mercoledì 30 settembre 2015

MediTiAmo Roma- Sabato 10 Ottobre, Stadio Olimpico




Ho da tempo stretto un patto con i miei lettori.
Un patto non scritto, e in quanto tale inviolabile.

È presto rivelato: dall'apertura di questo blog ho promesso a me stesso che non avrei usato queste colonne per promuovere le attività di volontariato connesse alla meditazione, che mi vedono coinvolto con priorità quotidiana da anni.
Ne avrei parlato solo in circostanze eccezionali, quando gli eventi fossero stati oggettivamente di rilievo, o avessero segnato una tappa importante del mio percorso intellettuale.
Per questo, finora, ho incrinato il riserbo solo per raccontarvi due esperienze straordinarie: la meditazione a Scampia (QUI) e il progetto InnerPeace (QUI), che finora ha coinvolto oltre 200.000 ragazzi in tutto il mondo.

Credo che ciò di cui sto per parlarvi meriti di salire sul podio degli eventi degni di nota.
Il prossimo Sabato 10 Ottobre, alle ore 11, si terrà una manifestazione allo Stadio Olimpico (settore Monte Mario), intitolata MediTiAmo Roma.
Una manifestazione alla quale ho l'onore di lavorare, assieme a un gruppo di amici, notte e giorno da alcuni mesi.
Gratuitamente, come sempre.

Raccogliendo i dati per creare la comunicazione del progetto, ho riannodato i fili della nostra storia: ho riscoperto, quasi sorprendendomi, l'imponenza di ciò che con pochi amici in tutto il mondo abbiamo realizzato in questi anni, mossi solo dal desiderio di condividere un'esperienza importante, senza sponsor né compensi.
Abbiamo portato la meditazione nelle carceri, nelle scuole, nei campi profughi, nelle sedi Inail, nella Rai, a Scampia come in Giordania, a Sydney come a Berlino.
Ed ora, allo Stadio Olimpico.

Sarebbe facile enfatizzare il prestigio del luogo, e le suggestioni trionfali che esso evoca ("Roma diventa Capitale dello Yoga!"), ma la mia testimonianza vuole essere molto semplice e sincera.
Sarà una grande festa dell'integrazione culturale.
Sarà un evento in cui non solo si dimostrerà, a parole, come il messaggio di William Blake possa sposare quello di Adi Shankaracharya, come Confucio e Socrate siano due volti della stessa medaglia universale, come l'eresia di Giordano Bruno sia in perfetta sintonia con la rivelazione di Kabir.
Sarà, soprattutto, l'occasione di esperire concretamente il silenzio supremo, la beatitudine sottile della meditazione.
Un silenzio in cui affiorano sinfonie interiori (forse, la celebre "musica delle sfere" platonica), una letizia che definire entro i limiti illusori del linguaggio sarebbe un vile insulto.

All'evento parteciperanno artisti da tutto il mondo, di tutti i generi musicali, dal soul al Qawwali, alcuni provenienti dai talent show francesi, altri dalle accademie di canto indiane.

L'evento ha il patrocinio del Coni e del Comune di Roma.
Ciò, ovviamente, ci fa molto piacere, ma il patrocinio di cui siamo in cerca è più importante: è il vostro.
Vi invitiamo a partecipare a questo evento e, a vostra volta, a invitare chiunque voi desideriate.
Si fa un gran parlare di quale gran cloaca sia diventata la Città più bella del Mondo.
Per una volta che Roma viene celebrata come crocevia di energie positive, come megafono del volontariato e ripetitore di pensieri nobili, non potete mancare.

Qui trovate tutte le informazioni possibili.
Vi aspettiamo!

venerdì 25 settembre 2015

TUTTI PER UNO - giocando rispettosamente con i classici

Per  C.C., materna mecenate

Cari lettori, considerando che presto, ancor più del solito, vi infliggerò letture su temi di alta metafisica o oscuro esoterismo (su varie, prestigiose, nuove testate) ho deciso di segnalarvi un libro apparentemente leggero, ma dalle certe qualità in una prospettiva di diffusione dell'amore per la cultura tra i cosiddetti "giovanissimi".
Buona lettura









PREMESSA
So che è un'espressione forte, che evoca un sentimento estremo anche se talvolta nobile, ma fatico a cogliere degni sinonimi: generalmente io ODIO le versioni moderne dei classici. 
Nel senso che mi gonfio tutto, mi va il fegato in suppurazione, divento violaceo, mi contorco per terra digrignando i denti, schiumando mentre urlo in aramaico maledizioni dal potere immutabile.

Eppure...
Eppure...
Si sa, le eccezioni si conferman regole (era tanto che non citavo C.B.).


TESI
L'operazione svolta da Mariella Martucci e Carolina Capria  (le autrici nascoste dietro l'elegante pseudonimo di Cécile Deleau) è rischiosa: narrare le vicende di uno dei romanzi più celebri (e celebrati) di tutti i tempi , I Tre Moschettieri di Alexandre Dumas, ambientandolo, come si suol dire, ai giorni nostri.

