martedì 25 febbraio 2014

"Ogni piccolo pezzo" di Stefano Simeone - Presentazione al Circolo degli Artisti

Immagine di copertina di "Ogni piccolo pezzo" ed. Bao Publishing

Giovedi 20 Febbraio al Circolo degli Artisti a Roma ho avuto il piacere di presentare il libro "Ogni piccolo pezzo" di Stefano Simeone.
Il prestigioso parterre era impreziosito dalla presenza di autori, amici e sodali dell'autore quali Antonio Fuso, Giorgio Pontrelli ed Emilio Lecce.
Quest'ultimo, essendo della Lazio, è una bravissima persona.
Werther Dell'Edera è stato invece evocato come entità ectoplasmica.



Simeone nell'opera preferita da Emilio Lecce e il sottoscritto
Stefano è riuscita nell'impresa di farmi leggere tre volte il suo libro per capirlo.
Questo, al netto dell'Alzheimer, è di per sé motivo di interesse, quantomeno psichiatrico.

Ecco la nostra conversazione, a proposito della quale tengo a ribadire che sono astemio.
L'acronimo storicamente inquietante precede le parole dell'artista, l'altro ormai lo conoscete.
 Buona Lettura:



Illustrazione di Stefano di "True love waits" dei Radiohead per "This is not a Love Song".
Non c'entra nulla ma mi piace.

SS Siamo qui riuniti per commemorare la scomparsa prematura di...Conte, la battuta, i tempi comici!

CZ Ah si! Del buongusto...

SS Appunto..

CZ Ma proprio nel senso di Fred Buongusto...oggi tutti a ricordare Kurt Cobain, ricordiamo anche un grande protagonista della musica italiana...noi siamo fieramente vintage!



Fred è vivo e lotta insieme a noi

Siamo qui per presentare il libro "Ogni piccolo pezzo" di Stefano, come saprete...

SS E certo, lo devono pure leggere...

CZ Infatti, a questo proposito volevo dichiarare che dovendo introdurre il libro, calandomi nei panni del critico coscienzioso,  non solo l'ho letto...

SS E ciò è già eccezionale...

CZ Ma l'ho letto una seconda volta...

SS Perché la prima non l'avevi capito...

CZ Esatto! Davvero, però!  Quindi l'ho letto una seconda volta, e ho trovato le giuste coordinate...e poi, essendo Stefano un amico, anche una terza, potendone apprezzare tutti i richiami interni...

SS ...nella sua magnificenza assoluta...

CZ... che atterrisce il lettore...

(dal pubblico): che cosa fa il lettore?

CZ Viene atterrito!

SS (Si spaventa!)




CZ Si, ma io ho l'erre moscia, uso tutte parole con due "erre" apposta, che fa elegante...
insomma è stato più facile capire "Lost"...tra parentesi credo di essere tra i pochi nell'intiero universo a cui il finale è piaciuto, e un giorno spiegherò il perché!

Antonio  Fuso (dal pubblico): Sono d'accordo anche su questo, Conte! Grande Lindelof!


CZ E si, anche il finale, non lo spoileriamo, ma c'è la stessa circolarità...

SS Benvenuti alla presentazione ufficiale del cofanetto definitivo di "Lost"!


SPOILER: il finale di "Ogni piccolo pezzo"

CZ L'edizione critica!
Comunque, parlando finalmente di questo libro: non voglio, appunto, svelare nulla, anche perché l'obiettivo nemmen tanto subliminale di questa presentazione è che poi voi il libro lo acquistiate, quindi massimo riserbo...

Giorgio Pontrelli (dal pubblico) : Anche se alla fine il protagonista muore...

CZ Si, e si scopre che era stato il maggiordomo...

SS Si, però dopo tre giorni...

CZ Ritorna dalla montagna con la barba lunga, in sella a Re Nero...


Il protagonista in una delle sue tante manifestazioni post-mortem

Insomma, è un libro in cui, chi già conosce Stefano come autore, può ravvisare tutte le sue caratteristiche stilistiche...mi ha colpito quindi, in questo caso, la costruzione della storia, sviluppata a incastro su diverse fasi della vita dei personaggi, e come hai elaborato questo gioco narrativo...
quindi, scegli tu, o come sul lettino dello psicanalista oppure come nella maiuetica di Socrate...


SS Il famoso cantante...


Il mio filosofo di riferimento
CZ No, stavo dicendo Socrates, il giocatore, comunque in pratica io ti porrò delle domande fastidiose e inopportune...

SS E io non ti risponderò!

CZ Allora siamo d'accordo!
Iniziamo, prima domanda: (suona un cellulare) vedi, puoi anche chiedere l'aiuto da casa...sgombriamo il campo da un equivoco che forse si è creato:  puoi rivelarci quanto c'è, e soprattutto se davvero c'è, di autobiografico nel tuo libro?
SS Allora, tutto iniziò quando tempo fa mi fecero un'intervista su un sito di critica di fumetti...e mi hanno chiesto appunto quanto c'èra di autobiografico, cosa pensavo dell'autobiografismo nei fumetti etc... Peccato che nel mio fumetto di autobiografico non c'è niente! Tranne il luogo: avevo l'esigenza di sapere esattamente dove si trovassero i personaggi, per comprendere il tempo esatto degli spostamenti, dunque ho scelto il mio paese d'origine. Per cui, concedetemi un pò di polemica, poi si sono scagliati contro i fumetti autobiografici prendendosela con me...che non faccio fumetti autobiografici!
E' chiaro poi che, come in tutte le opere, ci sia un elemento personale, però vale anche per la fantascienza!
Anche in "Lost".

