venerdì 31 gennaio 2014

MONARCH di AKAB: la recensione su LINKIESTA!!!





Come annunciato ieri, dopo il lancio su Fumettologica (lo trovate QUI), oggi su LINKIESTA  una recensione approfondita su "Monarch" di Akab.

E' evidente che l'autore si diletti di indagini esoteriche (si pensi al numero 23 che ritorna fin dal nome del suo blog), ben più consistenti delle semplici curiosità pettegole da scioperati del Web.
Non a caso è stato in grado di allestire una solida impalcatura simbolica per rendere ardentemente viva la testimonianza di una delle pagine più oscure e orripilanti della storia recente.

Un testo che si presta a diversi livelli di lettura grazie a una stratificazione di riferimenti gestita con scaltrezza e acume.



Visto che si parla di Blake, il santo patrono del blog,  tutto "Monarch" è fondato sul concetto di "fearful simmetry".

Me lo ha fatto venire in mente Daniele Capuano pochi istanti fa, parlando delle bimbe di "Shining"...

Ma nel canto di Akab l'esperienza è l'inferno e l'innocenza è calpestata.

Quindi come antidoto ascoltiamoci la versione  di Victor Vertunni, che riporta lo splendore dell'illuminazione ai versi blakeani:




Ah, l'articolo è QUI.
L'ho scritto stamattina molto presto, quindi se trovate frasi sconnesse è tutto regolare.
Del resto, si parla di stati mentali alterati, tutto torna.

BUONA LETTURA!

Intervista a LEOMACS: Il ritorno di "BATTAGLIA" su FUMETTOLOGICA!!!



Con l'occasione dell'esordio in edicola di "Battaglia",  torniamo con piacere a farci una chiacchierata con Leomacs.

Già abbiamo avuto il piacere QUI  e QUI.

Stavolta ci siamo concentrati sul suo rapporto col personaggio del vampiro siciliano creato da lui assieme a Roberto Recchioni ormai 17 anni fa.

Ma, come sempre con Leomacs, ogni argomento è lo spunto per una conversazione più e ampia e stimolante.

L'intervista la trovate QUI

Buona Lettura!




giovedì 30 gennaio 2014

MONARCH di AKAB su FUMETTOLOGICA!!






Uno dei libri che ci ha più colpito fra le letture recenti è stato "Monarch" di Akab.
Un'opera inclemente che va a sferzare corde sensibili del sistema nervoso di qualunque persona che possa essere definita, pur con generosa approssimazione, psichicamente stabile.

Ne parleremo, non a caso, per ben due volte, con due approcci diversi, fedeli all'impianto simmetrico di un volume progettato su un dualismo speculare.

Oggi, su Fumettologica, ne offriamo una prima presentazione dei temi e della struttura, con alcuni potenti estratti.

Domani, su Linkiesta, approfondiremo lo stratificato gioco di rimandi, citazioni e simboli che innerva tutta l'opera.

L'articolo lo trovate QUI


Buona Lettura 

mercoledì 15 gennaio 2014

IL DYLAN DOG DI LRNZ SU FUMETTOLOGICA!!!



Sovente il mio snobismo sprezzante sulla diffusione della cultura alta nelle masse, che impoverisce nella volgarizzazione i significati sublimi dei miei auctores riducendoli a iconcine svuotate di significato (quando ad esempio vedo Emily Dickinson o Kafavis citati nelle bacheche dei social network accanto Fabio Volo, o Teresa d'Avila accanto a Susanna Tamaro, o Bowie accanto a Morgan, nell'assoluta abolizione di ogni gusto e discernimento, nell'ingoio indiscriminato che abolisce senso ed utilizzo delle papille gustative estetiche), questa nobile invincibile tensione del mio animo intellettuale, suffragata da sconfortanti evidenze, mi induce a chiudermi nel mio dorato Sancta Sanctorum, invocando in ginocchio la distruzione globale sotto forma di fiammeggiante vendetta divina.
E' proprio in quei momenti che, con materna ma severa compassione, il pungolo della memoria sfodera la più potente arma per tacitare le eruzioni stanche del mio ego.

A 11 lessi i miei primi versi di Charles Baudelaire.
La strofa centrale di "Elevatìon":
"Fuggi lontano da questi morbosi miasmi,
vola a purificarti nell'aria superiore,
e bevi, come un puro e celestiale liquore,
il chiaro fuoco che colma i limpidi spazi."


il giovane Charles Baudelaire

Quell'invito semplice e sublime agì sulla mia svanente innocenza come il più potente dei mantra.
Decisi di dedicare la mia vita alla ricerca spirituale, di sputare sulle convenzioni sociali, di sprezzare fatiche e ambizioni sociali, per votarmi unicamente a quell'unico supremo obiettivo.
Tutto era vano e inutile, a meno che mi avesse condotto a realizzare la promessa di quei versi.
La mia vita aveva un senso, quello di dissetarmi di Bellezza e nutrirmi di Verità.

