Per C.C., materna mecenate nel giorno del suo genetliaco
Questa non è una classifica di fine anno, come del resto avrete già intuito essendo oggi il 27 Marzo.
Non nè nemmeno una lista dei miei fumetti preferiti o delle letture che ritengo migliori in assoluto.
Si tratta di dieci libri molto diversi fra loro, legati però sia da alcuni tratti comuni (il grottesco, l'occulto, il delirio, l'adolescenza con le sue scoperte meravigliose e i suoi incubi, il confine sottile tra realtà e delirio) che soprattutto da un invisibile filo rosso di qualità: sono espressione di personalità autoriali autentiche, alcune affermate altre meno (per ora), sono graziati dal tocco dell'originalità e della ricerca.
A ciascuno avrei voluto dedicare uno dei miei proverbiali interminabili approfondimenti, ma una mole di impegni indubbiamente superiore a quella di Barack Obama (almeno lui avrà una segretaria!) mi ha costretto a questa discutibile scelta di stringatezza.
Me ne scuso con gli autori, con i lettori forse meno, considerato che stavolta non dovranno prendere un giorno libero al lavoro per leggere un mio articolo.
Bando agli indugi, iniziamo.
1) LE RAGAZZINE stanno perdendo il controllo. La società le teme. La fine è azzurra.
Ratigher
PRIMA O MAI
La colpa è tutta di Ratigher.
Se vi infliggo regolarmente deliri su varie testate, intendo. Fu proprio dalla recensione/pamphlet di Trama su questo blog (QUI) e dalla sua seguente segnalazione che cominciò l'effetto domino di collaborazioni giornalistiche con cui assedio il vostro tempo libero.
In questo caso, qualsiasi recensione sarebbe vana (non lo dico per letargia): il libro è potente, autoesplicativo, perfettamente calato in una sintonia significante/significato. Invero, è "una pallottola argento per le nostre menti borghesi". Il libro apparentemente non ha la profondità di Trama, ma è forse più riuscito perché sceglie proprio un livello di lettura secco, immediato, devastante.
Imparando bene la lezione di Charles Burns (che ha incontrato pochi giorni fa come da noi raccontato QUI), Ratigher ci accompagna in una corsa spericolata e insensata, imprimendoci proprio quell'effetto di ebbrezza e eccitazione che è il quid magico dell'adolescenza, verso la scoperta, letterale, del monstrum che è dentro ognuno di noi.
Non dico altro..
Il libro è il primo della serie PRIMA O MAI: ma ora può essere scaricato QUI .
Ora, Andrea Tosti e il sottoscritto difficilmente concordano su un qualsiasi aspetto dello scibile umano. In questo caso (ripeto, non per letargia) sottoscrivo ogni parola di QUESTA sua recensione del libro, che forse per me è il suo miglior articolo.
Lui ovviamente non è d'accordo.
2) UNA BRUTTA STORIA
Spugna
GRRRz
Qui entriamo nel regno della follia.
Un ambiente in cui siamo a nostro agio e in cui vantiamo anche qualche titolo nobiliare.
Tommaso Spugna di Spigna per la sua opera prima sceglie una storia di pirati, mostri e pugilato clandestino. In codice ci sta allertando: il lettore verrà preso a pugni mostruosamente con ogni mezzo illecito. La storia parte "normalmente" strana, rispettando codici e stereotipi della letteratura di riferimento, da Stevenson a Jack London, alterando subito ogni elemento in chiave grottesca e violentemente caricaturale.
Nulla in confronto a ciò che avverrà in seguito.
Potremmo definirlo un romanzo di de-formazione.
Il turning point da sceneggiatura accademica è virato in una modalità talmente folle (eppure antico come i Nostoi, i racconti successivi all'Iliade di cui l'Odissea è il più celebre) da annichilire qualsiasi pretesa simbolica. Nel delirio più spinto, appaiono degli elementi narrativi primordiali, a cui la chiusura del racconto ammicca ironicamente.
Ottimo esordio per Spugna, bel colpo per la GRRRz.
