Vi abbiamo già parlato di Elio Crifò, soprattutto in relazione al suo EsotericArte, uno degli spettacoli più interessanti degli ultimi anni.
Rievochiamo brevemente alcune delle considerazioni che abbiamo proposto in passato:
- ne abbiamo parlato QUI sul Blog de il Fatto Quotidiano, definendo lo spettacolo ""EsotericArte, una brillante panoramica sulla storia occulta dell’Arte italiana, in cui, con giocoso tono da gigione beffardo, l’attore getta luce sull’immenso patrimonio di conoscenza esoterica sottesa ai capolavori dell’architettura e della pittura, soprattutto, medievale"
- avevamo precedentemente scritto QUI:
"Si potrebbe riscrivere l’intera Storia dell’Arte occidentale leggendo in tralìce l’immensa mole di messaggi occulti, codici simbolici, riferimenti esoterici che non solo appaiono nelle più celebri opere, ma ne sono di fatto sostanza d’ispirazione e fondamento strutturale.
Questo è l’assunto, interessantissimo, di EsotericArte: i misteri nell’arte Italiana. Un viaggio tra esoterismo, simbologia, numerologia, una ricerca colta e inusuale condotta da Elio Crifò (...)
Uno spettacolo colto, brillante, non convenzionale, il cui valore si apprezza solo al termine del percorso"
- ci rifacciamo sempre alle parole perfette di Chiara Babuin in QUESTA sua recensione:
"l’intento di Crifò è quello di spodestare la visione scientista, tecnocratica e falsamente progressista (ricordiamo la distinzione pasoliniana tra Sviluppo e Progresso) che ormai governa il contemporaneo, in favore di un recupero – o di una presa di coscienza da parte del pubblico – di quel legame arcaico, ancestrale che era il fondamento del Sapere delle più grandi civiltà che hanno solcato questa terra".
Sabato 16 marzo alle ore 18.00 presso la Sala del Senato del Convento dei Domenicani a Roma (piazza della Minerva, 42) l'attore presenterà, accompagnato da Rosario Gorgone, La leggerezza dell'essere, evento organizzato da Terre Sommerse in collaborazione con la società Active Piano.
Già leggendo i nomi collegati all'evento (Rosario, Gorgone, Minerva, Convento) emergono atmosfere degne di un romanzo esoterico medievale.
Abbiamo chiesto a Crifò di illuminare i significati di questo evento suggestivo.
Come presenteresti l'evento di sabato?
Sabato presenterò un prototipo di pianoforte, l'innovativo Active System Piano, un connubio tra piano elettrico e piano tradizionale. Ho pensato quindi di creare una presentazione che riportasse lo stesso connubio tra tradizione e innovazione. Musiche classiche contemporanee suonate dal compositore Rosario Gorgone, unito al mio stile espositivo, contemporaneo nell'enunciazione e nella scrittura, classico nei costrutti filosofici.
Quali temi e quali autori affronterai?
La leggerezza dell’essere è un immersione nei fondali incantati della filosofia e le composizioni sonore di Gorgone sono sirene che guidano i sommozzatori-spettatori in questo paradiso sottomarino.
Un pianoforte ci tuffa nel mar della serata emettendo note di soave armonia. Note che sono ossigeno di sopravvivenza. Il piano arpeggia, vibra, vola... per poi discendere, acquistare peso e poi sprofondare nelle gravità dei suoni più cupi.
Davvero la leggerezza è positiva e la pesantezza negativa? Questo si domandava Milan Kundera nel primo capitolo del suo famoso romanzo e questo ci domandiamo noi all’inizio dello spettacolo. Si parte da Kundera e dagli “opposti” di Eraclito per inabissarsi nell’eterno ritorno di Nietzsche, poi nella forza dell’inconscio di Schopenhauer, poi nelle grandi intuizioni di Emanuele Severino, poi nelle critiche di Umberto Galimberti... sino alla relatività di Einstein e capiremo, alla fine del viaggio, che oggi abbiamo una concezione dell’Universo identica a quella di 2600 anni fa! La filosofia ha battuto la scienza già da millenni. Ed è proprio Einstein che evidenziava la piccolezza della scienza rispetto all’immensità della filosofia, in quanto, per Einstein, “solo il Pensiero domina la realtà”
Come nasce il tuo interesse per le tematiche esoteriche?
Dal suo opposto, la materialità, ossia una commissione per un testo sull'arte medievale. Da lì mi sono imbattuto nei simboli. I simboli rimandano a contenuti sapienziali, a formule filosofiche, a quel pensiero del trascendente e del sacro che ha basi molto più ampie del Cristianesimo, che ha una riflessione sul divino adeguato ad un adulto, che non appartiene alla catechesi di massa ma che mira alla realizzazione di una via diretta tra l'individuo e Dio... e, a un certo punto, ti rendi conto che le religioni monopolizzano il concetto del sacro. Le grandi religioni dicono: il sacro siamo noi o quantomeno la via. Li guardi bene, li frequenti, conosci la loro via e... cambi strada, perché quel sacro di massa, non può interessare a chi interessa veramente il sacro.
D'altronde se vuoi comprare il cibo genuino non vai certo all'ipermercato!
Qual è il tuo metodo di ricerca?
Aver smesso di ricercare scritture e aver iniziato a ricercare un senso del mio lavoro. Il mio lavoro è un arte e l'arte dona la possibilità d'interessarsi di qualunque disciplina per poi riversarla creativamente in parole, gesti, fiati, emozioni concrete. L'arte è un mondo inaccessibile ai professionisti, perché i professionisti sviluppano competenze ed eseguono, al massimo interpretano, ma nessuno crea. E la creazione è ricerca.
Quali sono i tuoi progetti in cantiere?
Sopravvivere felice in questo mondo infelice.
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