/hob54fbaMVsw1c-FLDoHRpRLfr-LomypACLcBGAs/s1600/bejamin.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="366" data-original-width="640" height="228" src="https://1.bp.blogspot.com/-g2cY1gzlzgo/W9W0-Qq9nxI/AAAAAAAAHTQ/hob54fbaMVsw1c-FLDoHRpRLfr-LomypACLcBGAs/s400/bejamin.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px;">Walter Benjamin</td></tr>
</tbody></table>
su <b><a href="http://www.date-hub.com/" target="_blank">D.A.T.E. Hub</a></b><br />
- recensione di <b><i>Outsiders</i></b> di <b>Alfredo Accatino</b> <b><a href="http://www.date-hub.com/2018/02/exhibition-outsiders/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- resoconto della mostra <b><i>Illuminating Poetry</i></b> alla Keats Shelley House <a href="http://www.date-hub.com/2018/03/exhibition-illuminating-poetry/" style="font-weight: bold;" target="_blank">QUI</a><br />
-recensione dello spettacolo <b><i>Esotericarte</i></b> <b><a href="http://www.date-hub.com/2018/04/teatro-esotericarte/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-fG6Fsn8J564/W9W1_pxPxgI/AAAAAAAAHTs/hZTljimUysM-zywjgFUZD5OYhvH0RVl_ACLcBGAs/s1600/William_Blake_by_Thomas_Phillips.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="284" data-original-width="220" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-fG6Fsn8J564/W9W1_pxPxgI/AAAAAAAAHTs/hZTljimUysM-zywjgFUZD5OYhvH0RVl_ACLcBGAs/s400/William_Blake_by_Thomas_Phillips.jpg" width="309" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">William Blake</td></tr>
</tbody></table>
<br />
su <b><a href="https://www.ultimavoce.it/" target="_blank">Ultima Voce</a></b><br />
<br />
. recensione di <b><i>Old Times</i></b> di <b>Pinter</b> <b><a href="https://www.ultimavoce.it/old-times-di-harold-pinter-urlando-il-non-detto/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
su <b><a href="https://www.davidbowieblackstar.it/" target="_blank">David Bowie Blackstar</a></b><br />
<br />
- articolo su <b><i>The Buddha of Suburbia</i><a href="https://www.davidbowieblackstar.it/l-ossessione-di-bowie-per-il-buddismo-seconda-parte/" target="_blank"> QUI</a></b><br />
- articolo sulle citazioni bowieane in <b><i>Suspiria</i></b> di <b>Guadagnino</b> <b><a href="https://www.davidbowieblackstar.it/suspiria-2018-un-omaggio-occulto-a-david-bowie/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-ltP6rone73c/UWz-UhUDyxI/AAAAAAAAAMo/HHmYxpiW0toUcjZ8ufcHYCXJn8Nj0dxuQCPcBGAYYCw/s1600/TUONO%2BPETTINATO%2Bhegelbowieeno_col_150.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="852" data-original-width="942" height="361" src="https://3.bp.blogspot.com/-ltP6rone73c/UWz-UhUDyxI/AAAAAAAAAMo/HHmYxpiW0toUcjZ8ufcHYCXJn8Nj0dxuQCPcBGAYYCw/s400/TUONO%2BPETTINATO%2Bhegelbowieeno_col_150.jpg" width="400" /></a></div>
su <b><a href="https://www.facebook.com/linuspage/" target="_blank">Linus</a></b><br />
<br />
- sul primo numero della nuova gestione di<b> Igort</b> (Maggio 2018) un articolo su <b>Vaughn Bodé</b><br />
- sul numero di Ottobre, un articolo su distopia e neofascismo<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-uGbs-HM0edc/W9W1KZT0rgI/AAAAAAAAHTU/I4oSORs4de4p9OqbQYVCbljLnwwyv1HBQCLcBGAs/s1600/linus%2Bottobre.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="724" data-original-width="960" height="301" src="https://1.bp.blogspot.com/-uGbs-HM0edc/W9W1KZT0rgI/AAAAAAAAHTU/I4oSORs4de4p9OqbQYVCbljLnwwyv1HBQCLcBGAs/s400/linus%2Bottobre.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
sul <b><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/blog/aercolani/" target="_blank">Blog de Il Fatto Quotidiano</a></b>:<br />
<br />
- un omaggio a <b><i>La Peste</i></b> di <b>Albert Camus</b> <b><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/06/12/la-peste-di-camus-a-70-anni-dalla-pubblicazione-un-romanzo-che-cambia-la-vita/3654395/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- una recensione di <b><i>Bazar Elettrico</i></b> <b><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/06/19/bazar-elettrico-un-saggio-a-fumetti-per-raccontare-la-filosofia-del-900/3668307/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="https://2.bp.blogspot.com/-6i_4nivrsS4/VJKK26gwAWI/AAAAAAAAD6Y/3xDaQ5NDR8IxMfW-vebPxyEvmLoEdmVxgCPcBGAYYCw/s1600/albert%2Bcamus.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="185" data-original-width="273" height="271" src="https://2.bp.blogspot.com/-6i_4nivrsS4/VJKK26gwAWI/AAAAAAAAD6Y/3xDaQ5NDR8IxMfW-vebPxyEvmLoEdmVxgCPcBGAYYCw/s400/albert%2Bcamus.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px;">Albert Camus<br />
<div>
<br /></div>
</td></tr>
</tbody></table>
su<b><a href="https://letturemetropolitane.it/" target="_blank"> Letture Metropolitane</a></b> ho parlato di:<br />
- <b>Carmelo Bene </b><b><a href="https://www.youtube.com/watch?v=Oeqpo2YFX2c&list=PLJrmnfHo19AS2wKYzqXwQUqRIPLtSrEtq&index=12" target="_blank">QUI</a></b><br />
- <b>Eugenio Montale</b> <b><a href="https://www.youtube.com/watch?v=-Cf2jvJwRrI&index=11&list=PLJrmnfHo19AS2wKYzqXwQUqRIPLtSrEtq" target="_blank">QUI</a></b><br />
- <b>William Blake</b> <b><a href="https://www.youtube.com/watch?v=W-JSaH5nDS8&list=PLJrmnfHo19AS2wKYzqXwQUqRIPLtSrEtq&index=10" target="_blank">QUI</a></b><br />
- <b>Rainer Maria Rilke</b> <b><a href="https://www.youtube.com/watch?v=pgQopQDO-YI&list=PLJrmnfHo19AS2wKYzqXwQUqRIPLtSrEtq&index=9" target="_blank">QUI</a></b><br />
- <b>Elio e le storie tese</b> <b><a href="https://www.youtube.com/watch?v=-nXaZQ4SOb8&list=PLJrmnfHo19AS2wKYzqXwQUqRIPLtSrEtq&index=8" target="_blank">QUI</a></b><br />
- <b>David Bowie</b> <b><a href="https://www.youtube.com/watch?v=OpbNhsELahY&index=7&list=PLJrmnfHo19AS2wKYzqXwQUqRIPLtSrEtq" target="_blank">QUI</a></b><br />
- <b>Umberto Eco</b> <b><a href="https://www.youtube.com/watch?v=AVpj_aI7Ks4&index=6&list=PLJrmnfHo19AS2wKYzqXwQUqRIPLtSrEtq" target="_blank">QUI</a></b><br />
- <b>Pier Paolo Pasolini</b> <b><a href="https://www.youtube.com/watch?v=xE9ypN1VcV8&list=PLJrmnfHo19AS2wKYzqXwQUqRIPLtSrEtq&index=5" target="_blank">QUI</a></b><br />