3) GLI AMARI CONSIGLI
Nicolò Pellizzon
BAO
Dopo l'affascinante Lezioni di Anatomia per GRRRzetic, Pellizzon insiste nell'esplorare la tavolozza del malsano, dell'inquietante, del languido vizio. Il suo talento redime esteticamente atmosfere che in mano a uno scrittore scapigliato sarebbero ributtanti. Ma il suo tratto sembra nascer apposta per dare novella dignità artistica alle atmosfere decadenti e crepuscolari che D'Annunzio (pur nell'immenso talento) contribuì a render macchietta. Il riferimento che subito ci appare è Aubrey Beardsley, indimenticato illustratore di gemme nere come i racconti di Edgar Allan Poe e la Salomè di Oscar Wilde. Come nell'opera precededente, il sovrapporsi di elementi simbolici e l'evocazione di figure archetipiche non sembra corrispondere a un preciso codice di riferimenti allegorici (come in GOLEM di LRNZ, ad esempio, ne abbiamo parlato QUI), bensì a un raffinatissimo gioco decorativo, di suggestioni e rimandi, vaghi e per questo profondamente in armonia con l'atmosfera di dissonante conturbamento che ispira l'opera.
L'arcano incanto è, comunque, intatto.
In questo caso, i colori, fortissimamente vividi, concertano ulteriormente al disorientamento psichico nel labirinto del senso di colpa, della sensualità morbosa e avvolgente.
Siamo di fronte ad un autore, nel senso vero della parola.
4) SMILODONTE
Alberto Corradi
BLACKVELVET Altrevisioni
Su questo libro potremmo intrattenervi ore ed ore, per sviscerare le molteplici possibilità di approfondimento. Corradi prende quello che (per noi) è il fango della falsa conoscenza di Crowley e Jodorowsky e ne fa concime per i fiori della sua fertile creatività. Più che il segno o la narrazione, ciò che ci ha sedotto è il brivido fraterno del ricercatore, l'adolescente che trova nei libri la vera realtà ardente, nello scatenarsi dell'immaginazione, nell'approdo alla conoscenza interiore, contrapposto all'ottuso grigiore del quotidiano. Non la forma, ma lo sguardo, il coraggio e la sensibilità dell'autore ci rendono il libro caro al cuore. Noi che amiamo più Alan Moore di Ballard e Clive Barker, e che fin da adolescenti abbiamo imparato a diffidare del genio oscuro di Burroughs (tutti maestri dedicatari del libro), apprezziamo che l'orrore e l'incubo (sostanza delle pagine) vengano mostrati come necessarie porte da aprire per l'accesso all'inconscio, non come porti definitivi della miseria umana.
Chiunque ami la lettura vorrà abbracciare Alberto.
5) IL MITICOPERAIO
Sebastiano Vilella (con Giuseppe Palumbo)
Edizioni Voilier
Un libro difficile, coscientemente anacronistico, d'impatto straniante, eppure irriducibilmente bello.
Vilella mette in scena i testi di Palumbo (col quale parleremo tra poche ore come annunciato QUI) con vigore visivo imponente. Alcune tavole sono di potente splendore.
Per chi ha costantemente nella mente il ronzìo dei versi di Majakovskij, la figura del Miticoperaio è più familiare di quanto possa essere per un lettore comune. Un archetipo di virilità e pura volontà, depurato dalla retorica fascistoide, corroborato da quella sovietica nel senso alto dell'impegno collettivo. Il tutto tinto di tragedia e violenza.
L'esaltazione mistica (e sul valore messianico della Rivoluzione sono stati scritti libri e libri, si sa che Marx studiò da rabbino) è l'esito inesorabile di una tensione superumana che volge in orrore l'Uomo sconvolto dall'Ingiustizia.
Con la forza di un passato negato e per questo ineludibile, la figura dello stakanovista estremo irrompe nel presente fittizio in cui l'umanità vivacchia, per imporci la memoria del valore, della dignità, di sentimenti eroici e per questo resi risibili dal Potere.
Eppure, lo scontro, disarmato spiritualmente, della mitologia col quotidiano conduce alla dissociazione, al delirio, alla distruzione.
Un memento etico di grande rilevanza.
6) UNO IN DIVISO
Adriano Barone e Fabrizio Dori
Tunué
Questo libro merita davvero tutta la vostra attenzione
Tratto dal romanzo di Alcide Pierantozzi, è un'opera disturbante ma sincera.
Frammenti di sapienza gnostica, mescolati in un oscuro calderone psicanalitico, rendono il libro una lettura ostica ma illuminante. La tensione all'Uno, il ritorno all'Androgino, la coincidentia oppositorum, temi eterni e dunque sempre attuali, sono calati nello squallido fermento dell'adolescenza di due gemelli siamesi.
