martedì 11 dicembre 2018

10 libri scoperti a Più Libri, Più Liberi


Hogwarts e i suoi evolutissimi sistemi di consultazione

Come ogni anno mi sono recato alla fiera Più Libri, Più liberi.
Come ogni anno ho avuto difficoltà a recarmi a ogni appuntamento, inciampando tra mille amici, conoscenti, caffè offerti e restituiti, libri che ti catturano al primo sguardo, altri che ripugnano, altri che ti conquistano solo al terzo sguardo concesso in tralìce, nel convulso labirinto di stand e sale incontri.
Nonostante qualche, consueta, falla nella organizzazione (l'abituale consapevolezza socratica di non sapere nulla, che a quanto pare è condizione necessaria per essere ingaggiati come membri dello staff, ha raggiunto il livello di koan zen involontario quando un addetto davanti la sala conferenze della Nuvola non sapeva dove fosse la sala incontri della Nuvola....esperimento riuscito!), è stata comunque una bella sensazione vedere file di persone innamorate della lettura, soprattutto nel pomeriggio di ieri, mentre a 10 chilometri il peggio del Paese si radunava attorno a un feticcio cialtrone.
Una resistenza spontanea che (come sottolineato in una conversazione che leggerete presto da Maura Gancitano e Andrea Colamedici) deve diventare avanguardia.
Altrimenti sarà destinata alla sconfitta.

Come in ciascuna di queste occasioni, piuttosto che celebrare libri e autori già noti, preferisco indicare testi che rischiano di rimanere seppelliti sotto il clamore dei grandi nomi, oppure classici riproposti da case editrici piccole ma il cui catalogo offre queste ed altre interessanti opere non banali.

1) La casa del dolore altruiJulián Herbert, Gran Via 



Tradotto da Francesco Fava (garanzia di qualità), questo libro affronta temi di inquietante attualità: la rimozione della memoria, l'oblìo dei massacri della storia recente, la dialettica atroce tra consapevolezza tragica e liberazione dal passato.
Ancora un testo degno di attenzione da parte di Gran Via.


2) Vulcano nascosto, Salvatore Fosci, Stamperia del Valentino





Il Bosco Sacro di Bomarzo, lungi dall'essere un parco giochi horror, è un labirinto iniziatico, disseminato di archetipi e illuminazioni occulte.
Salvatore Fosci, figura dal fascino peculiare, offre un'interpretazione ardita ma plausibile, mostrando un sentiero simbolico che rappresenterebbe l'intero giardino come un'allegoria di Marte e Venere.
Da meditare in loco.

3) La differenziazione dell'umido, Giovanni Nucci, Italo Svevo





Un libro di rara intelligenza, a tratti formidabile.
Il titolo è fuorviante: si tratta di una brillante dissertazione sull'attualità del Giulio Cesare shakespeariano, inteso come cruciale chiave di lettura della disperante contemporaneità politica.
Il tutto incastonato in una elegante cornice di finzione borgesiana.

4) Liturgia familiare, Emma DanteGlifo Edizioni 



Emma Dante è una regista sempre degna di nota per il notevole lavoro sul corpo e sulla disciplina imposta agli attori. Talvolta, per ciò che ci riguarda, tratta narrazioni classiche con una disinvoltura eccessiva, talvolta l'attenzione sulla carnalità oscura lo sguardo sul sacro. Ma non si può negare il valore della sua incessante fucina teatrale. Qui, oltre al testo dello spettacolo in oggetto, apprezziamo la presenza di intelligenti note critiche, a firma di Renato Palazzi, Roberto Giambrone e Giorgio Vasta.


5) Paleolitico, Stefania Nicolai, Espera





Confesso di non aver letto ancora le 564 pagine di questo romanzo, che fin dalla mole è coerente con l'evocazione dei mammut presente nel titolo. Eppure, fra le centinaia di libri osservati in fiera, l'idea di un'avventura nel paleolitico mi ha davvero incuriosito.
Vi terrò aggiornati.

6) La disciplina del Dandy, Oscar Wilde, Piano B


In questo caso non si tratta di una vera scoperta, essendo il volume una raccolta di saggi che da anni rileggiamo in originale come piccoli vangeli personali, ovvero Impressioni dall'America, Decadenza della menzogna, L'anima dell'Uomo sotto il Socialismo, Alcune massime per l'istruzione dei troppo istruiti, Frasi e Filosofie ad uso dei giovani e la celebre prefazione a Il Ritratto di Dorian Gray. Eppure questa edizione restituisce degnamente l'eleganza propria del diletto zio Oscar. Non avremmo ambizione di dire altro, poiché come Wilde ricordava "L'ambizione è l'ultimo rifugio del fallimento".

7) A Walk on the Wild Side, Anthony DeCurtis, Caissa Italia





Oltre alla divertente omonimia anglofona col Principe della Risata, Anthony DeCurtis ha altre doti:
parliamo di un critico musicale che ha vinto un Grammy come "Best album note" per i suoi commenti al boxset Crossroads di Eric Clapton. Da par suo, ci racconta Lou Reed (da lui intervistato molte volte), al di là del mito, entrando nelle pieghe nascoste della sua esistenza.
Obbligatorio per chi ama il Kurt Weil del Rock.

8) Il capolavoro sconosciuto, Honoré de Balzac, Alter Ego





Anche in questo caso, non è certo l'opera inedita di un autore sconosciuto. A dispetto del titolo, infatti, si tratta di uno dei racconti brevi più apprezzati di Balzac. Una riflessione spietata sui rapporti tra arte e psiche, meno allegoricamente perfetta ma altrettanto profonda del già citato Dorian Gray di Wilde. Sempre benvenute le riproposizioni di simili letture.

9)  Graffiti malatestiani, Paola Errani e Marco Palma, Viella




Veniamo a un libro di interesse particolarissimo, la scoperta avventurosa della traccia della storia (e che storia!) sulle eleganti pareti della Biblioteca Malatestiana: addirittura la mano accorta e accusata di nefandezze di Lucrezia Borgia, sulla via del matrimonio, avrebbe lasciato un segno della sua presenza, come Angelica e Medoro, come un'adolescente annoiata dei giorni nostri.
Un libro documentatissimo e ipertecnico, che si legge però con l'eccitazione di un giallo.

10) Donne in Piazza, Ferenc e Bast, Comic Out





Tra i tantissimi fumetti che abbiamo letto, sfogliato e intravisto in fiera, scegliamo questo, non per il valore estetico ma per l'importanza che riveste a livello di testimonianza politica e sociale: un esempio di graphic journalism prezioso, realizzato con la collaborazione di Amnesty International, sulle violenze subite dalle dimostranti durante le proteste egiziane del 2011.

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