- <b>Maria Callas</b> <b><a href="https://www.youtube.com/watch?v=UJm1dWlffVU&list=PLJrmnfHo19AS2wKYzqXwQUqRIPLtSrEtq&index=4" target="_blank">QUI</a></b><br />
- <b>Andrea Pazienza</b> <b><a href="https://www.youtube.com/watch?v=O5cXz2Bsfzg&index=3&list=PLJrmnfHo19AS2wKYzqXwQUqRIPLtSrEtq" target="_blank">QUI</a></b><br />
- <b>William Turner</b> <b><a href="https://www.youtube.com/watch?v=mY0h3ejgm2g&index=2&list=PLJrmnfHo19AS2wKYzqXwQUqRIPLtSrEtq" target="_blank">QUI</a></b><br />
- <b>David Foster Wallace</b> <b><a href="https://www.youtube.com/watch?v=SbSYScYUpOA&index=1&list=PLJrmnfHo19AS2wKYzqXwQUqRIPLtSrEtq" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-QibLt5z2OE4/VJKMS52DqjI/AAAAAAAAD7A/PPQcE6xXpt4ibBph2lUOnUDEB-Gva3PTACPcBGAYYCw/s1600/Carmelo%2BBene%2BManfred%2Bbello.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="268" data-original-width="188" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-QibLt5z2OE4/VJKMS52DqjI/AAAAAAAAD7A/PPQcE6xXpt4ibBph2lUOnUDEB-Gva3PTACPcBGAYYCw/s400/Carmelo%2BBene%2BManfred%2Bbello.jpg" width="280" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Carmelo Bene</td></tr>
</tbody></table>
<br />
su <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/" target="_blank">Alexanderplatzjazzblog</a></b><br />
- conversazione con <b>Danilo Rea</b> <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2018/10/doctor-3-allalexanderplatz.html?view=classic" target="_blank">QUI</a></b><br />
- conversazione con <b>Roberto Gatto</b> <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2018/10/il-18-ottobre-riapre-lalexanderplatz.html" target="_blank">QUI</a></b><br />
- articolo per l'anniversario di <b>Dizzy Gillespie</b> <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2018/10/happy-birthday-dizzy-gillespie.html?view=flipcard" target="_blank">QU</a></b><b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2018/10/happy-birthday-dizzy-gillespie.html?view=flipcard" target="_blank">I</a></b><br />
- conversazione con <b>Enzo Pietropaoli</b> <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2018/10/il-ritorno-allalexanderplatz.html" target="_blank">QUI</a></b><br />
- articolo sullo spettacolo <b>Haber/Bukowski</b> <b><a href="https://alexanderplatzjazzblog.blogspot.com/2018/10/haber-canta-bukowski-allalexanderplatz.html" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-PukVfQCb7HQ/W9W1kFfS91I/AAAAAAAAHTg/ARTlJxmI-WEip57DxP7EomBwNH4ZjfHKgCLcBGAs/s1600/dizzy%2Bgilespie.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="225" data-original-width="400" height="225" src="https://3.bp.blogspot.com/-PukVfQCb7HQ/W9W1kFfS91I/AAAAAAAAHTg/ARTlJxmI-WEip57DxP7EomBwNH4ZjfHKgCLcBGAs/s400/dizzy%2Bgilespie.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Dizzy Gillespie</td></tr>
</tbody></table>
<br />
su <b><a href="http://contezarganenko.blogspot.com/" target="_blank">spezzandolemanettedellamente</a></b><br />
<br />
- un articolo su <b>Vastu</b> e <b>Feng-Shui <a href="http://contezarganenko.blogspot.com/2017/11/vastu-e-feng-shui-la-dimora-interiore.html" target="_blank">QUI</a></b><br />
- un articolo sul<b> Feldenkrais</b> <b><a href="http://contezarganenko.blogspot.com/2017/12/feldenkrais-armonia-spontanea.html" target="_blank">QUI</a></b><br />
- dieci consigli di lettura <b><a href="http://contezarganenko.blogspot.com/2017/12/10-libri-non-banali-e-non-e-poco.html" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-tVTjEanOry0/VeHkr4x1mDI/AAAAAAAAEhY/ZWZHgUBTECA32rw7SiTN3l-uSqUxGEwYACPcBGAYYCw/s1600/jung.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="159" data-original-width="318" height="200" src="https://2.bp.blogspot.com/-tVTjEanOry0/VeHkr4x1mDI/AAAAAAAAEhY/ZWZHgUBTECA32rw7SiTN3l-uSqUxGEwYACPcBGAYYCw/s400/jung.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Carl Gustav Jung<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
</td></tr>
</tbody></table>
A prestissimo su queste colonne.Vostro Conte Z.</div>
Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-90391787300101660792017-12-21T09:09:00.000-08:002017-12-21T12:58:04.946-08:0010 libri non banali (e non è poco)<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Questa non è una classifica.<br />
Questa non è una lista di fine anno.<br />
Non ci sono premi, non ci sono medaglie, non ci sono voti.<br />
<br />
Questi sono libri che mi hanno particolarmente colpito in un anno di letture molteplici, forsennate e bizzarramente eterogenee.<br />
Mi sembra il minimo tributo accennarne i motivi di interesse.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-AdAbdmJQkuI/WjvoyFdRhSI/AAAAAAAAGp4/ioTe-vUqHCkNuljBwYedL8PKitapOHPGwCLcBGAs/s1600/Morteaivecchi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="404" data-original-width="250" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-AdAbdmJQkuI/WjvoyFdRhSI/AAAAAAAAGp4/ioTe-vUqHCkNuljBwYedL8PKitapOHPGwCLcBGAs/s400/Morteaivecchi.jpg" width="247" /></a></div>
<br />
- <b><i>Morte ai vecchi</i>, Franco "Bifo" Berardi e Massimiliano Geraci, Baldini&Castoldi</b><br />
Non lasciatevi ingannare dal titolo.<br />
C'è molto di più di uno scontro generazionale.<br />
Si tratta di un libro autenticamente postmoderno, nel senso più alto e consapevole: niente citazionismo sterile alla deriva, niente plagi spacciati per omaggi, niente idee copiate con la scusa della rielaborazione.<br />
Nessuna confusione tra archetipi e stereotipi.<br />
Un libro di profonda intelligenza, che si muove con accortezza in ambiti insidiosi, attraversando le ardite frontiere del cyberpunk e gli abissi infernali della ricerca psichedelica.<br />
Una distopia nemmen tanto dissimile dalla realtà di tutti i giorni, un libro che sembra scritto dopo una consultazione funesta dell'<i>IChing</i> sul futuro della nostra società.<br />
Apprezzabili lo stile proteiforme, il contrasto tra folli navigazioni interiori e grigiore quotidiano, l'intreccio avvincente della vicenda, che mescola la prosa allucinata di derivazione burroughsiana agli stilemi del noir, la parodia dei tic veterocomunisti alla testimonianza lucidissima e illuminante sullo smarrimento delle nuove generazioni.<br />