Il sacro e la crudeltà, l'ossessione del sesso e il desiderio di impossibile redenzione, la povertà dei corpi e il riscatto nella trasfigurazione: non è un caso che il libro originariamente sia stato dedicato a Pier Paolo Pasolini.
Una lettura a tratti insostenibile, che dalle vertigini di Jung ci getta negli abissi infernali di Sade.
La scrittura di Adriano Barone è un affidabile Virgilio per indicarci la via nel deserto del Male che alberga in ognuno, efficacemente rappresentato dai guizzi paranoidi di Fabrizio Dori.
Per lettori colti e coraggiosi.
7) OCEANIA BOULEVARD
Marco Galli
Coconino
Confessiamo una predilezione.
Se dovessimo scegliere un libro per un lungo viaggio, tra i dieci degnissimi indicati, forse la nostra mano esitante si poggerebbe sulla magnifica costa del volume Coconino.
Marco Galli ci ha conquistato, in primo luogo, con l'onestà. I riferimenti sono evidenti (David Lynch, certa letteratura noir, suggestioni hitchcockiane), ma non c'è piatta emulazione, al contrario, le pagine traboccano passione, studio, consapevolezza.
L'atmosfera è ipnotica, il grottesco è dosato con intelligenza, ogni tavola ce la appenderemmo in camera. Tutti gli stereotipi del genere sono menzionati e mescolati in un vortice d'humour e tensione tali da rendere la narrazione un tentato rapimento del lettore.
La visione è cinematografica, Il crescendo narrativo, all'inizio prevedibile, diventa sempre più sfuggente e labirintico, fino a una grande invenzione formale nel finale, che ovviamente non vi rivelo.
Possesso del genere, tempi narrativi controllati e poi stravolti, forma inquietante e insieme seducente, soprattutto, soprattutto la capacità di creare un'atmosfera, un mondo, con pochi tratti: qualità non comuni.
Probabilmente, uno dei nostri fumetti italiani preferiti.
8) TORMENTI
Furio Scarpelli
Rizzoli Lizard
Del ricchissimo catalogo della Rizzoli Lizard (di cui elogiamo sempre la raffinata cura editoriale), abbiamo scelto questa perla nascosta, un dono, formalmente ibrido, di grande valore.
Furio Scarpelli è stato, assieme allo storico collaboratore Age, un pilastro del cinema italiano.
Nella sua carriera ha vinto più premi di quanto il Milan di Sacchi abbia vinto trofei e, tanto, per darvi un'idea, è la mente (assieme ad Age) che ha creato e dato vita a colossi dell'immaginario italiano quali: Brancaleone, I soliti Ignoti, i personaggi di Gassman e Tognazzi ne La Grande Guerra, I Mostri. Parliamo di uno dei più grandi osservatori della società nostrana, nonché uno dei massimi maestri della comicità europea.
Uno dei padri della commedia all'italiana (quella vera, quella di cui esser fieri).
L'ultima sua opera è un fumetto. O meglio, una serie di schizzi, di appunti, di testi, di disegni sparsi e disordinati, destinati a divenire...un romanzo disegnato? Un film per immagini? Una sceneggiatura mancata? Definitelo come vi pare. Ciò che importa è che il libro è un dono insperato, uno spasso per la mente e una opportunità non da poco per gli amanti della scrittura: aprire i cassetti segreti di un maestro di scrittura. La storia è ambientata nel Fascismo, e non può non venir mente il geniale Flaiano (collega a lui contemporaneo) per la maestria ironica nel decostruire miti fittizi e sovrastrutture decrepite, nel tratteggiare con poche battute personaggi indimenticabili, nell'andare, attraverso l'ironia, alla radice del cancro sociale italiano, nei comportamenti d'ognuno, nelle grette miserie di quello che Guccini definì "l'egoismo sdrucciolo che abbiamo tutti quanti".
Il piacere della scrittura delizia il lettore come sicuramente la vivacità dell'ispirazione avrà deliziato l'autore.
Il tesoro nascosto di un maestro.
Trovatelo, ordinatelo, godetelo.
9) CONDIZIONI
Nate Powell
Edizioni BD (PSYCHOPOP)
Questo non è esattamente il tipo di lettura che ci seduce.
Le atmosfere non ci appartengono, l'aria che si respira è per noi opprimente, malsana.
Ma l'autore è poderoso . Sa quello che vuole dire e lo dice con forza.