Antonio Fuso: Grande Lindelof! (risate in sala)

Foto scattata dal maestro Antonio Fuso

(Entrano alcuni ritardatari)

SS Loro sono alcune comparse che pago 8 euro...5 euro gli studenti universitari...prego, continuiamo...

CZ Per la struttura narrativa ti sei ispirato a un precedente?

SS Allora, il primo libro che ho disegnato l'ho realizzato pagina per pagina. In questo caso, la storia percorre vent'anni di sei personaggi, quindi almeno nella struttura ho provato ad essere coerente, ad ogni salto di tempo corrisponde un cambio di pagina, ad esempio.  Qualcuno ha detto che somigliava a "Il Grande Freddo"...però non si suicida nessuno, quindi...

CZ Più che altro, allora, a "Compagni di Scuola", "il grande freddo" italiano...scusate, ma sono un ammiratore di Christian De Sica, venendo ho incontrato un enorme cartellone del suo nuovo spettacolo a teatro e l'ho considerato un segno di grande auspicio...


Il mio film preferito
SS Ma parliamo di te...ma perché ti chiamano Conte Zarganenko? E' un omaggio ad "Amici Miei"?

CZ In parte, si. E' una lunga storia...però ne parlerò quando uscirà il libro mio, e tu lo presenterai!
Andiamo ora sul filosofico spinto...

SS Avanti...

CZ Visto che tu affronti questi personaggi, raccontandone le varie fasi dell'esistenza, e, correggimi se sbaglio, c'è una corrispondenza tra i comportamenti della maturità e quelli dell'adolescenza e dell'infanzia...

SS Si.
CZ ...qual è allora la tua riflessione sulla crescita?

SS Essendo stupido non ci ho pensato,

CZ Beh, magari essendo intelligente lo hai mostrato, senza doverci pensare

SS Grazie.
Diciamo che quando creo un personaggio mi appoggio a dei precisi stereotipi, poiché essendo un libro che in 160 pagine racconta 20 anni, non puoi introdurre un personaggio come se fosse Walter di "Breaking Bad", non hai quattro stagioni a disposizione per raccontarlo. Quindi ho cercato di creare personaggi immediatamente riconoscibili, aggiungendo da varie fonti diversi elementi dei caratteri. Anche la struttura del libro, costruita su salti temporali, in cui ogni  due-quattro pagine ci si trova in un altro luogo e in un altro momento, mi ha aiutato nello stile a creare uno stacco narrativo. Però, sinceramente, questa scansione ha principalmente una funzione narrativa, non credo che l'infanzia sia vincolante nella vita di una persona. Può accadere, e quindi ho provato a raccontare quei momenti, in cui il caso gioca un ruolo...preponderante.

CZ Ah, però!

SS Stacce, (risate)

CZ Invece, nella stesura del libro sei andato per ordine cronologico, terminando prima ogni fase e poi scaglionandola, o lo hai composto così com'è?

SS No, l'ho scritto così. C'era una scaletta iniziale che poi ho stravolto. Ho fatto tutto lo storyboard, che era fondamentale soprattutto per questo elemento del cambio pagina, narrativamente importante, anche perché non c'è nessuna didascalia nel libro.

CZ Ho trovato molto utile, infatti, lo schema che c'è alla fine del libro, sia come gioco grafico ma anche proprio per comprendere la storia. Spiega senza spiegare troppo. L'ho trovata una soluzione intelligente.

SS ...mi hai detto due volte intelligente (risate)...devo davvero darti dei soldi, allora...

CZ Davvero, come dicevo la prima volta che l'avevo letto narrativamente non mi tornava, lo schema mi ha indotto a rileggerlo e trovare tutti i collegamenti...

SS O Conte, ma infatti,  quando l'ho scritto l'ho fatto proprio in modo che il lettore dovesse leggerlo due volte. Ho disseminato una serie di elementi che a una prima lettura non puoi comprendere, perché non li spiego. E' un gioco di rimandi voluto. Più lo leggi, più lo capisci. Ma ci vogliono anni, eh, almeno sette...

CZ Si, c'è proprio un movimento religioso che lo studia come il Talmud...

SS Si, l'Ognipiccolopezzismo.

CZ Di tutte le varie scene, mi è piaciuta molto la parodia del "brainstorming", con protagonista Sienna. E' una situazione che hai dovuto subire e quindi ti sei voluto vendicare?

SS No, no, ho solo preso una serie di persone antipatiche e le ho messe in una stanza con dei vetri. E' il vetro che ti porta a questa riflessione.