Soprattutto, un libro che trabocca cultura ad ogni riga: citazioni sottili, nascoste, occultate come doni preziosi, senza compiacimenti esoterici, né ostentazioni adolescenziali per accattivare il lettore.<br />
Leggetelo.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-d20Dm2zUt4c/WjvomBIG41I/AAAAAAAAGp0/6zylTyo8ngkyYQpmqTD23zKmoubmjAocQCLcBGAs/s1600/a-mille-ce-ne_85.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="993" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-d20Dm2zUt4c/WjvomBIG41I/AAAAAAAAGp0/6zylTyo8ngkyYQpmqTD23zKmoubmjAocQCLcBGAs/s400/a-mille-ce-ne_85.jpg" width="247" /></a></div>
<br />
- <b><i>A mille c'è n'è</i>, Cinzia Bigliosi, L'Iguana</b><br />
Cinzia Bigliosi, raffinata traduttrice e intellettuale di raro pregio, ci delizia con la sua prosa rarefatta, crepuscolare, ricercata ma senza forzature nella raggiunta perfezione di una spontanea musicalità.<br />
Non si traduce degnamente Irène Némirovsky per caso.<br />
In questo racconto, esile quanto penetrante, per molte pagine pare non accadere nulla: pitture sognanti di atmosfere interiori, il pigro scorrere di una quotidianità incolore, addirittura la scrittrice sembra indugiare su descrizioni minuziose di dettagli insignificanti, rese con pregevole tecnica stilistica ma, apparentemente, con minore costrutto narrativo.<br />
E, poi, all'improvviso, lo sconvolgimento.<br />
Tremendo come solo l'insensatezza dell'apparente caso può essere.<br />
Dal crepuscolo si cade nella notte nera senza redenzione.<br />
Magistrale la costruzione, la capacità di cogliere gli impercettibili palpiti interiori e insieme raccontare l'indicibile del dolore.<br />
Una penna così abile la attendiamo fiduciosi su prove più vaste e impegnative.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-Cv0wSFXe-6I/WjvoW7IKIZI/AAAAAAAAGpo/yquPVAzucJg_hoSmHpyDG3fOh1RRDOitQCLcBGAs/s1600/l_armonia_segreta_01_1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="250" data-original-width="160" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-Cv0wSFXe-6I/WjvoW7IKIZI/AAAAAAAAGpo/yquPVAzucJg_hoSmHpyDG3fOh1RRDOitQCLcBGAs/s400/l_armonia_segreta_01_1.jpg" width="256" /></a></div>
<br />
-<i> </i><b><i>L'armonia segreta</i>, Geraldine Brooks, Neri Pozza</b><br />
Un libro bellissimo.<br />
Il racconto della vita del grande David dal punto di vista privilegiato, e condannato, del suo intimo testimone: Natan, il bimbo veggente, costretto dalla violenza numinosa del Divino a incoronare profeticamente l'assassinio di suo padre.<br />
E ad accompagnarlo per tutta la vita come talismano temuto e venerato, inerme osservatore delle sue ingiustizie, ammirato nella contemplazione della sua gloria, unico custode del lato oscuro della sua anima estasiata.<br />
Un libro crudele, irriverente, spietato, eretico il giusto nella veridicità storica quanto essenzialmente rispettoso del Mistero, come intelligenza impone.<br />
David, guerriero feroce e Re capriccioso, eppure strumento potentissimo e invincibile del suo Dio: pagine potenti di ricostruzione storica, sottili riflessioni sulla maledizione dell'elezione profetica, rigorosa ricostruzione filologica e sintomatologica dell'esperienza mistica e delle lotte che condurranno David alla gloria.<br />
Una prosa che esplora le sottigliezze insondabili del rapporto con un Dio paradossale, collerico e misericordioso e d'improvviso schiaffeggia il lettore col racconto agghiacciante dello stupro incestuoso di Tamar perpetrato dal bestiale primogenito di David, Amnon.<br />
Non si scandalizzino gli ortodossi: questo è ciò di cui è fatta la sostanza del racconto veterotestamentario.<br />
Le contraddizioni, le bassezze, la violenza necessaria di un guerriero esaltato non sono fango sull'idolo: l'ispirazione sublime ed eterna del Salmista, i versi supremi di David, la sua incendiaria devozione, il canto celeste e ispirato ancor più risaltano nel loro splendore divino, proprio avendo scelto dimora nella mente di un uomo divorato dalle passioni.<br />
Dietro lo scandalo apparente, una profonda conoscenza interiore.<br />
Commovente la dedica finale a Leonard Cohen, colui che in musica seppe tradurre, in una canzone in seguito insensatamente abusata, la tensione supremamente erotica dell'amore mistico.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-ffciLSTRmhw/WjvoAaUz2ZI/AAAAAAAAGpk/8HhkcZEBTuckuerVYeFTCXzDgjkZcH9GgCLcBGAs/s1600/La-vedova-Van-Gogh_web.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1209" data-original-width="769" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-ffciLSTRmhw/WjvoAaUz2ZI/AAAAAAAAGpk/8HhkcZEBTuckuerVYeFTCXzDgjkZcH9GgCLcBGAs/s400/La-vedova-Van-Gogh_web.jpg" width="253" /></a></div>
<br />
<br />
-<i> </i><b><i>La vedova Van Gogh</i>, Camilo Sánchez, Marcos y Marcos</b><br />
Libro differente dal precedente, ma con uno sguardo simile: il racconto laterale, postumo dell'intima testimone di un Eletto.<br />
Un'elezione più vicina a quella di Natan che a quella di David.<br />
Van Gogh, artista profetico e in quanto tale inascoltato dai contemporanei, destinato a una vita di ossessivo isolamento intellettuale e emotivo.<br />
La storia raccontata è l'avventurosa e testarda ri-costruzione del mito Van Gogh da parte della cognata, rimasta vedova del fratello Theo.<br />
Tramite la lettura del carteggio ritrovato fra i due fratelli, la protagonista Johanna scopre le profondità del genio, i significati reconditi, impara a "vedere", a contemplare il miracolo della creazione artistica di quello che l'altro grande folle "suicidato della società" Antonin Artaud in un saggio memorabile per vertiginosa affinità interiore celebrò così: "I suoi girasoli d’oro e bronzo sono dipinti;, sono dipinti come girasoli e nient’altro, ma per capire un girasole in natura, bisogna adesso rifarsi a Van Gogh, così come per capire un temporale in natura, un cielo tempestoso, una pianura in natura, non si potrà più non rifarsi a Van Gogh".<br />