Ciò che spesso si insegue indossando la consunta divisa grunge, quel senso di disagio, di alienazione prossima alla bipolarità, quel disgusto profondo per l'ipocrisia dell'american dream, l'insensatezza della vita borghese che soffoca come una mano omicida l'esuberanza dell'adolescenza, strozzandone l'energia nel conformismo dell'età adulta : tutto questo è l'humus per storie brevi, agonizzanti, tristi e feroci.
Dobbiamo essere in grado di riconoscere il valore di ciò che ci è distante.
Il segno è da campioni del genere.
E poi Powell si è occupato concretamente per aiutare persone con problemi mentali, non ne sfrutta vampirescamente il dramma umano.
Questa profonda empatia umana trapela nelle sue pagine.
Ci ha convinto ad inserirlo in questa eterogenea compagine di letture favorite.
10) WHITE SHADOWS
Carlo Bocchio
Inedito
Non lasciatevi ingannare dall'approssimazione del segno.
Il libro è disegnato male consapevolmente,
Tutto è incentrato sulla storia.
Una storia delirante, paranoica, allucinata, eppure narrata con rigore quasi matematico.
Anche in questo caso, riferimento dichiarato è David Lynch, peculiarmente quello di Strade Perdute. Ma la violenza del trip psichico a cui è sottoposto il lettore è la stessa, non c'è nessun effetto "già visto" ad attenuare l'esperienza claustrofobica.
Se è disegnato male, il libro è scritto molto bene. S'impone una seconda, se non una terza, rilettura per cogliere l'incastro narrativo infallibile congegnato dall'autore.
Come nelle opere riuscite, del resto, anche se non si comprende esattamente il filo del racconto, comunque l'opera colpisce: a lettura conclusa, permane un profondo senso di malattia e morte.
Lo stordimento dello smarrimento d'identità ci ha ricordato il Polanski più inquietante (e da un colloquio con l'autore abbiamo scoperto che non era tra i riferimenti consapevoli).
Questo libro ancora non è stato pubblicato, ce lo ha fatto leggere l'autore in via privata.
Se fosse ridisegnato da un valente fumettista diverrebbe un'opera di culto, ma anche così è un'opera degna di attenzione.
Editori in ascolto: sbrigatevi!
Questa non è una classifica di fine anno, come del resto avrete già intuito essendo oggi il 27 Marzo.
Non nè nemmeno una lista dei miei fumetti preferiti o delle letture che ritengo migliori in assoluto.
Si tratta di dieci libri molto diversi fra loro, legati però sia da alcuni tratti comuni (il grottesco, l'occulto, il delirio, l'adolescenza con le sue scoperte meravigliose e i suoi incubi, il confine sottile tra realtà e delirio) che soprattutto da un invisibile filo rosso di qualità: sono espressione di personalità autoriali autentiche, alcune affermate altre meno (per ora), sono graziati dal tocco dell'originalità e della ricerca.
A ciascuno avrei voluto dedicare uno dei miei proverbiali interminabili approfondimenti, ma una mole di impegni indubbiamente superiore a quella di Barack Obama (almeno lui avrà una segretaria!) mi ha costretto a questa discutibile scelta di stringatezza.
Me ne scuso con gli autori, con i lettori forse meno, considerato che stavolta non dovranno prendere un giorno libero al lavoro per leggere un mio articolo.
Bando agli indugi, iniziamo.
1) LE RAGAZZINE stanno perdendo il controllo. La società le teme. La fine è azzurra.
Ratigher
PRIMA O MAI
La colpa è tutta di Ratigher.
Se vi infliggo regolarmente deliri su varie testate, intendo. Fu proprio dalla recensione/pamphlet di Trama su questo blog (QUI) e dalla sua seguente segnalazione che cominciò l'effetto domino di collaborazioni giornalistiche con cui assedio il vostro tempo libero.
In questo caso, qualsiasi recensione sarebbe vana (non lo dico per letargia): il libro è potente, autoesplicativo, perfettamente calato in una sintonia significante/significato. Invero, è "una pallottola argento per le nostre menti borghesi". Il libro apparentemente non ha la profondità di Trama, ma è forse più riuscito perché sceglie proprio un livello di lettura secco, immediato, devastante.
Imparando bene la lezione di Charles Burns (che ha incontrato pochi giorni fa come da noi raccontato QUI), Ratigher ci accompagna in una corsa spericolata e insensata, imprimendoci proprio quell'effetto di ebbrezza e eccitazione che è il quid magico dell'adolescenza, verso la scoperta, letterale, del monstrum che è dentro ognuno di noi.