Ecco, dunque, la divisa in felpa e jeans, l'ipod che spara hip pop nelle orecchie, i nostri eroi che nel tempo libero giocano alla playstation...
Come faccio ancora a scrivere vi starete chiedendo, come mai non sono già preda di una crisi epilettica congiunta a una possessione da parte di Gozer il Gozeriano?


È presto detto.
Perché il libro è scritto benissimo.
Perché ti prende dalla prima riga.
Perché, forse, era l'unica formula accettabile per riproporre la storia raccontata in più di venti versioni cinematografiche e televisive, nonché in altre a fumetti, a cartoni animati e in forma di musical.
E la formula è: cambiare tutto, lasciando inalterato lo spirito essenziale.
Il libro trabocca passione e divertimento: la scelta di adottare un linguaggio da videogioco o allestire le scene da combattimento come in un film d'azione può urtare solo i puristi della domenica.
Il libro originale nasce come romanzo d'appendice, mica è un testo sacro zoroastriano.
Il testo dumasiano stesso si presta, per la sua natura avventurosa, a una rocambolesca mescolanza di forme e stili.
Certo, le nostre Deleau intervengono con determinazione sul vasto materiale ottocentesco, tagliando, sintetizzando, capovolgendo destini dei personaggi e obliterando figure narrativamente centrali, incentrando tutto su una resa moderna del celeberrimo nocciolo narrativo, interamente rivolta a destare la massima empatia nei confronti della voce narrante, lo sfortunato e ardito D'Artagnan.
Ecco dunque che Constance da guardarobiera (custode dei segreti della Regina) è promossa principessa; ecco che importanti sottotrame (ad esempio, la liaison strategica tra il protagonista e Milady de Winter, prototipo degli amori ingannevoli tra spie alla 007) vengono elise; ecco che il fine e sensibile Aramis diviene direttamente una ragazza, la voce materna e responsabile del gruppo; mancano le peripezie londinesi, tutto è svolto nella Parigi postomoderna divisa tra i combattimenti clandestini nelle banlieue e lo splendore cristallizzato del centro storico...e potremmo continuare.
Ciò che conta è però quanto il libro sia cucito sulle esigenze di giovani lettori, dunque è ragionevole la scelta di potare le ramificazioni, a volte stucchevoli, dei romanzi a puntate ottocenteschi.
La lettura è intrisa di adrenalina, fomento, senso del riscatto, valore, dialettica tra orgoglio e lealtà,  tutto narrato da una voce narrante che più che a uno stream of consciousness fa pensare ai pensieri di un personaggio dietro la soggettiva di uno sparatutto.
Nonostante questi limiti, impostisi consapevolmente dalle scrittrici, non mancano momenti di approfondimento psicologico.
Molto riuscita per noi è ad esempio la restituzione del Cardinale Richelieu, l'archetipo proto-andreottiano del Genio del Male machiavellico.
Non è facile dare nuova vita a un personaggio interpretato nel corso del Novecento da vere e proprie icone cinematografiche (da Vincent Price a Peppino De Filippo, da Gino Cervi a Charlton Heston, da Tim Curry a...Sergio Vastano!).


L' happy end, inevitabilmente più fiabesco dell'originale, appare la felice conclusione di un percorso fanciullesco nella scoperta dell'onore e dell'avventura.

CONCLUSIONE
Bando agli snobismi isterici.
Il libro è gradevole e istruttivo, ben più di altre prezzolate pubblicazioni Mondadori (e non solo).
Se avete figli, nipoti, figli di amici e colleghi o alunni che si arrampicano sul ciglio scosceso tra fine infanzia e  prima adolescenza, non esitate, regalateglielo.
Li preparerà non solo a un approccio meno imbalsamato ai classici ma, magari, potrà far scaturire in loro la scintilla benedetta dell'amore per la lettura.
Unico salvagente sicuro in questi tempestosi mala tempora.

mercoledì 9 settembre 2015

TUTTI GLI ARTICOLI DI AGOSTO




Cari lettrici e cari lettori,
pur avendo vissuto uno dei mesi meno riposanti della Storia dell'Umanità (come sempre, amiamo essere anticonvenzionali), non abbiamo mancato di pubblicare qualche articolo, su varie testate.
Certamente, si tratta di una messe scarna rispetto ad altri mesi.
Possiamo solo dirvi che abbiamo seminato diligentemente per offrirvi molto presto dei frutti prelibati


Questo mese abbiamo collaborato con Chicken Broccoli QUI, raccontando una nostra buffa esperienza da blogger in missione.

Sul blog invece abbiamo:

- raccolto la messe del mese precedente QUI (da Vanna Vinci a Anandita Basu)
- abbiamo esplorato i rapporti tra Qabbalah e Psicanalisi junghiana QUI (grazie ad Ivan Alibrandi).




Dopo questo articolo abbiamo ricevuto una telefonata da Moshe Idel, la più grande autorità mondiale sull'argomento.
A presto con nuovi articoli su Fumettologica, La Repubblica-XL e ovviamente questo blog.
Buona Lettura!