In questo libro scopriamo a chi dobbiamo questa scoperta dal valore incommensurabile.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-nPWOU-ZLl1w/WjvpFp-0AHI/AAAAAAAAGp8/9Cx5Kp6NTt0MEUJv79Z76GOOdO-L38zDQCLcBGAs/s1600/Cover_Challenger_per%2Bil%2Bweb.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="484" data-original-width="342" height="400" src="https://2.bp.blogspot.com/-nPWOU-ZLl1w/WjvpFp-0AHI/AAAAAAAAGp8/9Cx5Kp6NTt0MEUJv79Z76GOOdO-L38zDQCLcBGAs/s400/Cover_Challenger_per%2Bil%2Bweb.jpg" width="282" /></a></div>
<br />
- <b><i>Challenger</i>, Guillem López, Eris</b><br />
Libro stupefacente, ambizioso, non distante dal primo di questo elenco libero e disordinato per sguardo narrativo caleidoscopico, tentacolare, apparentemente delirante ma in realtà minuziosamente costruito su una serie di incastri precisi, in un gioco di complementarità e rivelazione reciproca nei 73 frammenti che ne compongono l'impressionante mosaico.<br />
L'esplosione (sconvolgente memoria per tutti i bimbi degli anni '80) della navetta spaziale Challenger diventa il Big Bang per una catena inesorabile di sincronicità sempre più inquietanti, nel parrossismo di una stretta narrativa progressivamente più confusa fino alla rivelazione del disegno complessivo.<br />
Non è facile raccogliere sfide così complesse dopo che nel mondo non solo è esistito Borges, ma anche Ballard.<br />
Queste sono letture che al termine non ti fanno rimpiangere il tempo che vi hai dedicato: stimolante, ben costruito, quasi mai prevedibile.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-ARtHEm3-8MQ/WjvnvgSEV6I/AAAAAAAAGpc/4O6YhGkIPu4rnWkIZbk0S9BiRTdBUzDMACLcBGAs/s1600/sancane.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="444" data-original-width="300" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-ARtHEm3-8MQ/WjvnvgSEV6I/AAAAAAAAGpc/4O6YhGkIPu4rnWkIZbk0S9BiRTdBUzDMACLcBGAs/s400/sancane.jpg" width="270" /></a></div>
<br />
<br />
- <b><i>Il Sancane/ Il Sancane volume II</i>, Simone Amicucci, Ultra</b><br />
Il libro che tutti dovrebbero avere sul comodino per leggerne una pagina ogni sera.<br />
E meditare.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-HluR_XNUhR4/Wjvp7v-6PAI/AAAAAAAAGqM/z4hg04e2Rych1miGBOTy-IbjFw0BfwVbACLcBGAs/s1600/andrea%2Bfoschini.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="194" data-original-width="259" height="299" src="https://1.bp.blogspot.com/-HluR_XNUhR4/Wjvp7v-6PAI/AAAAAAAAGqM/z4hg04e2Rych1miGBOTy-IbjFw0BfwVbACLcBGAs/s400/andrea%2Bfoschini.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Andrea Foschini</td></tr>
</tbody></table>
- <b><i>Merlino, L'Ultimo dei Danaan</i>, Andrea Foschini, Nuove Edizioni Aldine</b><br />
Amiamo la prosa di Andrea Foschini.<br />
Una prosa feroce, visionaria, delirante, sempre in continua tensione verso l'ineffabile e l'infame, sempre sul punto di incendiare la pagina, tra Mishima e Majakosvkij, per citare una nota canzone, sempre magnificamente, terribilmente, atrocemente identica a sé stessa.<br />
Stavolta, dopo Giovanna D'Arco, Caligola, Caracalla, Ulisse, Nerone, Edoardo II, è Merlino il grande alter ego su cui l'autore chiaramente proietta un palese trasferimento di personalità, nel supremo disprezzo del mondo contemporaneo.<br />
Stavolta l'atmosfera consente all'autore di evocare atmosfere meno arcaiche e più affini a quello che superficialmente viene definito fantasy.<br />
Ecco un brevissimo saggio della prosa ardente di Foschini: "Il drago era l'architettura del mondo invisibile. Ma questa è una definizione rozza. Per quanto allora tale volli darla a me stesso...Caddi e fui l'uomo selvaggio. Preso a sassate dai giovani che per primi incontrai nel mondo degli uomini, selvaggio, essere informe come gobbo apparivo loro finché un cavaliere armato di lancia si pose in difesa della fattoria dove i suoi bambini avevano bersagliato di pietre me, il mostro. Si lanciò in armi anche lui nella mia direzione e non ebbi pietà".<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-gNJrHrztLpE/WjvnnlZrDnI/AAAAAAAAGpY/xCO413IfpxcyAaV-uHJ2WXCfjSIT8PPTQCLcBGAs/s1600/piatto_Dietroledune.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1019" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-gNJrHrztLpE/WjvnnlZrDnI/AAAAAAAAGpY/xCO413IfpxcyAaV-uHJ2WXCfjSIT8PPTQCLcBGAs/s400/piatto_Dietroledune.jpg" width="253" /></a></div>
<br />
- <b><i>Dietro le dune</i>, Paolo Basili, Augh!</b><br />
Un libro completamente diverso da quelli che abbiamo affrontato finora.<br />
Niente deliri, niente visioni, niente archetipi, niente illuminazioni.<br />
Una storia d'amore, scritta in modo semplice, volutamente dimesso.<br />
Una sorta di erede dell'inetto sveviano alle prese con le pressioni illusorie e crudeli della vita contemporanea.<br />
All'improvviso, il ritorno di una vecchia fiamma.<br />
Salvezza o trappola?<br />
Un libro che rende benissimo il grigiore intollerabile della vita quotidiana, ma che nelle ultime pagine trova un'accelerazione irreale in cui accade di tutto.<br />
L'ambiguità dei sentimenti, la vanità dei progetti, l'inganno dei sensi esplorati in un'introspezione da "uomo qualunque", in cui chiunque, anche il più geniale e avventuroso dei lettori, può rispecchiarsi.<br />
Paolo Basili, al suo esordio sulla lunga distanza narrativa, supera la prova non solo con l'entusiasmo del principiante, ma soprattutto grazie al più importante dei doni letterari: l'autenticità.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-uXXaq8dPTFA/WjvnfNXrg5I/AAAAAAAAGpU/IZ88C8Fd8zITEXDvD0wmV12psLJOKp2CgCLcBGAs/s1600/SuperDio-Franco-Sardo-Blonk.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="400" src="https://2.bp.blogspot.com/-uXXaq8dPTFA/WjvnfNXrg5I/AAAAAAAAGpU/IZ88C8Fd8zITEXDvD0wmV12psLJOKp2CgCLcBGAs/s400/SuperDio-Franco-Sardo-Blonk.jpg" width="300" /></a></div>
<br />
- <b><i>SuperDio,</i> Franco Sardo, Blonk</b><br />
Visto che il presente è orrido, le distopie si moltiplicano, ma non hanno bisogno di molta fantasia per dipingere scenari da far intimorire Orwell.<br />
Franco Sardo, esperto autore satirico, mescola giocosamente vari elementi della sua cultura postmoderna, erigendo una parodia della religione organizzata che ha la struttura di un videogioco e il percorso di un viaggio simbolico.<br />