Non dico altro..
Il libro è il primo della serie PRIMA O MAI: ma ora può essere scaricato QUI .
Ora, Andrea Tosti e il sottoscritto difficilmente concordano su un qualsiasi aspetto dello scibile umano. In questo caso (ripeto, non per letargia) sottoscrivo ogni parola di QUESTA sua recensione del libro, che forse per me è il suo miglior articolo.
Lui ovviamente non è d'accordo.
2) UNA BRUTTA STORIA
Spugna
GRRRz
Qui entriamo nel regno della follia.
Un ambiente in cui siamo a nostro agio e in cui vantiamo anche qualche titolo nobiliare.
Tommaso Spugna di Spigna per la sua opera prima sceglie una storia di pirati, mostri e pugilato clandestino. In codice ci sta allertando: il lettore verrà preso a pugni mostruosamente con ogni mezzo illecito. La storia parte "normalmente" strana, rispettando codici e stereotipi della letteratura di riferimento, da Stevenson a Jack London, alterando subito ogni elemento in chiave grottesca e violentemente caricaturale.
Nulla in confronto a ciò che avverrà in seguito.
Potremmo definirlo un romanzo di de-formazione.
Il turning point da sceneggiatura accademica è virato in una modalità talmente folle (eppure antico come i Nostoi, i racconti successivi all'Iliade di cui l'Odissea è il più celebre) da annichilire qualsiasi pretesa simbolica. Nel delirio più spinto, appaiono degli elementi narrativi primordiali, a cui la chiusura del racconto ammicca ironicamente.
Ottimo esordio per Spugna, bel colpo per la GRRRz.
3) GLI AMARI CONSIGLI
Nicolò Pellizzon
BAO
Dopo l'affascinante Lezioni di Anatomia per GRRRzetic, Pellizzon insiste nell'esplorare la tavolozza del malsano, dell'inquietante, del languido vizio. Il suo talento redime esteticamente atmosfere che in mano a uno scrittore scapigliato sarebbero ributtanti. Ma il suo tratto sembra nascer apposta per dare novella dignità artistica alle atmosfere decadenti e crepuscolari che D'Annunzio (pur nell'immenso talento) contribuì a render macchietta. Il riferimento che subito ci appare è Aubrey Beardsley, indimenticato illustratore di gemme nere come i racconti di Edgar Allan Poe e la Salomè di Oscar Wilde. Come nell'opera precededente, il sovrapporsi di elementi simbolici e l'evocazione di figure archetipiche non sembra corrispondere a un preciso codice di riferimenti allegorici (come in GOLEM di LRNZ, ad esempio, ne abbiamo parlato QUI), bensì a un raffinatissimo gioco decorativo, di suggestioni e rimandi, vaghi e per questo profondamente in armonia con l'atmosfera di dissonante conturbamento che ispira l'opera.
L'arcano incanto è, comunque, intatto.
In questo caso, i colori, fortissimamente vividi, concertano ulteriormente al disorientamento psichico nel labirinto del senso di colpa, della sensualità morbosa e avvolgente.
Siamo di fronte ad un autore, nel senso vero della parola.
4) SMILODONTE
Alberto Corradi
BLACKVELVET Altrevisioni
Su questo libro potremmo intrattenervi ore ed ore, per sviscerare le molteplici possibilità di approfondimento. Corradi prende quello che (per noi) è il fango della falsa conoscenza di Crowley e Jodorowsky e ne fa concime per i fiori della sua fertile creatività. Più che il segno o la narrazione, ciò che ci ha sedotto è il brivido fraterno del ricercatore, l'adolescente che trova nei libri la vera realtà ardente, nello scatenarsi dell'immaginazione, nell'approdo alla conoscenza interiore, contrapposto all'ottuso grigiore del quotidiano. Non la forma, ma lo sguardo, il coraggio e la sensibilità dell'autore ci rendono il libro caro al cuore. Noi che amiamo più Alan Moore di Ballard e Clive Barker, e che fin da adolescenti abbiamo imparato a diffidare del genio oscuro di Burroughs (tutti maestri dedicatari del libro), apprezziamo che l'orrore e l'incubo (sostanza delle pagine) vengano mostrati come necessarie porte da aprire per l'accesso all'inconscio, non come porti definitivi della miseria umana.