Un ragazzino sensibile, eh?! Non c'è che dire...
Anzi, si, qualcosa c'è da dire.
Qualcosa che spiega l'assunto iniziale.

Lessi quei versi su un albo di Dylan Dog.
Numero 63, "La clessidra di pietra".

Di recente, ho approfittato della fruibilità degli autori che consentono i social network  per ringraziare Claudio Chiaverotti, lo sceneggiatore di quell'albo, che probabilmente non immaginava di dare vita con quella citazione a un futuro yogi.

Lasciai quindi Dylan Dog per passare al personaggio che forse ne ha ispirato il nome, Bob, e attraverso lui si schiuse la porta della ricerca: da Baudelaire a Blake, da Blake  a Dante, da Dante ai Sufi, dai Sufi ai Veda.

Nel frattempo, al Liceo, incontrai LRNZ.
Come già scritto su queste colonne, con lui e con Daniele Capuano, spesso grazie a lui, scoprii altri sherpa della mia ricerca, Simone Weil, Tarkovskij, Nietzsche, Holderlin, T.S. Eliot, Camus e molti altri.

Parallelamente, LRNZ mi faceva scoprire le meraviglie del grande fumetto: la perfezione aurea di Moebius, il genio traboccante e commovente di Andrea Pazienza, il napalm dialettico-visuale di Scozzari, la potenza michelangiolesca e truce di Liberatore, il nitore classico e la sapienza di Tezuka.

Dylan Dog divenne per me il nemico, il sinonimo di tutto ciò che era parodia del Vero e del Bello, manifesto di appiattimento, omologazione, banalità. Mai più letto per  molti anni.
Eppure, dentro di me sapevo che la coppa del nettare di cui mi inebriavo mi era stata porta proprio da quelle pagine che in quel momento avrei bruciato.

Ora il cerchio si chiude.

Oltre alla grande contentezza personale (che poco importa a chi legge), nella mia visione culturale del fumetto questo evento segna una svolta.
Se LRNZ, oltre al suo evidente sbalorditivo talento, riesce a portare in Dylan Dog la sua cultura, la sua intelligenza, il suo profondo amore filologico per il fumetto, la sua conoscenza trasversale pressoché unica dell'arte visuale (profusa QUI), non solo farà un enorme dono ai frequentatori di Craven Road,  ma accompagnerà l'intero settore in un salto di qualità e gusto che potrebbe divenire epocale (e va dato il giusto credito all'intuizione di Recchioni in questo senso, ancora più ardita nei casi di Aka b e Ausonia).

Ecco QUI la nostra conversazione a riguardo su Fumettologica!
Buona Lettura




martedì 14 gennaio 2014

Intervista a GIPI su FUMETTOLOGICA





Riprendiamo il sentiero da dove l'avevamo interrotto.
La consueta rubrica del martedi #tavolidadisegno su FUMETTOLOGICA oggi è impreziosita dalla presenza dell'autore del momento, Gipi.
Si, lo è da anni, è vero.
Ma dal nostro ultimo articolo la candidatura al Premio Strega e l'intervista con Concita De Gregorio che trovate QUI, con la fiera difesa del concetto di "fumetto" rispetto alla più intellettuale definizione di "graphic novel", hanno ancora di più portato l'autore al centro del dibattito, per una volta serio, sull'arte fumettistica in Italia.

Sulla bellezza della sua ultima opera "Unastoria" ci siamo già espressi ampiamente QUI, in una recensione che ha ricevuto vasto apprezzamento e visibilità (colgo dunque l'occasione per ringraziare i miei pazienti lettori).

Particolarmente rocambolesche le circostanze di questa intervista, nata da una visita di amici comuni all'autore, che poi mi hanno raggiunto a tempo di record teletrasportandosi dalla residenza pisana di Gipi all'Auditorium di Roma per assistere insieme al magnifico concerto di Nick Cave che abbiamo raccontato QUI.

Parlo di Mauro e Martina, ai quali si è aggiunto il nuovo grande amico Giuseppe Zagor.

Attualmente, formano la Trinità più divertente che sia possibile incontrare.

Grazie dunque all'adorabile Martina Cestrilli e alla prestigiosa casa editrice Spazio Nebularina (dai profani appellata Stefania)  per i loro scatti, amichevolmente "rubati" a Gipi nella sua casa/studio.
Un grazioso tandem di amiche che oggi esordiscono insieme sulle colonne di Fumettologica.

Tanto per rendere il tutto più divertente, le ultime due foto ce l'ha mandate Gipi stesso nell'ultimo scampolo di tempo utile per la pubblicazione.
Concludiamo dunque ringraziando anche lui per la sua grande disponibilità.
L'intervista è QUI 
BUONA LETTURA