Intuizioni irresistibili si avvicendano a comode soluzioni comiche, ma nel complesso l'eruzione di spunti satirici, di riflessioni metanarrative, di colte parodie filosofiche (e qualche concessione scollacciata) rendono <b><i>SuperDio</i></b> una lettura interessante.<br />
Splendidi i titoli dei capitoli, che descrivono, tappe concettuali del percorso controiniziatico di uccisione del dio inesistente: <i>Il Clero dei Morti</i>, <i>Il Sesso degli Angeli</i>,<i> La Palude Sociale.</i><br />
Se in breve tempo, Sardo può creare un "quasi" romanzo del genere, in cui solo si intravedono le potenzialità di un'intelligenza comica brillante, ci aspettiamo molto da opere successive, più meditate e strutturate.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-aaToT6tgEF0/WjvnXhNdhCI/AAAAAAAAGpQ/l-16AP2Q_8wY9JKH1WcWjjfmoZSvatt3ACLcBGAs/s1600/Nave-dei_folli_cover.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="459" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-aaToT6tgEF0/WjvnXhNdhCI/AAAAAAAAGpQ/l-16AP2Q_8wY9JKH1WcWjjfmoZSvatt3ACLcBGAs/s400/Nave-dei_folli_cover.jpg" width="305" /></a></div>
<br />
- <b><i>La Nave dei Folli</i>, Marco Taddei (illustrazioni di Michele Rocchetti), Orecchio Acerbo</b><br />
Dunque, che Marco Taddei sapesse scrivere, e bene, lo sapevamo da tempo.<br />
Siamo stati sostenitori tra più facinorosi nel tambureggiare della Curva in sostegno di <i><b>Anubi</b></i>.<br />
Qui dimostra di non padroneggiare solo il registro grottesco e graffiante, ma di saper declinare la sua abilità di scrittura anche nell'incanto, nella meraviglia, nello stupore.<br />
Accompagnato dalle belle illustrazioni di Michele Rocchetti, il racconto esalta il talento di giocoliere linguistico di Taddei, di chiava ispirazione rabelaisiana ma che certo non ignora l'omonimo precedente rinascimentale di Sebastian Brant.<br />
Un'opera di non comune pregio stilistico.</div>
Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-81487033098097247422017-12-14T08:12:00.003-08:002017-12-14T18:02:13.954-08:00Feldenkrais - Armonia spontanea<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-Zu-MXQGzIFw/WjKfaO5pRDI/AAAAAAAAGoM/2TEgi-Pc1dgyXVm5iWjdr4Ia7_35XUjmACLcBGAs/s1600/Moshe_Feldenkrais.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1195" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-Zu-MXQGzIFw/WjKfaO5pRDI/AAAAAAAAGoM/2TEgi-Pc1dgyXVm5iWjdr4Ia7_35XUjmACLcBGAs/s320/Moshe_Feldenkrais.jpg" width="318" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il fondatore della tecnica Moshe Feldenkrais</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Confesso la mia ignoranza.<br />
Avevo sempre snobbato il metodo Feldenkrais.<br />
La mia quasi ventennale frequentazione delle discipline meditative orientali mi aveva sempre distanziato da un approccio meramente fisico al rilassamento.<br />
Eppure, come il titolo di questo blog testimonia, sono sempre pronto a rimettermi in discussione.<br />
<br />
<br />
Seguendo, dunque, la guida sapiente della mia amica Minoo Samii mi sono volentieri sottoposto a una seduta di prova.<br />
Al di là della gradevolezza della pratica, della estrema semplicità dei movimenti e della grazia elegante che intuisco possa essere sviluppata spontaneamente tramite la cura del gesto, ciò che mi ha colpito è la conferma "meditativa".<br />
Non solo la disciplina non è in contrasto con la quiete interiore, bensì ho potuto apprezzare, in primo luogo, una profonda consonanza concettuale e, prova ancora più importante, il raggiungimento spontaneo di uno stato meditativo durante i semplici esercizi che il metodo propone.<br />
<br />
L'ennesima conferma della fittizia contrapposizione tra corpo e spirito, che tanto ha infestato la metafisica occidentale, dalla scissione di natura religiosa (etimologicamente ossimorica) al delirio indiscriminato del Kali Yuga, schiuso ormai un secolo fa circa a Berggasse, 19 a Vienna.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-Gl8pP8Zc3-s/WjKibRvlvWI/AAAAAAAAGoc/UMa-L8h_qHUYKwDY47bNPoBKXrYrBr9UgCLcBGAs/s1600/minoo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="676" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-Gl8pP8Zc3-s/WjKibRvlvWI/AAAAAAAAGoc/UMa-L8h_qHUYKwDY47bNPoBKXrYrBr9UgCLcBGAs/s400/minoo.jpg" width="281" /></a></div>
<br />
Il prossimo sabato, alle ore 12,30, alla <b>Casa della Pace</b>, a Roma (Testaccio), la <b>Dr.ssa Samii</b> terrà un primo workshop introduttivo.<br />
Un'ottima occasione per chi ricerca l'armonia con se stessi.<br />
<br />
P.S.<br />
<b><a href="http://www.repubblica.it/salute/medicina/2017/11/21/news/una_seduta_di_feldenkrais_e_passa_il_mal_di_schiena-181629715/" target="_blank">QUI</a></b> un articolo divulgativo su una testata nazionale<br />
<b><a href="https://www.facebook.com/enjoyfeldenkrais/" target="_blank">QUI </a></b>la pagina Facebook internazionale di riferimento della dottoressa<br />
<br />
<br /></div>
Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-74710363553225664352017-11-22T03:01:00.000-08:002017-11-22T07:39:09.701-08:00Vastu e Feng-Shui - La dimora interiore<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<i><br /></i>
<i>Dopo mesi che meriterebbero tre saggi filosofici, due romanzi autobiografici e un poema lirico-introspettivo per essere degnamente raccontati, mi ritrovo qui a parlare di un argomento di cui, per mera coincidenza, avevo parlato esattamente un anno fa (<a href="http://contezarganenko.blogspot.it/2016/11/feng-shui-abitare-larmonia-con.html" target="_blank"><b>QUI</b></a>).</i><br />
<i>Le sincronicità, da sempre, governano queste deliranti colonne.</i><br />
<i>Buona Lettura!</i><br />
<br />
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Abbiamo già affrontato in più occasioni i libri di Valentino Bellucci (<b><i><a href="http://contezarganenko.blogspot.it/2016/05/gnosi-e-bhakti-la-ricerca-eretica-di.html" target="_blank">QUI</a></i></b> e <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/14/popsophia-da-pitagora-a-guerre-stellari/2905646/" target="_blank"><b><i>QUI</i></b></a>), studioso attento e versatile la cui ricerca ruota attorno alla dimostrazione del primato della cultura vedica, come origine e ispirazione di tutta la cultura esoterica nelle diverse tradizioni successive.</span><br />