Chiunque ami la lettura vorrà abbracciare Alberto.
5) IL MITICOPERAIO
Sebastiano Vilella (con Giuseppe Palumbo)
Edizioni Voilier
Un libro difficile, coscientemente anacronistico, d'impatto straniante, eppure irriducibilmente bello.
Vilella mette in scena i testi di Palumbo (col quale parleremo tra poche ore come annunciato QUI) con vigore visivo imponente. Alcune tavole sono di potente splendore.
Per chi ha costantemente nella mente il ronzìo dei versi di Majakovskij, la figura del Miticoperaio è più familiare di quanto possa essere per un lettore comune. Un archetipo di virilità e pura volontà, depurato dalla retorica fascistoide, corroborato da quella sovietica nel senso alto dell'impegno collettivo. Il tutto tinto di tragedia e violenza.
L'esaltazione mistica (e sul valore messianico della Rivoluzione sono stati scritti libri e libri, si sa che Marx studiò da rabbino) è l'esito inesorabile di una tensione superumana che volge in orrore l'Uomo sconvolto dall'Ingiustizia.
Con la forza di un passato negato e per questo ineludibile, la figura dello stakanovista estremo irrompe nel presente fittizio in cui l'umanità vivacchia, per imporci la memoria del valore, della dignità, di sentimenti eroici e per questo resi risibili dal Potere.
Eppure, lo scontro, disarmato spiritualmente, della mitologia col quotidiano conduce alla dissociazione, al delirio, alla distruzione.
Un memento etico di grande rilevanza.
6) UNO IN DIVISO
Adriano Barone e Fabrizio Dori
Tunué
Questo libro merita davvero tutta la vostra attenzione
Tratto dal romanzo di Alcide Pierantozzi, è un'opera disturbante ma sincera.
Frammenti di sapienza gnostica, mescolati in un oscuro calderone psicanalitico, rendono il libro una lettura ostica ma illuminante. La tensione all'Uno, il ritorno all'Androgino, la coincidentia oppositorum, temi eterni e dunque sempre attuali, sono calati nello squallido fermento dell'adolescenza di due gemelli siamesi.
Il sacro e la crudeltà, l'ossessione del sesso e il desiderio di impossibile redenzione, la povertà dei corpi e il riscatto nella trasfigurazione: non è un caso che il libro originariamente sia stato dedicato a Pier Paolo Pasolini.
Una lettura a tratti insostenibile, che dalle vertigini di Jung ci getta negli abissi infernali di Sade.
La scrittura di Adriano Barone è un affidabile Virgilio per indicarci la via nel deserto del Male che alberga in ognuno, efficacemente rappresentato dai guizzi paranoidi di Fabrizio Dori.
Per lettori colti e coraggiosi.
7) OCEANIA BOULEVARD
Marco Galli
Coconino
Confessiamo una predilezione.
Se dovessimo scegliere un libro per un lungo viaggio, tra i dieci degnissimi indicati, forse la nostra mano esitante si poggerebbe sulla magnifica costa del volume Coconino.
Marco Galli ci ha conquistato, in primo luogo, con l'onestà. I riferimenti sono evidenti (David Lynch, certa letteratura noir, suggestioni hitchcockiane), ma non c'è piatta emulazione, al contrario, le pagine traboccano passione, studio, consapevolezza.
L'atmosfera è ipnotica, il grottesco è dosato con intelligenza, ogni tavola ce la appenderemmo in camera. Tutti gli stereotipi del genere sono menzionati e mescolati in un vortice d'humour e tensione tali da rendere la narrazione un tentato rapimento del lettore.
La visione è cinematografica, Il crescendo narrativo, all'inizio prevedibile, diventa sempre più sfuggente e labirintico, fino a una grande invenzione formale nel finale, che ovviamente non vi rivelo.
Possesso del genere, tempi narrativi controllati e poi stravolti, forma inquietante e insieme seducente, soprattutto, soprattutto la capacità di creare un'atmosfera, un mondo, con pochi tratti: qualità non comuni.
Probabilmente, uno dei nostri fumetti italiani preferiti.
8) TORMENTI
Furio Scarpelli
Rizzoli Lizard
Del ricchissimo catalogo della Rizzoli Lizard (di cui elogiamo sempre la raffinata cura editoriale), abbiamo scelto questa perla nascosta, un dono, formalmente ibrido, di grande valore.