CZ Del resto, riflette di per sé.
A livello di segno,  mi pare che tu cerchi varie soluzioni per creare diverse atmosfere... (non è vero, ma lo dico ché fa scena)...no, seriamente, cerchi varie forme...

SS Si, io ho studiato molto Brecht.

CZ E' un pò il tuo tratto distintivo.


SS Anche Proust...

CZ Niki Lauda, anche...


Lo scrittore prediletto da Stefano Simeone

SS Più che altro, io tento di mascherare l'incapacità! (risate)
Non nasco come disegnatore, disegno da solo sei anni. Non lo dico per fare il modesto, l'unica qualità che mi riconosco è, credo, un certo gusto estetico, che mi consente di ricreare quello che ho in mente. Ma non sono un virtuoso.

CZ Prima di fare il disegnatore, cosa facevi?

SS Ho studiato cinema, regia. Infatti, la narrazione non è mai un problema, nel senso che l'ho studiata abbastanza e se devo raccontare una scena quasi istintivamente so come raccontarla nel modo migliore.
Il problema è disegna la linea del volto, gli occhi storti...è un macello! E' una cosa difficile...e deleteria.
Così, oltre a "preponderante" ho usato anche "deleteria".

CZ Per ciò che riguarda lo stile, pensi di essere ancora in ricerca o di aver trovato la tua identità?

SS No, no, sto proprio ancora studiando. Se non so disegnare una cosa...me la faccio fare da Werther (NdT: Werther Dell'Edera, con cui condivide lo studio assieme a Antonio Fuso, Giorgio Pontrelli ed Emilio Lecce)! (risate)

CZ Però hai già sviluppato un segno riconoscibile...

SS E' fortuna!
Francamente, molti mi dicono che quando c'è un disegno mio lo riconoscono, io questa cosa non riesco a vederla...

CZ Perché tu sai che te li fanno gli altri...(risate)

SS Ma infatti sul primo libro uscì una recensione scrissero: "Si vede la mano di Werther Dell'Edera..."
(risate)...è vero, c'era un naso che  non riuscivo a fare...l'ha proprio fatto lui!

CZ Beh, un critico bravissimo!

SS Quindi, a scrivere sono molto più sciolto,come ho tempo invece mi applico allo studio del disegno.
Non ho una formazione accademica nel disegno. 
La mia è tecnica applicata all'ignoranza.

CZ Una domanda che pongo spesso è: hai degli autori di riferimento? Non necessariamente influenti sul tuo lavoro, ma di cui magari apprezzi l'approccio, intendo.

SS A parte, chiaramente, Alvaro Vitali...


L'autore di riferimento di Stefano Simeone, vincitore di un Oscar per "Amarcord", in una dolente confessione
nelle recensioni spesso mi accostano a Mazzucchelli, ma credo che non è giusto nemmeno nominarci insieme nella stessa frase, perché lui è un mostro...più che altri autori, studio la realtà per poi provare a sintetizzarla a modo mio...col tempo riconosco che somiglio a qualcuno, ma lo faccio inconsapevolmente...Anzi, quando ci provo, non ci riesco...c'è un disegnatore bravissimo che si chiama Jean Paul Leon, disegnava gli X-Men, con un tratto molto americano, con molti neri. L'ho guardato per questo libro, ma credo non si veda proprio l'influenza.
Io l'ho guardato...


CZ E lui si è girato dall'altra parte! (risate)
A chi invece riconosci di assomigliare?

SS A mio padre. (risate)

CZ Beh, questo fa onore alla stirpe!

SS E a mio padre! Beh, diciamo Max Kindt, ma più nel primo libro.

CZ E nel panorama attuale, non solo italiano, ci sono autori che apprezzi o con i quali vorresti collaborare?

SS C'è Jeff Lemire che ha fatto la copertina uguale al frontespizio del mio primo libro...

CZ Ah, quindi ha fatto una collaborazione con te senza dirtelo..

SS No, il suo è uscito prima....Tutti mi dicevano che l'avevo copiato, ma io il libro lo avevo fatto prima di averlo visto!
Poi, ho letto il suo libro ed è bellissimo...mi piacerebbe...chiamarlo la sera...solo che sai in America, col fuso orario....in realtà di autori bravissimi ce ne sono dappertutto, mi viene in mente Alessandro Baronciani, per il suo tipo di sintesi, dietro una semplice linea si intravede una struttura molto solida...ma molti altri sono gli autori da cui imparo...al contrario, c'è un'americana pessima che mi manda le cose, da cui imparo come non devo fare...

CZ Un counselor involontario


SS Appunto.

CZ Concludiamo con una domanda inedita, spiazzante. Forse è la prima volta che si chiede questa domanda nella storia del giornalismo: progetti per il futuro?

SS Tanti. Il libro nuovo che uscirà nel 2015, che  inchiostrerò a mano, a differenza dei precedenti.
E poi, mi lascio trasportare dagli eventi...

CZ Perfetto. Ringraziamo Stefano e il gentile pubblico, al quale ricordiamo il motivo della serata: acquistare il libro!


La mia soddisfazione a fine serata






















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