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Nella sua vasta e prolifica produzione, abbiamo trovato molto interessante il suo testo <i style="font-weight: bold;">Vastu- L'antica scienza indiana dell'architettura </i>(Enigma Edizioni) un'ottima introduzione a una delle più affascinanti discipline di applicazione pratica di principi spirituali nella vita quotidiana.</span><br />
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Citiamo le parole precise di Bellucci: "<span style="background-color: white; text-align: justify;">Per millenni la scienza sacra dell'architettura ha reso un grande servizio all'umanità. Dal tempio alla cattedrale ogni forma geometrica aveva una particolare risonanza che formava una certa armonia tra la psiche individuale e la terra stessa. Energie che oggi la maggior parte degli studiosi ignora, venivano equilibrate attraverso una sapiente costruzione degli edifici, e da quel particolare equilibrio la vita dell'essere umano traeva forza per una vita sana e colma di successo interiore ed esteriore.".</span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="background-color: white; font-family: "times" , "times new roman" , serif; text-align: justify;">Troviamo definitive le considerazioni successive, ispirate al nitore di una saggezza primordiale: "Oggi molte persone soffrono a causa di un <i>abitare </i>del tutto deformante, a causa di un'edilizia folle che ha un solo scopo: vendere scatole di cemento. Ma la casa è un luogo sacro e sacro dovrebbe essere l'intero processo di progettazione e costruzione".</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="background-color: white; font-family: "times" , "times new roman" , serif; text-align: justify;">Bellucci squaderna la sua dettagliata erudizione in un volume comunque agile (un centinaio scarso di pagine) elencando le connessioni sottili e zodiacali che regolano, o dovrebbero regolare, un'abitazione costruita e arredata secondo le antiche regole vediche.</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="background-color: white; font-family: "times" , "times new roman" , serif; text-align: justify;">Vorremmo ricordare le parole conclusive del testo, che sottoscriviamo pienamente: "il padrone di casa dovrebbe invitare la Dea Lakshmi ad abitare la propria dimora: essa è il divino femminile, Madre Natura e la Dea della fortuna. Ecco una sua immagine che non dovrebbe mai mancare nella nostra casa:</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><span style="background-color: white; text-align: justify;"><br /></span>
</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-V-sdFmjJ6jo/Vt9WH1V0HsI/AAAAAAAAFAo/_iAtp9hVkqc4kJ5vBuNpXAEHjXPOMwGGwCPcBGAYYCw/s1600/lakshmi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: black; font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="497" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-V-sdFmjJ6jo/Vt9WH1V0HsI/AAAAAAAAFAo/_iAtp9hVkqc4kJ5vBuNpXAEHjXPOMwGGwCPcBGAYYCw/s320/lakshmi.jpg" width="318" /></span></a></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="background-color: white; font-family: "times" , "times new roman" , serif; text-align: justify;"><br /></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="background-color: white; font-family: "times" , "times new roman" , serif; text-align: justify;">Invito il lettore a ricordare che la casa è materna, è simbolo del grembo che ci ha dato vita e che continua a darci vita e fortuna, a patto che ognuno riesca a onorare il divino femminile che si trova in noi e nel cosmo".</span></div>
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; text-align: justify;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-size: 14px; text-align: justify;">V</span><span style="background-color: white; text-align: justify;">isione differente anche se apparentemente simile rispetto al <b>Vastu</b> è quella del <b>Feng Shui</b>, di cui abbiamo già parlato su questo blog.</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #292929; font-family: "open sans" , sans-serif;"><span style="background-color: white; font-family: "times" , "times new roman" , serif;">L'esplorazione degli elementi comuni (rapporto con i 5 elementi, armonia interiore/esteriore, scoperta del potere energetico dei luoghi) e delle divergenze (gli elementi sono cinque ma differenti, il Vastu si concentra sulla necessità di rinnovamento energetico del luogo, il valore del Nord è diverso nelle due dottrine) pretenderebbe un libro a parte.</span></span><br />
<span style="color: #292929; font-family: "open sans" , sans-serif;"><span style="background-color: white; font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><br /></span></span>
<span style="color: #292929; font-family: "open sans" , sans-serif;"><span style="background-color: white; font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Ci limitiamo a segnalare per un approfondimento consapevole l'incontro con<b> Marta Cristina Ceccarelli</b>, che al tema ha dedicato una <a href="https://www.facebook.com/ben.esserecasa/?hc_ref=ARTZTfakOalj2h_B2l6Et75YfRP3DTcQOdx2HeC0piLY7UxpQ-qyGAo_vLeb4Geoz0Q" target="_blank">pagina Facebook</a>, presso la libreria <b><i>Passaparola</i></b> di Roma, a Via della Balduina, 122, Domenica 25 Novembre alle ore 17.30.</span></span></div>
</div>
Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-75093743852661055452017-06-25T01:21:00.005-07:002017-06-25T01:21:50.504-07:00TUTTI GLI ARTICOLI DI APRILE E MAGGIO<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-_u65g81JTSc/Up8sKQYiGjI/AAAAAAAABBw/Dsw_-QkcQ_EvMnniILdeKHdsJJhDkYl7ACPcBGAYYCw/s1600/Frank%2BZappa%2B2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="858" data-original-width="748" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-_u65g81JTSc/Up8sKQYiGjI/AAAAAAAABBw/Dsw_-QkcQ_EvMnniILdeKHdsJJhDkYl7ACPcBGAYYCw/s400/Frank%2BZappa%2B2.jpg" width="347" /></a></div>
<br />
<br />
Care lettrici, cari lettori,<br />