Furio Scarpelli è stato, assieme allo storico collaboratore Age, un pilastro del cinema italiano.
Nella sua carriera ha vinto più premi di quanto il Milan di Sacchi abbia vinto trofei e, tanto, per darvi un'idea, è la mente (assieme ad Age) che ha creato e dato vita a colossi dell'immaginario italiano quali: Brancaleone, I soliti Ignoti, i personaggi di Gassman e Tognazzi ne La Grande Guerra, I Mostri. Parliamo di uno dei più grandi osservatori della società nostrana, nonché uno dei massimi maestri della comicità europea.
Uno dei padri della commedia all'italiana (quella vera, quella di cui esser fieri).
L'ultima sua opera è un fumetto. O meglio, una serie di schizzi, di appunti, di testi, di disegni sparsi e disordinati, destinati a divenire...un romanzo disegnato? Un film per immagini? Una sceneggiatura mancata? Definitelo come vi pare. Ciò che importa è che il libro è un dono insperato, uno spasso per la mente e una opportunità non da poco per gli amanti della scrittura: aprire i cassetti segreti di un maestro di scrittura. La storia è ambientata nel Fascismo, e non può non venir mente il geniale Flaiano (collega a lui contemporaneo) per la maestria ironica nel decostruire miti fittizi e sovrastrutture decrepite, nel tratteggiare con poche battute personaggi indimenticabili, nell'andare, attraverso l'ironia, alla radice del cancro sociale italiano, nei comportamenti d'ognuno, nelle grette miserie di quello che Guccini definì "l'egoismo sdrucciolo che abbiamo tutti quanti".
Il piacere della scrittura delizia il lettore come sicuramente la vivacità dell'ispirazione avrà deliziato l'autore.
Il tesoro nascosto di un maestro.
Trovatelo, ordinatelo, godetelo.
9) CONDIZIONI
Nate Powell
Edizioni BD (PSYCHOPOP)
Questo non è esattamente il tipo di lettura che ci seduce.
Le atmosfere non ci appartengono, l'aria che si respira è per noi opprimente, malsana.
Ma l'autore è poderoso . Sa quello che vuole dire e lo dice con forza.
Ciò che spesso si insegue indossando la consunta divisa grunge, quel senso di disagio, di alienazione prossima alla bipolarità, quel disgusto profondo per l'ipocrisia dell'american dream, l'insensatezza della vita borghese che soffoca come una mano omicida l'esuberanza dell'adolescenza, strozzandone l'energia nel conformismo dell'età adulta : tutto questo è l'humus per storie brevi, agonizzanti, tristi e feroci.
Dobbiamo essere in grado di riconoscere il valore di ciò che ci è distante.
Il segno è da campioni del genere.
E poi Powell si è occupato concretamente per aiutare persone con problemi mentali, non ne sfrutta vampirescamente il dramma umano.
Questa profonda empatia umana trapela nelle sue pagine.
Ci ha convinto ad inserirlo in questa eterogenea compagine di letture favorite.
10) WHITE SHADOWS
Carlo Bocchio
Inedito
Non lasciatevi ingannare dall'approssimazione del segno.
Il libro è disegnato male consapevolmente,
Tutto è incentrato sulla storia.
Una storia delirante, paranoica, allucinata, eppure narrata con rigore quasi matematico.
Anche in questo caso, riferimento dichiarato è David Lynch, peculiarmente quello di Strade Perdute. Ma la violenza del trip psichico a cui è sottoposto il lettore è la stessa, non c'è nessun effetto "già visto" ad attenuare l'esperienza claustrofobica.
Se è disegnato male, il libro è scritto molto bene. S'impone una seconda, se non una terza, rilettura per cogliere l'incastro narrativo infallibile congegnato dall'autore.
Come nelle opere riuscite, del resto, anche se non si comprende esattamente il filo del racconto, comunque l'opera colpisce: a lettura conclusa, permane un profondo senso di malattia e morte.
Lo stordimento dello smarrimento d'identità ci ha ricordato il Polanski più inquietante (e da un colloquio con l'autore abbiamo scoperto che non era tra i riferimenti consapevoli).
Questo libro ancora non è stato pubblicato, ce lo ha fatto leggere l'autore in via privata.
Se fosse ridisegnato da un valente fumettista diverrebbe un'opera di culto, ma anche così è un'opera degna di attenzione.
Editori in ascolto: sbrigatevi!