torniamo ad aprire i battenti del nostro laboratorio, rimasti chiusi e impolverati in mesi di impegni folli e sfiancanti, in ogni ambito dell'espressione umana.<br />
Un giorno tali peripezie saranno narrate da una squadra di biografi, ciascuno arruolato per settore esistenziale.<br />
O da alcuni esperti in studi trasversali sui fenomeni di ubiquità correlati ai disturbi da personalità multiple.<br />
<br />
Dunque, prima di infliggervi una nuova serie di deliri, credo si convenga ricordare dove eravamo rimasti negli ultimi due mesi.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-UaPdnKG0rc0/VqPy7zLLWZI/AAAAAAAAE7w/QimrG5KBM9QKi4Duyrl_9AdEeid7W_hcgCPcBGAYYCw/s1600/tuonorock.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="650" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-UaPdnKG0rc0/VqPy7zLLWZI/AAAAAAAAE7w/QimrG5KBM9QKi4Duyrl_9AdEeid7W_hcgCPcBGAYYCw/s320/tuonorock.jpg" width="208" /></a></div>
<br />
Sulla <b><i><a href="http://xl.repubblica.it/autori/adriano-ercolani/" target="_blank">La Repubblica- XL</a></i></b><br />
abbiamo avuto il piacere di intervistare, con Massimo Palma, <b>Peter Hook <a href="http://xl.repubblica.it/articoli/peter-hook-racconta-i-joy-division/57122/" target="_blank">QUI </a></b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/rY_Z62mHB2U/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/rY_Z62mHB2U?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />
Su <b><i><a href="http://www.fumettologica.it/author/adriano-ercolani/" target="_blank">Fumettologica</a></i></b><br />
abbiamo parlato di <b><i>Free Ink </i><a href="http://www.fumettologica.it/2017/04/free-ink-2017-roma/" target="_blank">QUI </a></b><br />
<br />
Sul <b><i><a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/aercolani/" target="_blank">Blog de Il Fatto Quotidiano</a>:</i></b><br />
<b><i><br /></i></b>
- abbiamo parlato della rappresentazione del <b><i>Faust </i></b>di Goethe in cinese <b><a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/04/10/faust-di-goethe-cinese-il-corruttore-inconsapevole-nel-teatro-di-pechino/3500156/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/3ZUQ7yZTFco/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/3ZUQ7yZTFco?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />
- dell'omaggio a fumetti ad <b>Erik Satie </b>realizzato da Sebastiano Vilella <b><a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/04/30/larmadio-di-satie-la-musica-classica-a-fumetti/3547159/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/5pyhBJzuixM/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/5pyhBJzuixM?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />
- dello spettacolo, non convincente, <b><i>Il Viaggio di Enea </i></b>al Teatro Argentina <b><a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/05/05/il-viaggio-di-enea-meriti-e-limiti-di-un-esperimento-teatrale/3563018/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/-GBotSX8mZw/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/-GBotSX8mZw?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />
Su <b><i><a href="http://www.ultimavoce.it/tag/adriano-ercolani/" target="_blank">Ultima Voce </a></i></b>abbiamo parlato:<br />
- dello spettacolo <b><i>Anamoni </i></b>di Lisa Rosamilia con le splendide musiche di Michele Sganga <b><a href="http://www.ultimavoce.it/anamoni-lisa-rosamilia/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/glBl7FvB2Lc/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/glBl7FvB2Lc?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />
- di una interessante versione teatrale di <b><i>Old Times </i></b>di Pinter <b><a href="http://www.ultimavoce.it/old-times-di-harold-pinter-urlando-il-non-detto/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
Siamo tornati su <b><i><a href="http://www.date-hub.com/tag/adriano-ercolani/" target="_blank">D.A.T.E. Hub</a></i></b><br />
per parlare del diario autobiografico di Nicoz <b><i>Born To Lose</i></b> <b><a href="http://www.date-hub.com/2017/05/comics-born-to-lose/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/cP_wozQoW6w/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/cP_wozQoW6w?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />
Sulle colonne di questo blog<br />
abbiamo pubblicato l'articolo omologo sui mesi precedenti <b><a href="http://contezarganenko.blogspot.it/2017/04/tutti-gli-articoli-di-gennaio-febbraio.html" target="_blank">QUI</a></b><br />
(da Bowie a Paolo Poli, da Pasolini a Giorgione, da Tim Burton a Cristina Campo, da De André a Bram Stoker).<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-vwtuOzh5yDs/WDreSYL4uoI/AAAAAAAAFqI/sENGKDd_2MsrPktnMnQXshPTBMfiw59KwCPcBGAYYCw/s1600/applausi_1345802053.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="240" data-original-width="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-vwtuOzh5yDs/WDreSYL4uoI/AAAAAAAAFqI/sENGKDd_2MsrPktnMnQXshPTBMfiw59KwCPcBGAYYCw/s1600/applausi_1345802053.gif" /></a></div>
<br />Grazie per l'attenzione.<br />
A presto per una nuova ondata di deliri!<br />
<br /></div>
Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1579583713791613454.post-71891621660648796662017-04-15T13:21:00.002-07:002017-04-15T13:25:22.615-07:00TUTTI GLI ARTICOLI DI GENNAIO, FEBBRAIO E MARZO<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Care lettrici, cari lettori,<br />
una vasta e complicata serie di impegni internazionali (oggetto di un prossimo resoconto) mi ha indotto a rallentare il ritmo usualmente febbrile delle pubblicazioni.<br />
Ecco, dunque, svelato il perché nei primi mesi del 2017 ho pubblicato un numero di articoli che solitamente raggiungo in un mese.<br />
<br />
Spero ciò vi abbia dato tempo e modo per approfondire spunti e motivi dei temi trattati.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-EMAlkjNkkYU/VQFlNZJKLXI/AAAAAAAAEGo/9JJEbT_YKzYuKKLQzBTkfoGuLDS8Pq46wCPcB/s1600/lindsaybowie.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="245" src="https://4.bp.blogspot.com/-EMAlkjNkkYU/VQFlNZJKLXI/AAAAAAAAEGo/9JJEbT_YKzYuKKLQzBTkfoGuLDS8Pq46wCPcB/s400/lindsaybowie.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">David Bowie con Linsday Kemp</td></tr>
</tbody></table>
Sulla <b><i><a href="http://xl.repubblica.it/autori/adriano-ercolani/" target="_blank">Repubblica-XL</a></i></b> abbiamo pubblicato:<br />
- Il nostro omaggio per i 70 anni di<b> David Bowie</b>, primo anniversario dopo la scomparsa <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/david-bowie-i-70-anni-del-duca-bianco/49667/" target="_blank">QUI </a></b><br />
- la breve recensione di <b><i>Palla Rossa e Palla Blu</i></b> di<b> maicol&mirco</b>, votato miglior fumetto del 2016 dai lettori <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/palla-rossa-e-palla-blu-e-il-miglior-fumetto-del-2016/49758/" target="_blank">QUI </a></b><br />
- abbiamo parlato dell'interessante libro di <b>Elisa Giobbi </b>sul <b><i>Club 27 </i><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/club-27-quel-maledetto-circolo-della-storia-del-rock/49851/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- abbiamo parlato dell'ultimo, non memorabile, film di <b>Tim Burton</b> <b><a href="http://xl.repubblica.it/articoli/miss-peregrine-non-solo-un-romanzo-e-un-film/49839/" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-evrIysCJcck/UWz1FoWn2uI/AAAAAAAAAMU/73jEa9XGpZQiTiReP90uZOHEyPgAwzf8ACPcB/s1600/MAICOL%2Bw%2Bla.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-evrIysCJcck/UWz1FoWn2uI/AAAAAAAAAMU/73jEa9XGpZQiTiReP90uZOHEyPgAwzf8ACPcB/s400/MAICOL%2Bw%2Bla.jpg" width="288" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">maicol&mirco per il nostro blog</td></tr>
</tbody></table>
Sul <b><i><a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/aercolani/" target="_blank">Blog de IL FATTO QUOTIDIANO</a></i></b>:<br />
- abbiamo celebrato l'anniversario di <b>Cristina Campo</b> <b><a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/10/cristina-campo-perche-riscoprire-la-scrittrice-della-ricerca-interiore/3305072/" target="_blank">QUI</a> </b>in un articolo indicato dalla rivista <b><i>Oblique</i></b>, che ringraziamo, tra i migliori in Italia di Gennaio <b><a href="http://www.oblique.it/images/rassegna/2017/rs_gen17.pdf" target="_blank">QUI</a></b><br />
<br />
Abbiamo esordito su<b><i><a href="http://www.ultimavoce.it/" target="_blank"> ULTIMA VOCE</a>:</i></b><br />
- con un pezzo riguardo lo spettacolo teatrale ispirato alla tragica storia della militante filopalestinese <b>Rachel Corrie <a href="http://www.ultimavoce.it/mi-chiamo-rachel-corrie-teatro/" target="_blank">QUI </a></b><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-EiVwkC49w0g/UW0Aoe72KSI/AAAAAAAAAM8/i8KgO8U2XAMvssOe9OK3S-QrzxshQrR6QCPcB/s1600/TUONO%2BPETTINATO%2Bhegelbowieeno_col_150.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="361" src="https://3.bp.blogspot.com/-EiVwkC49w0g/UW0Aoe72KSI/AAAAAAAAAM8/i8KgO8U2XAMvssOe9OK3S-QrzxshQrR6QCPcB/s400/TUONO%2BPETTINATO%2Bhegelbowieeno_col_150.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tuono Pettinato per il nostro blog</td></tr>
</tbody></table>
Su <b><i><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/author/adrianoercolani/" target="_blank">MINIMA&MORALIA</a>:</i></b><br />
- abbiamo ancora una volta parlato di <b>Bowie</b> <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/luomo-cadde-sulla-terra/" target="_blank">QUI</a></b><br />
- abbiamo ricordato <b>Fabrizio De André</b> con <b>Doriano Fasoli</b> <a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/diciotto-anni-senza-fabrizio-de-andre/" target="_blank"><b>QUI</b> </a><br />
- abbiamo conversato con <b>Daniele Rielli </b>sul suo esordio per Adelphi con <b><i>Storie dal mondo nuovo </i></b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/storie-dal-mondo-intervista-daniele-rielli/" target="_blank"><b>QUI</b> </a><br />
- abbiamo pubblicato una nostra vecchia intervista con<b> Paolo Poli </b>in cui bisticciamo su Manzoni <b><a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/paolo-poli-promessi-sposi-unintervista-inedita/" target="_blank">QUI </a></b><br />
<b><br /></b>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-plSb0y0MofE/VQgm670LzAI/AAAAAAAAEIc/n3cY5se6gLAnZX-_8J1wcqp7OC9qBYdOACPcB/s1600/PAOLO%2BPOLI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="246" src="https://1.bp.blogspot.com/-plSb0y0MofE/VQgm670LzAI/AAAAAAAAEIc/n3cY5se6gLAnZX-_8J1wcqp7OC9qBYdOACPcB/s400/PAOLO%2BPOLI.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
Su le presenti colonne di <b><i><a href="http://contezarganenko.blogspot.it/" target="_blank">SPEZZANDOLEMANETTEDELLAMENTE</a></i></b> abbiamo pubblicato:<br />
- l'articolo omologo di fine anno <b><a href="http://contezarganenko.blogspot.it/2017/01/tutti-gli-articoli-di-dicembre.html" target="_blank">QUI </a></b><br />
- una riflessione su <b><i>Orgia </i></b>di <b>Pasolini</b> <b><a href="http://contezarganenko.blogspot.it/2017/01/da-tasso-pasolini-passando-per-sade-ed.html" target="_blank">QUI </a></b><br />
- la recensione de <b><i>La via del vizio</i></b> di <b>Bram Stoker</b> <b><a href="http://contezarganenko.blogspot.it/2017/01/la-via-del-vizio-la-novella-moralistica.html" target="_blank">QUI </a></b><br />
- una riflessione sul massacro dei classici <b><a href="http://contezarganenko.blogspot.it/2017/02/da-omero-shakespeare-ha-ancora-senso-il.html" target="_blank">QUI </a></b><br />
- una meditazione sulle <b><i>Sette meditazioni su Giorgione </i><a href="http://contezarganenko.blogspot.it/2017/02/rivelazione-sette-meditazioni-intorno.html" target="_blank">QUI </a></b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-ZDYK43NjLvc/WKhZ3rDYO9I/AAAAAAAAF2k/b_l-mh6XIDcAlN1ihpvL6QFMr4c0O2UzgCPcB/s1600/venere%2Burbino.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://2.bp.blogspot.com/-ZDYK43NjLvc/WKhZ3rDYO9I/AAAAAAAAF2k/b_l-mh6XIDcAlN1ihpvL6QFMr4c0O2UzgCPcB/s400/venere%2Burbino.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Abbiamo già ripreso a pubblicare al ritmo abituale.<br />
Per ora ci limitiamo ad augurarvi una<br />
Buona Lettura!<br />
<br /></div>
Adriano Ercolanihttp://www.blogger.com/profile/02779500512560763889noreply@blogger.com0